Nuova Carta Geografica dello Stato Pontificio delineata a norma degli ultimi trattati e del Riparto Territoriale...
Reference: | CO-464 |
Author | Luigi Antonio Senes Trestour di Antibo |
Year: | 1824 |
Zone: | Central Italy |
Printed: | Rome |
Measures: | 620 x 1105 mm |
Reference: | CO-464 |
Author | Luigi Antonio Senes Trestour di Antibo |
Year: | 1824 |
Zone: | Central Italy |
Printed: | Rome |
Measures: | 620 x 1105 mm |
Description
Nuova carta geografica dello Stato Pontificio delineata a norma degli ultimi trattati e del Riparto territoriale del 26 Novembre 1817 [entro il grande cartiglio ovale curvilineo, posto in alto a destra del disegno della mappa)
Firma e dati editoriali in lastra: "Dal C[on]te L.A. Trestour di Antibo" [nel lobo inferiore sinistro del cartiglio]; "Incisa da Fr[ances] Valenti" [nel lobo inferiore destro del cartiglio]; "ROMA MDCCCXXIV/ Impressa da Lodovico Riccardi" [nella parte inferiore del cartiglio, al centro].
Dedicata a Pierre Louis Jean Casimir de Blacas (1771-1839), Duca di Blacas d'Aulps, Pari di Francia: il suo ritratto e lo stemma araldico compaiono ai due angoli inferiori, rispettivamente, a sinistra e a destra del disegno della mappa. Collezionista antiquario e diplomatico francese durante la Restaurazione francese, fu prima comte (nel 1815) e Pari di Francia, poi duc (nel 1821), e infine prince de Blacas d'Aulps (nel 1838, dall'Imperatore d'Austria). Fu nominato ambasciatore francese presso il Regno delle Due Sicilie (1815), poi presso la Santa Sede (1816) e, durante la sua permanenza a Roma, fu molto attivo nella vita culturale del Paese. Tornato a Parigi, creò il "Musée Egyptien" all'interno del Louvre.
Louis Antoine Senes Trestour, Conte d'Antibes (o anche Luigi Antonio Senes Trestour d'Antibo), studioso, disegnatore e cartografo francese, già amministratore della Reale Marina Francese, stabilitosi in Italia, a Roma e ad Ancona, attivo intorno al 1815-1826.
Francesco Valenti, incisore attivo a Roma intorno al 1820. Lodovico Riccardi, stampatore attivo a Roma nella prima metà del XIX secolo.
Incisione su rame, coloritura d'epoca ai confini, composta da 12 fogli, oltre al foglio recante il "Prospetto" del quadro generale. Dimensioni 620 x 1105 mm (la sola carta), 1988 x 1910 mm (i 12 fogli giuntati, con le tavole di testo).
Orientazione classica, con il nord in alto, data da una rosa dei venti a 4 punte in basso al centro, con l'indicazione dei venti principali: T per Tramontana (nord), I. per Levante (est), M per Mezzogiorno (sud) e P per Ponente (ovest), in cui viene specificato "Meridiana magnetica per le Coste Pontificie".
Margine graduato lungo tutta la cornice, numerato, con l'indicazione "Longitudine Occidentale del Meridiano di Roma a S. Pietro" entro le linee del bordo superiore della mappa e "Longitudine Orientale del Meridiano di Parigi" entro le linee del bordo inferiore della mappa.
Tre scale diverse: in miglia geografiche, leghe francesi e miglia romane rapportate ai valori delle coordinate [entro le linee di entrambi i margini graduati superiore e inferiore]; tavole dei valori di latitudine [in basso, sotto la mappa].
