Veduta di Pettorano dalla Consolare
Riferimento: | S19320 |
Autore | Filippo CIRELLI |
Anno: | 1853 ca. |
Zona: | Pettorano |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 300 x 210 mm |
Riferimento: | S19320 |
Autore | Filippo CIRELLI |
Anno: | 1853 ca. |
Zona: | Pettorano |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 300 x 210 mm |
Descrizione
Veduta panoramica disegnata da S. Leale e P. Mattei, tratta da Il regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato ovvero descrizione topografica, storica, monumentale, industriale, artistica economica e commerciale delle provincie poste al di qua e al di là del faro e di ogni paese di esse: Opera dedicata alla maestà di Ferdinando 2. / Antonio Racioppi; a cura di Filippo Cirelli. – Napoli: G. Nobile, 1853.
L’opera, che iniziò a stamparsi nel 1853, restò incompiuta a causa della morte del suo curatore e della fine del reame napoletano. Il Regno descritto ed illustrato ripercorse e ampliò le linee di indagine che alcuni decenni prima avevano percorso già altri lavori e altri studiosi, come la Descrizione di Giuseppe Del Re o il Dizionario di Lorenzo Giustiniani.
Il volume è corredato da numerose litografie. Egli intuì che “le tradizioni popolari sono elemento primario per chiarire e documentare la vita ed il processo spirituale di una terra”.
Filippo Cirelli, figura poliedrica di inventore ed editore, elaborò una raffinata elaborazione della scoperta di Moritz Hermann Von Jacobi, la galvanoplastica, che ha come fine la riproduzione di disegni mediante matrici grafiche: ideò la «galvanotipia», o «elettrotipia», per la cui scoperta c’è l’encomio ed una speciale menzione da parte dell’Istituto di Francia, una citazione «con onore» nel Nuovo Dizionario Tecnologico, edito a Venezia, ci sono elogi da parte della stampa, anche estera, mentre «il Reale Istituto d’Incoraggiamento e la Consulta Generale del Regno di Napoli», scrive Pasquale Mastroianni, «proposero ed ottennero dal re, a favore del novello inventore, il privilegio di privativa della invenzione per dieci anni, tanti quanti richiesti dal Cirelli». A Cirelli è riconosciuta anche l’invenzione della “Litotipia” con cui si riproducevano, attraverso preparati chimici su pietra litografica, disegni già stampati. Cirelli si dedica anche all’attività editoriale: nel suo stabilimento poligrafico a Napoli cura la pubblicazione di opere rare e con un innegabile valore artistico, scientifico, letterario e storico. Stampa il Poliorama Pittoresco un’opera periodica con svariati argomenti con il pregio di rendere accessibile il sapere al popolo. L’opera che gli dà più lustro è Il Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato, una storia dell’umanità vista attraverso le tradizioni, le abitudini, gli usi e i costumi degli abitanti, «sussidiata» da re Ferdinando II.
“Il primo marzo del 1853, l’editore e litografo Filippo Cirelli (1796-1867) diede alle stampe in Napoli il primo fascicolo del Il Regno delle Due Sicilie descritto e illustrato [...]: un ambizioso progetto editoriale a carattere scientifico-divulgativo articolato in saggi monografici su «tutt’i Comuni fin al più piccolo villaggio del Regno» […] Le litografie finora censite sono sessanta, aventi a soggetto cinquantuno città del regno ritratte, nella maggior parte dei casi, nella cornice naturalistica del paesaggio contermine. […] Contrariamente a quanto accadde per il Poliorama – nel quale le illustrazioni sono parte integrante del testo – nel Il Regno delle Due Sicilie descritto e illustrato, Cirelli decise di distribuire le iconografie (litografie a colori su carta pregiata) separatamente dai fascicoli. In questo modo, risolse i problemi di impaginazione e di stampa delle illustrazioni nel testo – impostato su due colonne e impresso ad un colore – e incentivò la diffusione e la vendita dell’Opera miscellanea attraverso una tecnica di marketing che rimanda sorprendentemente alla più recente moda dei gadget. Queste scelte editoriali così innovatrici per l’epoca però, comportano una più complessa ricomposizione ex post dell’intera Opera: le cartografie, le corografie, i quadri sinottici, le vedute, i disegni di architettura e di costume – vista la mancata conclusione della pubblicazione – non sono stati riuniti come promesso da un Indice che avrebbe consentito oggi una più semplice collazione delle molte iconografie classificate in ordine sparso nei Cataloghi di biblioteche ed archivi”. […] In tutte le riproduzioni litografiche è riportata in calce l’indicazione “Lit. Cirelli” oppure “Lit. Poliorama”: marchi riconducibili alla produzione editoriale del Nostro” (cf. Argenziano, Il Molise descritto e illustrato. Una fonte per l’analisi multidimensionale del territorio a metà Ottocento).
