Veduta dell'Arco fabbricato in onore d'Augusto vicino alla Città di Aosta in Piemonte, anticamente Augusta Praetoria Salassorum

Riferimento: S41935
Autore Giovan Battista PIRANESI
Anno: 1775 ca.
Zona: Aosta
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 400 x 260 mm
900,00 €

Riferimento: S41935
Autore Giovan Battista PIRANESI
Anno: 1775 ca.
Zona: Aosta
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 400 x 260 mm
900,00 €

Descrizione

Veduta tratta dal celebre Alcune Vedute di Archi Trionfali ed altri monumenti inalzati da Romani parte de quali se veggono in Roma e parte per l'Italia, per la prima volta pubblicato nel 1748.

Acquaforte e bulino, circa 1775, firmato in lastra in basso a sinistra. Magnifico esemplare, di tiratura coeva, stampato su carta vergata priva di filigrana, con piccoli margini, in ottimo stato di conservazione.

Serie di vedute tratta dagli schizzi che Piranesi tolse a Roma ed in viaggio per l’Italia tra il 1743 e il 1747; la prima parte raffigura resti antichi all’interno della città e la seconda rovine visibili al di fuori. La prima edizione titolata Antichità romane de’ tempi della repubblica, e de’ primi imperatori...dopo il 1761 venne rinominata Alcune vedute di archi trionfali ed altri monumenti...e fu arricchita con altre due tavole: Veduta dell’arco fabbricato in onore d’Augusto vicino alla città di Aosta (incisa da Piranesi su disegno di Sir Roger Newdigate nel 1775) e Tempio di Minerva Medica (di Francesco Piranesi). Rispetto alla prima edizione alcune tavole sono mutate d’ordine e di numerazione e l’inciso risulta rielaborato.

“After Sir Roger Newdigate. Newdigate, of Arbury Hall, when in Rome during his second grand tour in 1775, presented Piranesi at his request with a drawing of the arch, made by him the previous September, from which the artist immediately made this plate” (cfr. J. Wilton-Ely, p. 149).

Bibliografia

H. Focillon, Giovan Battista Piranesi 1720-1778 (1918): n. 45; J. Wilton-Ely, Giovan Battista Piranesi, The complete etchings (1994): n. 107; Le Blanc C., Manuel de l'amateur d'Estampes, 6, V. 3 P. 207, 1854-59; Nagler G.K., Neues Allgemeines Künstler-Lexikon, 5, V. 11 P. 360, 1835-52; C.A. Petrucci, Catalogo Generale Delle Stampe Tratte Dai Rami Incisi Posseduti Dalla Calcografia Nazionale, 368, P. 262, 1953.

Giovan Battista PIRANESI (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)

Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua prolifica produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.

Giovan Battista PIRANESI (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)

Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua prolifica produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.