La carta viene approfonditamente analizzata nella bibliografia L’Italia di Mezzo. La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo, dove secondo gli autori “.. lo Stato Pontificio torna a avere non solo il nome antecedente alla lunga parentesi bonapartista in Italia, ma anche la stessa estensione, con la sola eccezione del possedimento avignonese. Eppure, ironia della sorte, questa pregevole e rara composizione figurativa è frutto di un lungo lavoro del francese Trestour, conte d'Antibes. Egli, «già amministratore della reale marina francese [...], da molto tempo dimora fra noi [...] ha perciò avuto l'opportunità di occuparsi otto anni indefessamente nella formazione di un Quadro Generale Geografico, Topografico, Storico, Statistico, Politico, Commerciale ecc, dello Stato Pontificio». Così riporta il numero 67 della rivista Antologia di Firenze del 1826, la quale informa che il domicilio dell'autore è la città di Ancona e che il suo lavoro, la cui pubblicazione era iniziata a Roma nel 1822, è ora completo e si riaprono quindi le prenotazioni per gli acquisti. La stessa fonte informa i potenziali acquirenti che l'opera si compone di una parte iniziale, nella quale si descrivono accuratamente la situazione geografica, l'estensione territoriale e confinaria, il numero di abitanti, il clima, l'oroidrografia, le produzioni agricole e minerarie, le fabbriche, le attività commerciali, le ripartizioni curiali, i tribunali e molti altri elementi conoscitivi propri dell'economia, dell'amministrazione pubblica e dell'organizzazione sociale dello Stato. La parte centrale è rappresentata invece dalla nuova carta geografica del dominio pontificio, quella che stiamo vedendo, definita a norma degli ultimi trattati, ovvero quelli del Congresso di Vienna, carta nella quale sono tracciati i confini delle articolazioni in Legazioni e Delegazioni, secondo la ripartizione del 1817, insieme al ricco e particolareggiato corredo geo-descrittivo di ottima qualità e facile leggibilità in tutte le sue componenti. L'esemplare non manca di riportare, all'interno della cornice di graduazione, il riquadro con la delegazione di Benevento, il titolo e il sottotitolo, accompagnati dal nome dell'autore, dell'incisore e dello stampatore, oltre che da data e luogo di pubblicazione. L'anno qui indicato è il 1824, in apparente difformità con quel 1822 riportato a pie lastra. La spiegazione va ricercata sempre nella nota della rivista fiorentina prima richiamata, dove si afferma che buona parte del lavoro descrittivo proprio del Quadro Generale era stato pubblicato due anni prima della carta. Sul lato opposto al titolo, compare un lungo elenco di Spiegazione dei segni e delle abbreviature che si chiude con una nota sulla modalità con cui si sono definiti i confini di Stato e dei territori interni e la profondità dei mari, misurata in passi romani. Le acque del Tirreno e dell'Adriatico sono solcate da una dozzina di vascelli con diversa alberatura e velatura, dei quali si riporta esattamente la categoria di appartenenza navale. Il lavoro si completa con quello che viene definito il contorno della carta geografica e delle tavole esplicative iniziali, contorno nel quale trovano spazio le due lunghe stringhe laterali, che riportano ben diciassette tragitti delle vie corriere, con l'indicazione delle poste, delle miglia, dei tempi di percorrenza, delle locande e altre annotazioni utili ai viaggiatori. Le informazioni sui tragitti si concludono con le sintesi normative che regolano le tariffe delle poste e dei postiglioni, sotto le quali, a sinistra, compare il ritratto del pari di Francia duca di Blacas d'Aulps, cui la carta è dedicata, e a destra il suo stemma araldico. Nella parte superiore centrale si trova un riquadro geografico astronomico dell'Europa e ai lati due tavole, una con il valore approssimativo dei gradi terrestri, nelle misure francesi e romane, l'altra con le coordinate geografiche dei luoghi di residenza dei Legati, Delegati e Governatori. Infine, nella parte inferiore del contorno, trova spazio, per l'intera larghezza del foglio, una complessa tavola con il valore dei gradi di latitudine e di longitudine dei principali Stati europei, paragonati con i diversi sistemi di misurazione.
L'intera opera, precisa sempre l'Antologia Fiorentina, in ciò confermata da una recensione comparsa sugli Annali Universali di Statistica - Milano 1827-, può essere unita in un quadro prestampato di circa una canna romana quadrata, disposto in modo da agevolare la visione e il colpo d'occhio sull'insieme. Altro modo è quello di raccogliere tutte le 13 tavole, di cui 12 a doppia pagina, comprendenti anche la carta, in un piccolo volume, elegantemente rilegato a cura dell'editore. I prezzi ovviamente variano in ragione della modalità di raccolta: l'intero corpo a fogli sciolti costa 12 scudi, riunito in quadro ripiegato a libretto con il suo astuccio 16 scudi, legato a volumetto in mezza pelle 14 scudi. La sola carta geografica telata e piegata a libretto con astuccio costa 4,70 scudi. Non manca una sottolineatura sulla qualità dell'opera, provata dalle copiose richieste da parte di sovrani, principi, ambasciatori, alti prelati e nobili” (cfr. pp. 202-204, n. 84)
Esemplare contenuto entro meravigliosa legatura coeva, in marocchino verde a grana lunga, piatti inquadrati da raffinata bordura di palmette impressa in oro, ai quattro angoli stelle stilizzate, al centro del campo tondo in marocchino rosso circondato da corona di foglie in oro, sormontata da corona dorata, dorso liscio in marocchino rosso con l’iscrizione in oro “Quadro generale dello stato pontificio” e con decorazioni su marocchino verde impresse in oro.
Bibliografia
P. Giorgi, C. Cicioni, L’Italia di Mezzo. La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo pp. 202-204, n. 84; (cfr. M. G. Cocco in Associazione Roberto Almagià (a cura di) “L’Italia di mezzo, La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo nelle collezioni private”, pp. 80-81, n. 35); F. Ronca, A. Sorbini "Le antiche terre del Ducato di Spoleto", p. 254, n. 113.
Luigi Antonio Senes Trestour di Antibo
Luigi Antonio Senes Trestour di Antibo