Gaeta dai Cappuccini del Borgo
Riferimento: | S9279 |
Autore | Achille VIANELLI |
Anno: | 1842 |
Zona: | Gaeta |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 337 x 235 mm |
Riferimento: | S9279 |
Autore | Achille VIANELLI |
Anno: | 1842 |
Zona: | Gaeta |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 337 x 235 mm |
Descrizione
Veduta di Gaeta presa dal convento dei Cappuccini. Firmata e datata in lastra, in basso a destra, "Vianelli 1842".
Acquaforte su carta bruna, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione.
Rara.
Achille VIANELLI (Porto Maurizio di Imperia, 1803 - Benevento, 1894)
Pittore e autore di stampe italiano. Nel 1819 si trasferì a Napoli dove, insieme con Giacinto Gigante, frequentò le botteghe di Wolfgang Huber e Antonio Sminck Pitloo. Apprese come utilizzare la ‘camera lucida’, e la sua prima opera è legata profondamente alla tradizione delle vedute panoramiche, nonché all’utilizzo delle tecniche di Raffaele Carelli (1818–1900). In breve tempo, abbandonò la pittura ad olio a favore dell’acquerello e della seppia, con i quali guadagnò grande fama, assumendo gradualmente uno stile pittorico più libero e quasi impressionista. Le vedute tipiche sono la Baia di Napoli (tempera; Firenze, Uffizi) e la Madonna del Soccorso a Forio d’Ischia (acquerello, 1893; Benevento, Mus. Sannio). Gli interni sono caratterizzato da un uso evocativo di luci ed ombre diffuse, come nel giovanile Grotto del Palazzo Donn’Anna (1825; Napoli, Mus. N. S Martino) e anche nell’Interno della Cattedrale di Salerno (1841; Napoli, Accad. B.A.).
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Achille VIANELLI (Porto Maurizio di Imperia, 1803 - Benevento, 1894)
Pittore e autore di stampe italiano. Nel 1819 si trasferì a Napoli dove, insieme con Giacinto Gigante, frequentò le botteghe di Wolfgang Huber e Antonio Sminck Pitloo. Apprese come utilizzare la ‘camera lucida’, e la sua prima opera è legata profondamente alla tradizione delle vedute panoramiche, nonché all’utilizzo delle tecniche di Raffaele Carelli (1818–1900). In breve tempo, abbandonò la pittura ad olio a favore dell’acquerello e della seppia, con i quali guadagnò grande fama, assumendo gradualmente uno stile pittorico più libero e quasi impressionista. Le vedute tipiche sono la Baia di Napoli (tempera; Firenze, Uffizi) e la Madonna del Soccorso a Forio d’Ischia (acquerello, 1893; Benevento, Mus. Sannio). Gli interni sono caratterizzato da un uso evocativo di luci ed ombre diffuse, come nel giovanile Grotto del Palazzo Donn’Anna (1825; Napoli, Mus. N. S Martino) e anche nell’Interno della Cattedrale di Salerno (1841; Napoli, Accad. B.A.).
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