Stato di Siena
Reference: | CO-387 |
Author | Matteo FLORIMI |
Year: | 1600 ca. |
Zone: | Siena |
Printed: | Siene |
Measures: | 500 x 385 mm |
Reference: | CO-387 |
Author | Matteo FLORIMI |
Year: | 1600 ca. |
Zone: | Siena |
Printed: | Siene |
Measures: | 500 x 385 mm |
Description
In the upper left corner, in an elegantly ornate cartouche, is engraved the title: STATO DI SIENA. In the cartouche at the upper right corner the dedication: Al Illustre Sig.or Pandolfo Savini Gentilhuomo Senese Sig.or mio os.mo Arnoldo di Arnoldi DD. Lower left is a long text with historical information about the city: SIENA citta principal di Toscana, metropoli di sei Vescovadi, e dominatrice di CXX fra Terre grosse e castella mirate, e d’intorno ad DCCC villaggi e d’un territorio fertile e abondevol non pur delle cose al vivere humano necessarie ma anco di molti bagni, e di vene d’oro, d’argento, di rame, e di ferro, e d’altri minerale, e di pietre pretiose e varij marmi di diversi colori. Fu antichissimo edifitio de gli Etruschi: Apresso fatta Colonia loro da Romani l’anno dopo l’edification di Roma, CDLXIII nel consolato di M. Curio Dentato, e di P. Cornelio Rufino si governo con le leggi Romane fino alla venuta de’ Longobardi in Italia, sotto i quali fu retta da loro per mezzo di un Castaldo regio come citta principaliss.ma del Toscano Ducato, fin che liberata l’Italia da Carlo Magno, Siena fu da lui con l’altre restituita alla prestina liberta, nella qual fu governata da un conte annuo eletto dall’Imperador fino agli anni del Sig.r MCXL, o ivi intorno; che ricevendo forma di piu libera Repubblica, si resse da se medesima per mezzo di tre Consoli annui eletti del corpo de suoi piu nobili cittadini: ed apresso mutata forma di governo da quel de gli ottimati al Democratico l’anno MCCXXXIII. Si resse per 24 suoi Cittadini pur de migliori fino al MCCCLXX e poi fino al MCCLXXXI per trentasei quindi fino al MCCLXXXVI cambiata maniera di reggimento fu retta fino al MCCCLV hor da XV hor da XVIII horda VI e finalmente da Nove Cittadini di gente mezzana, cioe, di Grandi fatti di popolo, e di buoni mercanti: dopo il qual tempo occupato il governo dal Popolo minuto, sotto diversi nomi, lo ten[n]e fino al MCCCLXXXIII che represe le redini della pubblica amministratio[ne] dal Popolo antico, sotto diverse forme di reggim.to la mantenne fino al MDLVI dal qual tempo fino ad hoggi e stata retta sotto la feliciss.a Monarchia de’ Serenissimi Gran Duchi di Toscana, ed lor giustissimo Imperio, qual piaccia a Dio mantener fermo e stabile in perpetuo.
At the bottom right, in the sea, is represented the Scala di miglia 15 (15 miglia = mm 57). In the lower right graduated margin the signature Matteo Florimi for. In Siena. Orientation in the four sides in the center with the names of the cardinal points: SEPTENTRIO, MERIDIES, ORIENS, OCCIDENS the North at top. Graduation in the margins of 1' in 1', from 41° 31' to 43° 5' latitude and from 32° 59' to 35° 46' longitude.
Etching and engraving, printed on contemporary laid paper, with margins, small stains, otherwise in excellent condition.
The map of the territory of Siena by Matteo Florimi, engraved by the Flemish Arnoldo di Arnoldi, seems a derivation of the Sienese territory of Malavolti (cf. Bifolco-Ronca, tav. 1004). It is very similar in both depiction of territory and decorative elements, but is more extensive in both the East and the West.
