Vue de l'Etna et de ses environs

Riferimento: S46523
Autore Lazzaro SPALLANZANI
Anno: 1799
Zona: Etna
Luogo di Stampa: Parigi
Misure: 195 x 150 mm
225,00 €

Riferimento: S46523
Autore Lazzaro SPALLANZANI
Anno: 1799
Zona: Etna
Luogo di Stampa: Parigi
Misure: 195 x 150 mm
225,00 €

Descrizione

Veduta tratta dal celebre Voyages Dans Les Deux Siciles Et Dans Quelques Parties Des Apennins, Par Spallanzani, Professeur d'Histoire naturelle dans l'université de Pavie. Traduits e l'Italien par G. Toscan, Bibliothécaire du Museum national d'Histoire naturelle de Paris, avec des Notes du cit. Faujas-de-St.-Fond... A Paris, Chez Maradan, Libraire, rue Pavée-André-des-Arcs, n°. 16. An VIII. 1799 di Lazzaro Spallanzani. Traduzione francese dell’opera stampata per la prima volta nel 1795 a Berna, contiene una variante delle 7 tavole raffiguranti le Isole Eolie e l’Etna che erano state incise da L. Anderloni.

Lazzaro Spallanzani (1729-1799) è stato un naturalista, biologo e fisiologo italiano che ha dato importanti contributi allo studio sperimentale delle funzioni corporee, della riproduzione animale, nonché alla geologia e alla vulcanologia. Nel 1754, all'età di 25 anni, divenne professore di logica, metafisica e greco all'Università di Reggio. Nel 1762 fu ordinato sacerdote e nel 1763 si trasferì a Modena. Nel 1769 divenne titolare della cattedra di Storia naturale all'Università di Pavia.  Spallanzani divenne anche direttore del museo dell'Università di Pavia, dove ampliò notevolmente le collezioni con esemplari raccolti durante i suoi numerosi viaggi nella regione mediterranea. Nel giugno 1768 Spallanzani fu eletto Fellow della Royal Society e nel 1775 fu eletto membro straniero della Royal Swedish Academy of Sciences. Nei sei volumi dei Voyages dans les Deux Siciles, Lazzaro Spallanzani offre un contributo fondamentale allo sviluppo della scienza vulcanologica. Le sue indagini sono state condotte sui vulcani attivi dell'Italia meridionale (in particolare nelle Isole Eolie, sull'Etna e sul Vesuvio). Oltre a contribuire allo sviluppo della teoria del vulcanismo, interpreta il processo di formazione della pomice. Descrive i processi del vulcanismo, l'attività sismica associata, la mineralogia e le rocce associate ai vulcani ed è stato il primo ad applicare metodi sperimentali per descrivere la formazione della pomice e di altre rocce e minerali.

Acquaforte, in buono stato di conservazione.

Lazzaro SPALLANZANI (Scandiano 1729 - Pavia 1799)

Lazzaro Spallanzani fu un naturalista e vulcanologo italiano, un abate di Scandiano (Reggio Emilia). Dopo aver preso i voti divenne professore di Storia Naturale all’Università di Pavia e successivamente direttore del Museo di Storia Naturale della medesima Università dove fu anche rettore e dove morì nel 1799. Durante i suoi anni pavesi, Spallanzani compì numerosi viaggi esplorativi e di ricerca mineralogica in Italia, in Europa e in Asia Minore tra i quali quello a Costantinopoli, dove fu ingiustamente accusato di furto di reperti nel locale museo. Nel 1788 Spallanzani visitò il Vesuvio e vulcani della Sicilia, comprese le isole Eolie con scopo prettamente scientifico di ricerca. Fu molto fiero di essere stato il primo naturalista a mettere piede ad Alicudi. I risultati del suo lavoro di ricerca furono pubblicati quattro anni dopo nell’opera “Viaggi alle due Sicilie e in alcune parti dell’Appennino”, in sei volumi usciti tra il 1792 e il 1797, e che segnarono l’avvio della moderna vulcanologia; circa la metà delle 1400 pagine dell’opera sono dedicate alle isole Eolie.

Lazzaro SPALLANZANI (Scandiano 1729 - Pavia 1799)

Lazzaro Spallanzani fu un naturalista e vulcanologo italiano, un abate di Scandiano (Reggio Emilia). Dopo aver preso i voti divenne professore di Storia Naturale all’Università di Pavia e successivamente direttore del Museo di Storia Naturale della medesima Università dove fu anche rettore e dove morì nel 1799. Durante i suoi anni pavesi, Spallanzani compì numerosi viaggi esplorativi e di ricerca mineralogica in Italia, in Europa e in Asia Minore tra i quali quello a Costantinopoli, dove fu ingiustamente accusato di furto di reperti nel locale museo. Nel 1788 Spallanzani visitò il Vesuvio e vulcani della Sicilia, comprese le isole Eolie con scopo prettamente scientifico di ricerca. Fu molto fiero di essere stato il primo naturalista a mettere piede ad Alicudi. I risultati del suo lavoro di ricerca furono pubblicati quattro anni dopo nell’opera “Viaggi alle due Sicilie e in alcune parti dell’Appennino”, in sei volumi usciti tra il 1792 e il 1797, e che segnarono l’avvio della moderna vulcanologia; circa la metà delle 1400 pagine dell’opera sono dedicate alle isole Eolie.