La gran Battaglia Seguita a Pitigliano

Riferimento: S46768
Autore Francesco CECCHI CONTI
Anno: 1643
Zona: Pitigliano
Misure: 202 x 115 mm
450,00 €

Riferimento: S46768
Autore Francesco CECCHI CONTI
Anno: 1643
Zona: Pitigliano
Misure: 202 x 115 mm
450,00 €

Descrizione

Acquaforte, 1643, firmata in lastra in basso a sinistra Francesco Cecchi Conti inv. e F.

Appartiene alla rarissima serie, Vedute e battaglie seguite in Toscana tra gli eserciti guerreggianti l'anno 1643.

Il frontespizio della raccolta è conservato presso la collezione dei Musei Civici di Monza

https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/CM01000906/?view=autori&offset=0&hid=21709&sort=sort_int

L'evento bellico si inserisce nella cosiddetta prima Guerra di Castro (1641-1644), quando, dopo che le armi pontificie avevano occupato nel 1641 il Ducato di Castro, di proprietà dei Farnese, scaturì un'alleanza tra Granducato di Toscana, Repubblica di Venezia e Ducato di Modena. L'episodio presentato è l'assedio di Pitigliano, organizzato dall'esercito pontifico, sotto il comando del cardinale Antonio Barberini, ed in particolare la fine dello stesso, grazie all'intervento delle truppe della Lega Toscana, assieme a Venezia e a Modena, agli ordini di don Alonso Strozzi.  

Autore della tavola è l'incisore Francesco Cecchi Conti, di cui si conoscono poche opere, che fu attivo a Firenze attorno alla metà del XVII secolo. Nel suo stile si intravede chiaramente l'influenza di Callot e Della Bella, soprattutto per l'abilità nell'uso delle tecniche prospettiche.

Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva rifilata al rame o con sottili margini, in ottimo stato di conservazione.

Opera rarissima.

Francesco CECCHI CONTI (notizie intorno al 1643)

attivo a Firenze attorno alla metà del XVII secolo. Nel suo stile si intravede chiaramente l'influenza di Callot e Della Bella, soprattutto per l'abilità nell'uso delle tecniche prospettiche.

Francesco CECCHI CONTI (notizie intorno al 1643)

attivo a Firenze attorno alla metà del XVII secolo. Nel suo stile si intravede chiaramente l'influenza di Callot e Della Bella, soprattutto per l'abilità nell'uso delle tecniche prospettiche.