Velinum aere expressum per Fossam Curianam nunc Clementinam in Narem defluentem Interamnatium...

Reference: S47110
Author Carlo ANTONINI
Year: 1790 ca.
Zone: Terni - Marmore Falls
Printed: Rome
Measures: 420 x 610 mm
€1,000.00

Reference: S47110
Author Carlo ANTONINI
Year: 1790 ca.
Zone: Terni - Marmore Falls
Printed: Rome
Measures: 420 x 610 mm
€1,000.00

Description

Magnificent view of the Velino Waterfall known as the Marmore Falls, engraved by Carlo Antonini (1740- 1821) from a watercolor by Jacob Philipp Hackert (1737-1807).

The print is signed on the plate, lower right, by Carlo Antonini, who, on the left, notes the name of the draughtsman of the composition, Jacob Philipp Hackert; below the figured part is a long dedication to Pope Pius VI, signed by Francesco Carrara, brother of Count Giacomo and a learned prelate who, in 1775, had been appointed Secretary of the Congregation of the Council in Rome. In 1779 Francesco Carrara presented the pope with a dissertation dedicated to the Waterfalls of Terni, entitled "La caduta del Velino nella Nera"; and perhaps on that occasion he commissioned Carlo Antonini to make this engraving. The preparatory drawing, entrusted to the famous landscape painter Jacob Philipp Hackert, has been identified with a sheet preserved at the Kunstmuseum Dusseldorf [Pen and black ink, brush and brown wash, with white gouache and graphite; sheet: 52.2 x 39.9 cm].

Given the dedication to Pope Pius VI, who reigned from 1775 to 1799, this should be considered the most likely dating period for the execution of this print. Carlo Antonini was close to papal patronage and also engraved a series of portraits of cardinals for Tiraboschi's "Storia dell'Abazia di Nonantola".

This work recalls the words written by the artist's close friend, Johann Wolfgang von Goethe, who declared that an artist should "give his work of art a content and a form through which it appears both natural and beyond Nature." Influenced by the landscapes of Claude Lorrain and seventeenth-century Dutch artists, the German Jakob Philipp Hackert was one of the most successful landscape artists based in late 18th-century Rome. His precise renderings of beautiful and historic sites attracted an international clientele on the European grand tour. This finished drawing depicts one of Italy's most spectacular natural phenomena, the Marmore waterfall at Terni, located north of Rome. Hackert carefully crafted the composition so that the detailed cliffs covered with foliage frame the tiered cascade from its soaring heights to its final emptying in the foreground. Hackert was known for traveling to the countryside on foot with large portfolios so that he could execute complete wash drawings like this one directly in nature. He probably drew this scene during one such sketching tour in 1776, or 1778.

Through the technique of etching, as well as watercolor and oil on canvas, eighteenth-century artists were true reporters of the period capable of recounting corners of Rome and its province in passionate, comprehensive and fascinating ways. Painters came into contact with Angelika Kauffman, a Swiss artist specializing in portraits who lived for a long time in the capital, in Via Sistina, together with her second husband Antonio Zucchi. Around her was created a real circle of intellectuals and artists who, passing through Italy, did not miss an opportunity to visit her.

Friedrich Wilhelm Gmelin, Joseph Anton Koch, Johann Christian Reinhart and many others immortalized, as true photographs, the Baths of Caracalla, the Arch of Constantine, the Roman Forum, the basilicas of St. John and St. Mary Major with the eyes of those who find themselves before, for the first time, a completely unseen and unknown yet touching landscape, before which the true artist is able to express himself at his best. It is to the brush of Jacob Philipp Hackert, on the other hand, that we owe some of the most beautiful views of the Roman province, such as "The Waterfall of the Aniene at Tivoli" of 1769 or "The Falls of the Velino," made between 1790 and 1799. Also his is "The Temple of the Sibyl at Tivoli," an etching from around 1780.

Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, excellent condition.

Bibliografia

Il paesaggio secondo natura, Jacob Philipp Hackert e la sua cerchia, A cura di: Paolo Chiarini, 1994, p. 216, n. 59.

