Sepolcro detto falsamente degli Orazi, e Curiazj. Rimane su la via Appia fuori d'Albano dalla parte rientale. A Via Appia ch
Riferimento: | s22137 |
Autore | Giovan Battista PIRANESI |
Anno: | 1764 |
Zona: | Albano |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 550 x 390 mm |
Riferimento: | s22137 |
Autore | Giovan Battista PIRANESI |
Anno: | 1764 |
Zona: | Albano |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 550 x 390 mm |
Descrizione
Acquaforte, tratta dalle "Antichità di Albano e di Castel Gandolfo".
Magnifica prova, della prima tiratura o edizione, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione.
Pubblicata nel 1764, questa importante opera sulle due cittadine dei castelli romani fu commissionata al Piranesi dal papa Clemente XIII, che gli ordinò di illustrare i monumenti di Albano e Castelgandolfo e la residenza estiva dei pontefici.
Stilisticamente l’opera è legato al periodo della maturità archeologica, oltre che grafica, pertanto le vedute risultano caratterizzate dall’estrema attenzione per i particolari dei monumenti, con descrizioni tecniche esatte, associate a vedute vibranti realizzate con la maestria di una varietà e molteplicità di segni grafici.
Bibliografia
Focillon 513; Wilton-Ely 646
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Giovan Battista PIRANESI (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)
Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua prolifica produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.
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Bibliografia
Focillon 513; Wilton-Ely 646
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Giovan Battista PIRANESI (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)
Acquafortista, incisore, progettista, architetto e teorico italiano, considerato uno dei supremi esponenti dell’incisione topografica, sebbene il maggiore interesse egli lo mostrasse per l’architettura. Anche se solo pochi disegni architettonici sono stati realizzati, egli ebbe comunque una grande influenza, nel Neo-Classicismo europeo, attraverso contatti personali con architetti, mecenati e artisti in visita a Roma nel corso di quattro decadi. La sua prolifica produzione di lastre di acqueforti, che combinava una straordinaria immaginazione con una conoscenza delle tecniche dell’antica Roma estremamente pragmatica, diede avvio ad una nuova e duratura percezione dell’antichità. Era anche disegnatore di strutture e palchi per le feste, decoratore di interni e di mobili, così come restauratore. L’interazione di questa straordinaria combinazione di attività lo portò ad un concetto alto del disegno, sostenuto da saggi scritti. L’eredità che lasciò, relativamente alla sua visione unica della civiltà romana, fu una interpretazione immaginativa e una ri-creazione del passato che ispirarono scrittori e poeti così come artisti ed altri disegnatori.
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