Fontana nel Giardino di Belvedere in Frascati...
Riferimento: | CO-831 |
Autore | Giovanni MAGGI |
Anno: | 1618 |
Zona: | Frascati |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 270 x 205 mm |
Riferimento: | CO-831 |
Autore | Giovanni MAGGI |
Anno: | 1618 |
Zona: | Frascati |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 270 x 205 mm |
Descrizione
Veduta della Fontana del Belvedere nella Villa Aldobrandina di Frascati.
Acquaforte, 1618, tratta dalle Fontane diverse che si vedano nel' Alma Città di Roma et altre parte d'Italia. Delineate da Giovanni Maggi Romano pittore et architetto, con diverse altre novamente dal istesso inventate et poste in luce ad instanza di Giosepe de Rossi milanese/ In Roma con licentia dell' Superiori / L'Anno M.D.C.XVIII'.
La serie comprende trentatré incisioni di Giovanni de Maggi e una di Francesco Corduba. Sono descritte in modo esauriente da Peter Fuhring nel suo catalogo delle stampe d'ornamento del Rijksmuseum (nn. 8280-8337). La composizione della serie, stampata da Giuseppe de Rossi, varia da una raccolta all'altra, e inoltre sono note copie di alcune delle tavole. La prima edizione fu pubblicata da Giuseppe de' Rossi nel 1618, con edizioni successive nel 1645, 1651 e una non datata tutte a cura di Giovan Battista de’ Rossi.
Bibliografia
Berlin 1939 / Katalog der Ornamentstichsammlung der Staatlichen Kunstbibliothek Berlin (3597); Fuhring 2004 / Ornament Prints in the Rijksmuseum - the Seventeenth Century (8280).
Nato intorno al 1566, probabilmente a Roma, è ricordato da Giovanni Baglione come "dipintore, et intagliatore all'acqua forte", "virtuoso in diverse materie; et intendente anche d'architettura" con una "vena di Poesia in cose burlesche". Non si conosce nulla della sua formazione artistica, maturata durante il pontificato di Sisto V (1585-90) forse a contatto con un intagliatore straniero, e assai scarse sono anche le notizie relative alla biografia.
Dai documenti conservati presso l'Archivio dell'Accademia dei Virtuosi al Pantheon, risulta inoltre che il 9 genn. 1611 il M. fu ammesso, in qualità di pittore e su presentazione di Durante Alberti, alla Congregazione di S. Giuseppe, a riprova del pieno riconoscimento del suo status di artista. La sua produzione di incisioni, mostra la predilezione per le vedute urbane e le rappresentazioni architettoniche: 1608 Edifizi antichi e moderni di Roma e la Facciata di S. Pietro; la veduta dell'interno di S. Pietro con la canonizzazione di Carlo Borromeo; i disegni per le trenta Stampe colle pitture e statue degli altari di diverse chiese di Roma e per la grande pianta prospettica di Roma, intagliate da Matteo Greuter e stampate da Paolo Maupin. Ma il Maggi, a testimonianza del suo temperamento eclettico, fu anche autore di un'opera assai singolare: si tratta di una raccolta di tavole suddivisa in 4 volumi con la rappresentazione di numerose fogge di bicchieri caratterizzati da stili compositi, forme insolite e stravaganti, con infinite variazioni sul tema. Intorno all'inizio del terzo decennio del secolo, forse mentre lavorava ancora alla grande pianta della città, il Maggi morì, a Roma, in ristrettezze economiche, "con poca comodità, sopra il corso de gli anni cinquanta" (Baglione, p. 394).
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Nato intorno al 1566, probabilmente a Roma, è ricordato da Giovanni Baglione come "dipintore, et intagliatore all'acqua forte", "virtuoso in diverse materie; et intendente anche d'architettura" con una "vena di Poesia in cose burlesche". Non si conosce nulla della sua formazione artistica, maturata durante il pontificato di Sisto V (1585-90) forse a contatto con un intagliatore straniero, e assai scarse sono anche le notizie relative alla biografia.
Dai documenti conservati presso l'Archivio dell'Accademia dei Virtuosi al Pantheon, risulta inoltre che il 9 genn. 1611 il M. fu ammesso, in qualità di pittore e su presentazione di Durante Alberti, alla Congregazione di S. Giuseppe, a riprova del pieno riconoscimento del suo status di artista. La sua produzione di incisioni, mostra la predilezione per le vedute urbane e le rappresentazioni architettoniche: 1608 Edifizi antichi e moderni di Roma e la Facciata di S. Pietro; la veduta dell'interno di S. Pietro con la canonizzazione di Carlo Borromeo; i disegni per le trenta Stampe colle pitture e statue degli altari di diverse chiese di Roma e per la grande pianta prospettica di Roma, intagliate da Matteo Greuter e stampate da Paolo Maupin. Ma il Maggi, a testimonianza del suo temperamento eclettico, fu anche autore di un'opera assai singolare: si tratta di una raccolta di tavole suddivisa in 4 volumi con la rappresentazione di numerose fogge di bicchieri caratterizzati da stili compositi, forme insolite e stravaganti, con infinite variazioni sul tema. Intorno all'inizio del terzo decennio del secolo, forse mentre lavorava ancora alla grande pianta della città, il Maggi morì, a Roma, in ristrettezze economiche, "con poca comodità, sopra il corso de gli anni cinquanta" (Baglione, p. 394).
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