Départemens de Rome et du Trasimene
Reference: | CO-661 |
Author | Bernardino OLIVIERI |
Year: | 1810 |
Zone: | Central Italy |
Printed: | Rome |
Measures: | 800 x 840 mm |
Reference: | CO-661 |
Author | Bernardino OLIVIERI |
Year: | 1810 |
Zone: | Central Italy |
Printed: | Rome |
Measures: | 800 x 840 mm |
Description
Straordinario e probabilmente unico documento geografico sull’Italia Centrale relativo al breve periodo del Regno d'Italia (1805-1814) napoleonico, lo Stato fondato da Napoleone Bonaparte nel 1805, quando questi - già divenuto imperatore dei francesi - si fece incoronare anche Re d'Italia.
Il regno sostituiva la previgente Repubblica Italiana: comprendeva così buona parte dell'Italia settentrionale e parte di quella centrale e aveva come capitale Milano. Nel 1805 le Romagne e i territori delle Marche vengono incorporati nel Regno Italico, del quale il Bonaparte stesso è Sovrano. Dal febbraio 1808 Roma viene occupata dalle truppe Francesi. Il 17 Maggio del 1809 Napoleone decreta la fine del potere temporale dei Papi: Roma e il Lazio entrano a far parte dell’Impero Francese. Il Generale Miollis è Governatore di Roma; papa Pio VII è costretto a lasciare la città, diventando di fatto prigioniero dei Francesi, dove farà ritorno solo nel 1814 a seguito della disfatta Napoleonica.
La carta è un inusuale assemblaggio a “collage” di due fogli stampati da una matrice di rame, ritagliata nei confini e poi unita. La legenda sulla destra e il titolo Départemens de Rome et du Trasimene nel cartiglio invece sono manoscritti. Questo ci induce a ritenere la mappa come una prova di stampa di una carta che non venne mai pubblicata, almeno stando al fatto che non se ne conoscono altri esemplari.
La mappa è una fusione, con addenda manoscritta e mascherando alcune parti, di due rarissime carte incise da Bernardino Olivieri e pubblicate dall’editore Paolo Salviucci nel 1810: il Dipartimento di Roma [Biblioteca Apostolica Vaticana, Stampe.Geogr.S.3] e il Dipartimento del Trasimeno [Biblioteca Apostolica Vaticana, Stampe.Geogr.S.5].
Un altro esemplare del Dipartimento del Trasimeno è questo conservato alla Biblioteca Casanatense.
Il cartiglio allegorico che contiene il titolo manoscritto reca in basso la firma Pinelli inv.tò et incise 1810 Roma.
Bartolomeo Pinelli (Roma 1771-1835) era un abilissimo incisore di figure attivo a Roma, dove aveva già pubblicato (1809) la sua famosissima raccolta di Costumi Popolari. Del resto, Pinelli non è stato artista che lesinava collaborazioni ad altri incisori; ricordiamo il sodalizio con l’architetto Luigi Rossini (1790-1857) per la fortunata serie delle Antichità Romane in cui si occupava dell’intaglio delle figure che le animavano, disegnato col classico costume popolare del tempo.
