Polistina

Reference: S47247
Author Michele Sarcone
Year: 1784
Zone: Polistena
Printed: Naples
Measures: 440 x 330 mm
€300.00

Reference: S47247
Author Michele Sarcone
Year: 1784
Zone: Polistena
Printed: Naples
Measures: 440 x 330 mm
€300.00

Description

View taken from the  Istoria de' fenomeni del tremoto avvenuto nelle Calabrie, e nel Valdemone nell'anno 1783. Posta in luce dalla Reale Accademia delle Scienze, e delle Belle Lettere di Napoli. Naples: Giuseppe Campo, 1784.

The engravings of the Istoria de' fenomeni illustrate the ruinous Calabrian earthquake of 1783 and were commissioned by the Neapolitan Royal Acadamy to a group of scientists, including Sarconi himself, Angiolo Fasano, Nicolò Pacifico, Padre Eliseo della Concezione and Antonio Minasi, as well as the architects and draughtsmen Pompeo Schiantarelli, Ignazio Stile and Bernardino Rulli. The expedition left Naples on 5th April 1783, and in 1784 the account of their findings was published by Campo, making it the first scientific expedition on the consequences of an earthquake ever to be organised in Italy. The earthquake shook Calabria and the eastern part of Sicily for more than three years with several tremors, including 5 which registered grade XI on Mercalli's scale. More than 30,000 people died, hundreds of villages were destroyed, mountains collapsed, rivers changed their course creating new lakes, and even the coastline was reshaped.

Copperplate, printed o contemporary laid paper, minimal humidity and oxidation marks, otherwise in excellent condition.

Michele Sarcone (Terlizzi 1731 - Napoli 1797)

Nacque a Terlizzi alla fine del 1731 con il nome di Michele Piacenza da genitori ignoti. Successivamente, tra il 1747 e il 1753, mutò il suo cognome in Sarcone, benché frequentemente si firmasse anche Sarconi. Trasferitosi a Napoli per studiare medicina, divenne allievo di Michele Visone, importante esponente della corrente neoippocratica guidata da Francesco Serao. Nel 1753 era iscritto al Collegio dei dottori di medicina di Barletta. Negli anni successivi esercitò a Napoli e in altri centri minori della Campania, in particolare a Sessa. Negli anni successivi, Sarcone tentò di ottenere una cattedra universitaria ma senza successo, e i suoi biografi insistono sui frequenti scontri avvenuti con i colleghi a tal proposito. Nel 1775 si trasferì a Roma, dove rimase per due anni esercitando la professione privatamente. Poco dopo il suo arrivo, egli diede alle stampe in forma anonima un componimento polemico intitolato Il caffè, dal quale emergono numerosi riferimenti alle rivalità professionali e alle presunte calunnie che ne avevano causato il trasferimento a Roma. Rientrò a Napoli nel 1777. Sarcone si dedicò intensamente alle attività dell’accademia, accrescendo progressivamente la sua influenza. Per tale ragione entrò spesso in contrasto con il nuovo presidente Antonio Pignatelli, principe di Belmonte, succeduto nel 1782 a Imperiali. Nel 1783, in occasione del terremoto che colpì la Calabria, Sarcone fu incaricato di guidare una spedizione di accademici con il compito di documentare il fenomeno sul piano scientifico, ma anche per le conseguenze politiche e socioeconomiche. Fu data così alle stampe la Istoria de’ fenomeni del tremoto avvenuto nelle Calabrie, e nel Valdemone nell’anno 1783 (Napoli 1784). Il frontespizio del componimento segnalava la pubblicazione a nome dei membri dell’accademia, tuttavia, l’intera opera era costituita dalle Osservazioni a firma di Sarcone. Redatta nella forma di un resoconto di viaggio, l’opera forniva un’analisi molto ampia del fenomeno, con un’attenzione particolare per le sue ricadute sulla popolazione. L’apparizione del trattato nel modo voluto da Sarcone suscitò molte polemiche all’interno dell’accademia, causando infine la giubilazione del segretario il 10 novembre 1784. Si ritirò a vita privata provvisto di una pensione, ma continuando a esercitare occasionalmente la professione medica. Morì a Napoli il 25 gennaio 1797 per le conseguenze di una febbre (cfr. Diego Carnevale - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 90 (2017)).

Michele Sarcone (Terlizzi 1731 - Napoli 1797)

Nacque a Terlizzi alla fine del 1731 con il nome di Michele Piacenza da genitori ignoti. Successivamente, tra il 1747 e il 1753, mutò il suo cognome in Sarcone, benché frequentemente si firmasse anche Sarconi. Trasferitosi a Napoli per studiare medicina, divenne allievo di Michele Visone, importante esponente della corrente neoippocratica guidata da Francesco Serao. Nel 1753 era iscritto al Collegio dei dottori di medicina di Barletta. Negli anni successivi esercitò a Napoli e in altri centri minori della Campania, in particolare a Sessa. Negli anni successivi, Sarcone tentò di ottenere una cattedra universitaria ma senza successo, e i suoi biografi insistono sui frequenti scontri avvenuti con i colleghi a tal proposito. Nel 1775 si trasferì a Roma, dove rimase per due anni esercitando la professione privatamente. Poco dopo il suo arrivo, egli diede alle stampe in forma anonima un componimento polemico intitolato Il caffè, dal quale emergono numerosi riferimenti alle rivalità professionali e alle presunte calunnie che ne avevano causato il trasferimento a Roma. Rientrò a Napoli nel 1777. Sarcone si dedicò intensamente alle attività dell’accademia, accrescendo progressivamente la sua influenza. Per tale ragione entrò spesso in contrasto con il nuovo presidente Antonio Pignatelli, principe di Belmonte, succeduto nel 1782 a Imperiali. Nel 1783, in occasione del terremoto che colpì la Calabria, Sarcone fu incaricato di guidare una spedizione di accademici con il compito di documentare il fenomeno sul piano scientifico, ma anche per le conseguenze politiche e socioeconomiche. Fu data così alle stampe la Istoria de’ fenomeni del tremoto avvenuto nelle Calabrie, e nel Valdemone nell’anno 1783 (Napoli 1784). Il frontespizio del componimento segnalava la pubblicazione a nome dei membri dell’accademia, tuttavia, l’intera opera era costituita dalle Osservazioni a firma di Sarcone. Redatta nella forma di un resoconto di viaggio, l’opera forniva un’analisi molto ampia del fenomeno, con un’attenzione particolare per le sue ricadute sulla popolazione. L’apparizione del trattato nel modo voluto da Sarcone suscitò molte polemiche all’interno dell’accademia, causando infine la giubilazione del segretario il 10 novembre 1784. Si ritirò a vita privata provvisto di una pensione, ma continuando a esercitare occasionalmente la professione medica. Morì a Napoli il 25 gennaio 1797 per le conseguenze di una febbre (cfr. Diego Carnevale - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 90 (2017)).