Carlo ANTONINI (1740 – Roma 1821)

Carlo Antonini (1740 – Roma 1821) si trasferisce a Roma nella seconda metà del Settecento, dove ottiene importanti incarichi ufficiali lavorando per la Calcografia della Camera apostolica, in particolare eseguendo ritratti di Cardinali e carte delle Paludi pontine. Secondo alcuni fu coinvolto come testimone nel processo al Conte di Cagliostro che si svolse a Roma alla fine degli anni Ottanta; è probabile che sia stato tentato di affiliarsi alla massoneria e sembra che nel periodo della Repubblica francese sia stato vicino ai rivoluzionari. Ma ha mantenuto il suo ruolo ufficiale e quindi è certo che sia dal processo che dai successivi moti seppe uscirne indenne. Morì a Roma nel 1821. È autore dell’incisione intitolata “Veduta principale della Villa Lante in Bagnaia. Architettura del celebre Giacomo Barozzi detto il Vignola” di cui era stato disegnatore Francesco Pannini, datata intorno al 1780. È autore di altre incisioni riguardanti Roma e il Lazio meridionale. Tra le sue opere, oltre le centinaia di stampe e di lastre conservate alla Calcografia nazionale, alcuni volumi di grande interesse sia per l’archeologia (Manuale di varj ornamenti componenti la serie de’ vasi antichi si’ di marmo che di bronzo esistenti in Roma e fuori opera raccolta disegnata ed incisa da Carlo Antonini, 3 voll., Roma, 1821) che per la storia della pittura del XVII secolo (Serie di 85 disegni in varie composti dal celebre pittore Salvator Rosa pubblicati ed incisi da Carlo Antonini, In Roma 1780) che per le tecniche di composizione artistica del suo tempo (Manuale di varj ornamenti tratti dalle fabbriche, e frammenti antichi per uso, e commmodo de’ scultori, pittori, architetti, scarpellini, stuccatori, intagliatori di pietre, e legni argentieri, gioiellieri recamatori, ebanisti. Opera raccolta, disegnata, incisa da Carlo Antonini, Roma, 1777-1790). Un Carlo Antonini nato a Vocca nel 1760 e morto a Milano nel 1832 è stato pittore di sale di palazzi milanesi con decorazioni ricche di ornati, paesaggi, uccelli. BIBL. – G. Milesi, Dizionario degli incisori, Bergamo 1989, p. 52; P. Arrigoni, A. Bertarelli, Piante e vedute di Roma e del Lazio conservate nella raccolta delle stampe e dei disegni. Castello Sforzesco, Milano 1939, p. 497 e p. 533; Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani. Volume I. Prima ristampa, Torino 1972, p. 187.

Carlo ANTONINI (1740 – Roma 1821)

Carlo Antonini (1740 – Roma 1821) si trasferisce a Roma nella seconda metà del Settecento, dove ottiene importanti incarichi ufficiali lavorando per la Calcografia della Camera apostolica, in particolare eseguendo ritratti di Cardinali e carte delle Paludi pontine. Secondo alcuni fu coinvolto come testimone nel processo al Conte di Cagliostro che si svolse a Roma alla fine degli anni Ottanta; è probabile che sia stato tentato di affiliarsi alla massoneria e sembra che nel periodo della Repubblica francese sia stato vicino ai rivoluzionari. Ma ha mantenuto il suo ruolo ufficiale e quindi è certo che sia dal processo che dai successivi moti seppe uscirne indenne. Morì a Roma nel 1821. È autore dell’incisione intitolata “Veduta principale della Villa Lante in Bagnaia. Architettura del celebre Giacomo Barozzi detto il Vignola” di cui era stato disegnatore Francesco Pannini, datata intorno al 1780. È autore di altre incisioni riguardanti Roma e il Lazio meridionale. Tra le sue opere, oltre le centinaia di stampe e di lastre conservate alla Calcografia nazionale, alcuni volumi di grande interesse sia per l’archeologia (Manuale di varj ornamenti componenti la serie de’ vasi antichi si’ di marmo che di bronzo esistenti in Roma e fuori opera raccolta disegnata ed incisa da Carlo Antonini, 3 voll., Roma, 1821) che per la storia della pittura del XVII secolo (Serie di 85 disegni in varie composti dal celebre pittore Salvator Rosa pubblicati ed incisi da Carlo Antonini, In Roma 1780) che per le tecniche di composizione artistica del suo tempo (Manuale di varj ornamenti tratti dalle fabbriche, e frammenti antichi per uso, e commmodo de’ scultori, pittori, architetti, scarpellini, stuccatori, intagliatori di pietre, e legni argentieri, gioiellieri recamatori, ebanisti. Opera raccolta, disegnata, incisa da Carlo Antonini, Roma, 1777-1790). Un Carlo Antonini nato a Vocca nel 1760 e morto a Milano nel 1832 è stato pittore di sale di palazzi milanesi con decorazioni ricche di ornati, paesaggi, uccelli. BIBL. – G. Milesi, Dizionario degli incisori, Bergamo 1989, p. 52; P. Arrigoni, A. Bertarelli, Piante e vedute di Roma e del Lazio conservate nella raccolta delle stampe e dei disegni. Castello Sforzesco, Milano 1939, p. 497 e p. 533; Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani. Volume I. Prima ristampa, Torino 1972, p. 187.