Il dettaglio che la carta fosse una combinazione di due carte di Bernardino Olivieri e la firma di Pinelli con la data erano ignoti a Maria Gabriella Cocco, in possesso di questa mappa che aveva esposto in occasione di una mostra cartografica sull’ “Italia di Mezzo” organizzata dall’Associazione Almagià. Tuttavia, nel catalogo della mostra, parla di “in uno stile che ricorda le famose opere a stampa di Bartolomeo Pinelli”, individuando nel cartiglio lo stile, inconfondibile, dell’artista romano. Riportiamo la scheda del catalogo, dove sono fornite importanti indicazioni storico-cartografiche sulla mappa:
“La carta è priva della firma dell'Autore e dei dati editoriali; sembra essere stata costruita mediante assemblaggio di due carte giuntate, e presenta note e legenda manoscritte. In particolare, sul lato destro, al centro, sono riportate le "Note" recanti la legenda dei simboli grafici utilizzati per i centri abitati, le tenute, Poste, torri, etc., seguite da due scale miliari e, subito sotto, una nota manoscritta relativa alla "Division du Départemens de Rome et du Trasimène après le projet d'organisation proposé par le Directeur de Droits réunis en mission", poi distinta tra "Contrôle Principal de Rome" e "Contrôle Principale de Spoletto", con l'indicazione dei territori di pertinenza e dei rispettivi colori con cui sono stati distinti i vari confini. Per la datazione, però, la denominazione riportata su questa carta per i due Departements rappresentati e l'indicazione delle rispettive capitali in Roma e Spoleto, consentono di circoscrivere in modo oggettivo il periodo di produzione di questa carta tra il 17 febbraio 1810 (data in cui il preesistente "Departements du Tibre" cambiò la sua denominazione in "Departements de Rome") e il 1812 (anno in cui il "Departements du Trasimène" fu suddiviso negli arrondissement di Spoleto, Foligno, Perugia e Todi, e il "Departements de Rome" fu suddiviso negli arrondissement di Roma, Frosinone, Rieti, Tivoli, Velletri e Viterbo). Circa l'autore, invece, il curioso assemblaggio e la presenza di note manoscritte, nonché l'accuratezza dei confini e della individuazione dei territori, la ricchezza della nomenclatura dei luoghi, l'uso della lingua francese e, da ultimo, la sua applicazione su tela a stacchi per una consultazione da viaggio, farebbero supporre che si tratti di un lavoro provvisorio o di studio da parte delle autorità francesi ai fini del nuovo assetto amministrativo di questi territori, superato in corso d'opera dalla rapida e tumultuosa successione degli eventi che caratterizzarono il periodo napoleonico in Italia, prima che tale lavoro fosse terminato (approvato?) e reso in forma definitiva per la stampa su unico foglio del nuovo assetto territoriale. In basso a sinistra della carta, curiosa la presenza di un grande e decorativo cartiglio figurato, in cui a sinistra si riconosce la figura allegorica del fiume Tevere analoga alla statua dedicata a questo fiume che decora la fontana della michelangiolesca piazza del Campidoglio e, sullo sfondo, la veduta della stessa Piazza del Campidoglio di Roma, in uno stile che ricorda le famose opere a stampa di Bartolomeo Pinelli (1781-1835), che fu un prolifico incisore, pittore e ceramista italiano attivo a Roma nel periodo congetturato. La presenza di un cartiglio così importante (sia esso o meno del Pinelli) e già nella sua forma completa, contrasta con l'ipotesi di una carta destinata solo ad un uso amministrativo interno, o militare o di un bozzetto per una nuova carta: ma questo elegante cartiglio potrebbe anche derivare semplicemente dal fatto che, nel ricordato assemblaggio di due fogli, sia stata utilizzata una carta preesistente già decorata con questa incisione allegorica (al momento, però, non ancora conosciuta), e che lo si sia voluto conservare per la sua gradevolezza o come celebrazione della conquista di Roma da parte dell'Impero Napoleonico” (cfr. M. G. Cocco in Associazione Roberto Almagià (a cura di) “L’Italia di mezzo, La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo nelle collezioni private”, pp. 72-73.
Acquaforte, realizzata mediante l’uso di due lastre, impresse su carta coeva, tagliate a segmenti e quindi applicate su seta verde più volte ripiegata ad astuccio.
In conclusione, si può affermare che questa carta sia un unicum da viaggio realizzato dall’Olivieri o dal suo editore Salviucci per un importante committente, francese a quanto si evince dalla lingua del titolo manoscritto.
Meraviglioso esemplare di questo unico documento della cartografia napoleonica.
Bibliografia
Carta sconosciuta a tutti i repertori bibliografici consultati. Questo esemplare della Collezione di Maria Gabriella Cocco è stato pubblicato nel catalogo a cura dell’Associazione Roberto Almagià “L’Italia di mezzo, La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo nelle collezioni private”, pp. 72-73, n. 31; cfr. Frutaz, Le Carte del Lazio, pp. 110-111, n. LI, tavv. 227-229.
Ringrazio per la ricerca e la collaborazione alla scheda l’amico Fabrizio Ronca.
Bernardino OLIVIERI (Roma, 1770 - ?)
Etcher who worked in Rome in the early nineteenth century.
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Bernardino OLIVIERI (Roma, 1770 - ?)
Etcher who worked in Rome in the early nineteenth century.
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