“La carta del Malavolti fu realizzata esplicitamente per corredare la Historia di Siena, che veniva stampata proprio in quel’ anno da Silvestro Marchetti. Interessante e l’indicazione contenuta nel cartiglio in alto a destra, secondo cui Malavolti avrebbe dipinto questa stessa carta, con matematiche proporzioni, nella sala dei Conservatori della Repubblica (1573). La notizia e confermata da Del Rosso in una pubblicazione del 1905, nella quale riporta uno stralcio della pittura. Almagià ritiene che l’informazione non sia attendibile, non essendovi traccia alcuna della pittura originale e perché il Malavolti, storico di professione, non sarebbe stato in grado di compiere un rilievo del genere. Di fatto, la carta deriva essenzialmente dalla Tuscia di Girolamo Bellarmato, come dimostrano l’identicità delle coordinate e le sostanziali somiglianze di tutti gli elementi. Tuttavia, il Rombai ha definitivamente accertato che la carta del Malavolti fu fatta affrescare nella sala del Palazzo Comunale di Siena nel 1573, e andò distrutta – forse alla fine del ’800 – a seguito di alcuni restauri. Inoltre, la conferma di studi geografici del Malavolti, provano un suo possibile contributo personale alla pittura murale, probabilmente ispirata al lavoro originale del Bellarmato” (cfr. Bifolco-Ronca, p. 1992).
Matteo Florimi (Polistena c. 1540 - Siena 1613) was a publisher and merchant of books and prints. Of Calabrian origin, he settled in Siena in 1581, with a store “in Banchi”. Matteo Florimi's chalcographic activity was several times joined by master engravers such as Cornelis Galle, Arnoldo Arnoldi, Pieter de Iode, Jan Sadeler and artists such as Francesco Vanni, Ventura Salimbeni and Alessandro Casolani, with whom the printer collaborated in the preparation of religious subjects. Florimi's cartographic activity produced prints of many cities and territories around the world, which were never drawn for him, but were manipulations of already existing reliefs, or of maps published by other printers. In the second half of the sixteenth century, Florimi was far-sighted in devoting himself to the production of bird's-eye views of cities as faithfully as possible. Florimi copied some maps by Antonio Lafreri, Claude Duchet, Abraham Ortelius. As far as map engraving work was concerned, in 1600, Matteo Florimi called the Flemish engraver Arnoldo degli Arnoldi to work in his workshop with the promise of greater compensation than that bestowed upon him by Giovanni Antonio Magini, with whom the artist was working. This offer by Florimi triggered the wrath of Magini, who, though not naming him, called him an "envious counterfeiter" for stealing such a skilled cartographer from him. The collaboration between Florimi and Arnoldi lasted only two years (1600-1602), but it was quite productive: together they printed the Stato di Siena, la Choronografia Tusciae, la Nuova descrittione della Lombardia, l’Europa, l’America and the Descrittione Universale della Terra.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo (2018), tav. 1170; Elisa Boffa, Un tipografo calabrese a Siena: Matteo Florimi, in “Accademia dei Rozzi” (2013): II, n. 18; H.A.M. van der Heijden, Matteo Florimi (+1613) – Landkarten und Stadtplanverleger in Siena, in “Florilegium Cartographicum”, Lipsia (1993): n. 34; Barbera Azzarello (1980): vol. 1, n. 13 e vol. 2, tav. 13.
Matteo FLORIMI (Polistena 1540 circa - Siena 1613)
Print and book dealer and publisher, from Calabria. He came to Siena c.1581.Shop in Banchi. The first evidence of his independent activity is of 1589. In 1591 he published a book of patterns for lace, The Fiori di ricami, in Venice, and in 1593 a second edition in Siena.
In 1597 he published the Life of St Catherine, engraved by De Jode after Vanni, and the Passion of Christ by De Jode after Andrea Boscoli. He published a large number of maps and figural prints are mostly religious. He employed engravers of the calibre of Agostino Carracci, Cornelis Galle, Pieter de Jode Villamena and Thomassin, among others.
He commissioned drawings from Andrea Boscoli. He had a particularly close relationship with Vanni. In the years 1605-8, Florimi received financial support from Ottavio Cinuzzi.
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Matteo FLORIMI (Polistena 1540 circa - Siena 1613)
Print and book dealer and publisher, from Calabria. He came to Siena c.1581.Shop in Banchi. The first evidence of his independent activity is of 1589. In 1591 he published a book of patterns for lace, The Fiori di ricami, in Venice, and in 1593 a second edition in Siena.
In 1597 he published the Life of St Catherine, engraved by De Jode after Vanni, and the Passion of Christ by De Jode after Andrea Boscoli. He published a large number of maps and figural prints are mostly religious. He employed engravers of the calibre of Agostino Carracci, Cornelis Galle, Pieter de Jode Villamena and Thomassin, among others.
He commissioned drawings from Andrea Boscoli. He had a particularly close relationship with Vanni. In the years 1605-8, Florimi received financial support from Ottavio Cinuzzi.
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