Litografia tinta, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
cfr. Pasquale Argenziano, Il Molise descritto e illustrato. Una fonte per l’analisi multidimensionale del territorio a metà Ottocento, in “Molise. Usi civili e paesaggio”, 2008; cfr. Giuseppe Pignatelli, Città e paesaggi nuovi del Regno delle Due Sicilie nelle pagine del «Poliorama pittoresco» (1836-1860), in “Delli Aspetti de Paesi Vecchi e nuovi Media per l’Immagine del Paesaggio Old and New Media for the Image of the Landscape”, 2016.
Filippo CIRELLI (Campoli Appennino 1796 - Napoli 1867)
Filippo Cirelli fu inventore, editore, professore, scultore, pittore originario di Campoli Appennino. Cirelli proviene da una famiglia piuttosto agiata: il padre, Francesco, era un notaio locale, mentre la madre, Rosa Orlandi, era di nobile origine. Compie gli studi nel seminario di Sora quindi parte per Napoli dove si dedica alle scienze fisiche, matematiche e chimiche sotto la guida del prof. Lorenzo Fazzini di cui diventa presto assistente. Nel 1827 diventa insegnante di disegno nelle scuole secondarie del Reale Istituto di Belle Arti, del quale diventa professore onorario. Intuendo gli sviluppi della galvanoplastica, scoperta da Jacobi, vuole applicarla al suo stabilimento poligrafico riuscendo ad ottenere la riproduzione di disegni per mezzo di clichès. È l’inventore della “Galvanotipia” o “Elettrotipia” e riscuote dall’Istituto di Francia una menzione onoraria. A Cirelli è riconosciuta anche l’invenzione della “Litotipia” con cui si riproducevano, attraverso preparati chimici su pietra litografica, disegni già stampati. Cirelli si dedica anche all’attività editoriale: nel suo stabilimento poligrafico a Napoli cura la pubblicazione di opere rare e con un innegabile valore artistico, scientifico, letterario e storico. Stampa il “Poliorama Pittoresco” un’opera periodica con svariati argomenti con il pregio di rendere accessibile il sapere al popolo. Dà alle stampe altri giornali quali: Giornale Scientifico, artistico e industriale, Il Lucifero, Moda, La medicina pittoresca. L’opera che gli dà più lustro è “Il Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato”, ovvero una “Descrizione tipografica, storica, monumentale, industriale, economica e commerciale delle province al di qua e al di là del Faro e di ogni singolo paese di esse” dedicata al Re Ferdinando II. Si tratta di una storia dell’umanità vista attraverso le tradizioni, le abitudini, gli usi e i costumi degli abitanti. Questa serie di monografie era quanto di meglio esisteva allora nel Mezzogiorno d’Italia e venne lodata dai migliori storiografi, fra i quali il Marinelli. Essa rimase incompiuta per la morte di Cirelli, avvenuta nel 1867.
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Filippo CIRELLI (Campoli Appennino 1796 - Napoli 1867)
Filippo Cirelli fu inventore, editore, professore, scultore, pittore originario di Campoli Appennino. Cirelli proviene da una famiglia piuttosto agiata: il padre, Francesco, era un notaio locale, mentre la madre, Rosa Orlandi, era di nobile origine. Compie gli studi nel seminario di Sora quindi parte per Napoli dove si dedica alle scienze fisiche, matematiche e chimiche sotto la guida del prof. Lorenzo Fazzini di cui diventa presto assistente. Nel 1827 diventa insegnante di disegno nelle scuole secondarie del Reale Istituto di Belle Arti, del quale diventa professore onorario. Intuendo gli sviluppi della galvanoplastica, scoperta da Jacobi, vuole applicarla al suo stabilimento poligrafico riuscendo ad ottenere la riproduzione di disegni per mezzo di clichès. È l’inventore della “Galvanotipia” o “Elettrotipia” e riscuote dall’Istituto di Francia una menzione onoraria. A Cirelli è riconosciuta anche l’invenzione della “Litotipia” con cui si riproducevano, attraverso preparati chimici su pietra litografica, disegni già stampati. Cirelli si dedica anche all’attività editoriale: nel suo stabilimento poligrafico a Napoli cura la pubblicazione di opere rare e con un innegabile valore artistico, scientifico, letterario e storico. Stampa il “Poliorama Pittoresco” un’opera periodica con svariati argomenti con il pregio di rendere accessibile il sapere al popolo. Dà alle stampe altri giornali quali: Giornale Scientifico, artistico e industriale, Il Lucifero, Moda, La medicina pittoresca. L’opera che gli dà più lustro è “Il Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato”, ovvero una “Descrizione tipografica, storica, monumentale, industriale, economica e commerciale delle province al di qua e al di là del Faro e di ogni singolo paese di esse” dedicata al Re Ferdinando II. Si tratta di una storia dell’umanità vista attraverso le tradizioni, le abitudini, gli usi e i costumi degli abitanti. Questa serie di monografie era quanto di meglio esisteva allora nel Mezzogiorno d’Italia e venne lodata dai migliori storiografi, fra i quali il Marinelli. Essa rimase incompiuta per la morte di Cirelli, avvenuta nel 1867.
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