La Descrittione della campagna di Roma, detta dagli antichi Latium...
Reference: | CO-079 |
Author | Antonio LAFRERI |
Year: | 1614 ca. |
Zone: | Lazio |
Printed: | Rome |
Measures: | 475 x 330 mm |
Reference: | CO-079 |
Author | Antonio LAFRERI |
Year: | 1614 ca. |
Zone: | Lazio |
Printed: | Rome |
Measures: | 475 x 330 mm |
Description
In the lower right-hand corner, in a scroll, the title: La Descrittione della campagna di ROMA, detta dagli antichi LATIUM, Regione appresso tutte le nationi, et intutti i tempi famosissima, per la grandezza dell’imperio suo: la quale è messa in disegno secondo, che hoggi si truova, contutte le sue Terre, Castella, Ville, Fiumi, Monti, et Selve, et hora data alle stampe, à comune utilità dè studiosi della Geografia. Roma L’Anno M. D. LXIIII. The upper part of the frame of the cartouche, highlighted by a compass, shows the Scale of miles (10 miles = mm 77). Orientation in the four corners with in names of cardinal points: SEPTENTRIO, MERIDIES, ORIENS, OCCIDENS, the northeast at the top.
Example in the fourth state of five described in Cartografia e Topografia Italiana del XVI Secolo, with date 1602 and double imprint by Giovanni Orlandi and Hendrick van Schoel.
“Replica romana anonima della carta di Forlani/Bertelli del 1563. Si tratta dell’ennesima derivazione della Campagna Romana di Eufrosino della Volpaia, anche se abbraccia un territorio più vasto. In questa tavola viene omessa la rete viaria, come nella carta veneziana del 1563. Secondo Woodward, la carta è da attribuire a Paolo Forlani, mentre Almagià si limita a descriverla come anonima. La carta è descritta nel catalogo della tipografia di Antonio Lafreri (n. 46 come “Latio overo Campagna di Roma”) ed in inserita in raccolte cinquecentesche con il frontespizio Tavole Moderne di Geografia e anche in alcuni esemplari dello Speculum Romanae Magnificentiae. La matrice fu ereditata da Claudio Duchetti, che la ristampò inalterata apponendo semplicemente il proprio indirizzo. È presente nel catalogo della vedova di Giacomo Gherardi, erede del patrimonio calcografico del Duchetti, dell’ottobre 1598 (n. 331 descritta come “la Campagna di Roma reale”). La lastra fu quindi acquistata da Giovanni Orlandi nel 1602, e poi da Hendrick van Schoel nel 1614; entrambe queste due edizioni recano la data 1602. Nel catalogo della tipografia del fiammingo, redatto postumo il 27 luglio 1622, le opere di cartografia descritte sotto accorpate sotto un’unica voce “Cosmografia pezzi numero 80.ottanta”. Le lastre vennero poi cedute a Francesco de Paoli, come documentato dall’inventario della vendita del 2 novembre 1633. Possibile, quindi, l’esistenza di un’ulteriore stesura della lastra, della quale tuttavia non abbiamo avuto riscontro” (cfr. Cartografia e Topografia Italiana del XVI Secolo p. 2030).
The edition by Hendrick van Schoel, therefore, can be dated to about 1614.
The map by Eufrosino Della Volpaia, can be considered the only original work, for the 16th century, of the Roman Campagna and was taken as a model for numerous maps of Latium. It reveals very close similarities in content with what is reported in Domenico Bocca Maza's Otto libri quali narreno de varii et diverse cose apertinenti alli Cacciatori, printed in Rome in 1548. Almagià states: “Essa può definirsi una carta topografica, e tale è anche per la copia di particolari di ogni genere e per l’esattezza del disegno delle località, le cui figurazioni prospettiche corrispondono all’aspetto reale, quale è in molti casi ancora riconoscibile, e dimostrano una perfetta conoscenza personale della Regione. Altre figurazioni di vario genere, alcune delle quali singolarissime, porgono una viva immagine della Campagna Romana in quel tempo”.
Etching and engraving, impressed on contemporary laid paper, with margins, in good condition.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI Secolo (2018), pp. 2030-31, tav. 1027 IV/V; Almagià (1929): p. 21; Almagià (1960): p. 11, tav. XIII; Ashby (1914): p. 5; Bifolco-Ronca (2014): n. 116; Frutaz (1972): vol I, pp. 28-29; Pagani (2012): p. 81; Pagani (2017): p. 47, C04 e p. 52; Perini (1996): p. 109; Tooley (1939): nn. 481-483; Valerio (2008): tav. 34; Woodward (1990): n. 33.01-2; Woodward (1992): n. 29.
Antonio LAFRERI (Orgelet 1512 - Roma 1577)
An engraver, publisher and dealer in prints and books. He moved in Rome about 1544, and began a series of joint ventures with the older Roman publisher Antonio Salamanca that continued until the latter's death in 1562. Lafrery in best known for prints showing the architecture and sculpture of ancient Rome. He commissioned a title page Speculum Romanae Magnificentiae, engraved by E. Duperac in 1573, to enable the buyer to compile his own collection from Lafrery's stock. Similarly realized collections of maps, different in the number and type of maps included with the title Geografia/Tavole moderne di geografia/de la maggior parte del mondo/di diversi autori/raccolte et messe secondo l’ordine/di Tolomeo/con i disegni di molte città et/fortezze di diverse provintie/stampate in rame con studio et diligenza/in Roma, known as Atlanti Lafrery. Besides the Speculum, Lafrery published two title pages for collections of religious subjects.
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Antonio LAFRERI (Orgelet 1512 - Roma 1577)
An engraver, publisher and dealer in prints and books. He moved in Rome about 1544, and began a series of joint ventures with the older Roman publisher Antonio Salamanca that continued until the latter's death in 1562. Lafrery in best known for prints showing the architecture and sculpture of ancient Rome. He commissioned a title page Speculum Romanae Magnificentiae, engraved by E. Duperac in 1573, to enable the buyer to compile his own collection from Lafrery's stock. Similarly realized collections of maps, different in the number and type of maps included with the title Geografia/Tavole moderne di geografia/de la maggior parte del mondo/di diversi autori/raccolte et messe secondo l’ordine/di Tolomeo/con i disegni di molte città et/fortezze di diverse provintie/stampate in rame con studio et diligenza/in Roma, known as Atlanti Lafrery. Besides the Speculum, Lafrery published two title pages for collections of religious subjects.
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