Costumi di Albano
Riferimento: | s19484 |
Autore | Bartolomeo PINELLI |
Anno: | 1823 |
Zona: | Albano |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 310 x 215 mm |
Riferimento: | s19484 |
Autore | Bartolomeo PINELLI |
Anno: | 1823 |
Zona: | Albano |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 310 x 215 mm |
Descrizione
Costume popolare, tratto dalla Nuova raccolta di cinquanta costumi de' contorni di Roma compresi diversi fatti di brigandi disegnati ed incisi all'acqua forte, pubblicata a Roma da Giovanni Scudellari nel 1823.
Questa raccolta, sconosciuta a Brunet e Lipperheide, mostra i costumi tipici degli abitanti dei dintorni di Roma e comprende 16 tavole dedicate alla vita dei briganti.
Incisione in rame, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Cfr. Colas 2386; Hiler 711; Vinet 2297.
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Bartolomeo PINELLI (Roma, 1781 - Rome, 1835)
Stampatore, pittore, scultore e disegnatore italiano. Apprese i rudimenti della scultura dal padre, artigiano di piccole statuette religiose di scarso valore. Questo apprendistato in tenera età incoraggiò Pinelli ad enfatizzare la plasticità e l’espressione rispetto ai valori del Neo-Classicismo, predominanti a Roma. Purtroppo, sono pervenute fino a noi solo pochi esemplari delle sue sculture in terracotta, mentre conosciamo il volume di acqueforti, Gruppi pittoreschi (Roma, 1834), con rappresentazioni di popolani. L’enfasi sul naturalismo e su soggetti di vita quotidiana è di nuovo evidente. Sebbene avesse studiato presso l’Accademia di Belle Arti a Bologna, sostenuto economicamente dal Conte Lambertini, il nipote di Papa Benedetto XIV, Pinelli non aveva interesse a seguire l'iter tradizionale del successo artistico attraverso i soggetti religiosi. Di ritorno a Roma, alla fine del XVIII secolo, decise di vendere le sue opere nei caffè frequentati dai turisti.
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Bibliografia
Cfr. Colas 2386; Hiler 711; Vinet 2297.
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Bartolomeo PINELLI (Roma, 1781 - Rome, 1835)
Stampatore, pittore, scultore e disegnatore italiano. Apprese i rudimenti della scultura dal padre, artigiano di piccole statuette religiose di scarso valore. Questo apprendistato in tenera età incoraggiò Pinelli ad enfatizzare la plasticità e l’espressione rispetto ai valori del Neo-Classicismo, predominanti a Roma. Purtroppo, sono pervenute fino a noi solo pochi esemplari delle sue sculture in terracotta, mentre conosciamo il volume di acqueforti, Gruppi pittoreschi (Roma, 1834), con rappresentazioni di popolani. L’enfasi sul naturalismo e su soggetti di vita quotidiana è di nuovo evidente. Sebbene avesse studiato presso l’Accademia di Belle Arti a Bologna, sostenuto economicamente dal Conte Lambertini, il nipote di Papa Benedetto XIV, Pinelli non aveva interesse a seguire l'iter tradizionale del successo artistico attraverso i soggetti religiosi. Di ritorno a Roma, alla fine del XVIII secolo, decise di vendere le sue opere nei caffè frequentati dai turisti.
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