Tre uomini in conversazione

Riferimento: S42504
Autore Francesco Maria Mazzola detto PARMIGIANINO
Anno: 1530 ca.
Misure: 94 x 120 mm
Non Disponibile

Riferimento: S42504
Autore Francesco Maria Mazzola detto PARMIGIANINO
Anno: 1530 ca.
Misure: 94 x 120 mm
Non Disponibile

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1524-1530 circa. 

Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata ai margini, molto buono lo stato di conservazione.

L’interesse per la grafica da parte del grandissimo artista inizia durante il suo viaggio a Roma del 1524 dove frequenta Marcantonio Raimondi e la sua bottega, apprendendo la tecnica del maestro bolognese e l’uso dell’acido. A Roma conosce anche Ugo da Carpi da cui apprende la tecnica del chiaroscuro, ideale per la traduzione a stampa dei disegni. Proprio nella capitale il Parmigianino incide San Pietro e San Giovanni guariscono gli infermi (Bartsch 7), suo celebre primo lavoro grafico all’ acquaforte derivante da un disegno di Raffaello.

La scelta dell’artista di dedicarsi personalmente ad una tecnica considerata minore e marginale nasce probabilmente dall’intuizione di poter riprodurre in più esemplari i suoi lavori che attraverso l’uso dell’acquaforte rimanevano molto vicini all’immediatezza del disegno, senza mostrare quella rigidità di traduzione propria dell’incisione al bulino. Il Mazzola si dedicò all’incisione in modo sporadico, per le difficoltà che incontrava nell’usare l’acido; per questo i suoi lavori presentano spesso difetti di morsura, che contraddistinguono gran parte dell’opera grafica di questo maestro sperimentatore, rendendo spesso controversa la catalogazione degli stati delle incisioni.

Secondo il catalogo di Mistrali sono tre gli stati di questa incisione; il nostro esemplare presenta caratteristiche comuni al secondo e terzo stato, confermando proprio la consueta differenza di impressioni tipica delle opere del Parmigianino, di difficilissima catalogazione.

Così Mistrali per il terzo stato: “La lastra è ripresa al bulino, nel cielo ora vi sono squarci di sereno. In alcuni casi il primo stato e il terzo erano considerati la copia uno dell’altro. In realtà si tratta sempre della stessa matrice che subisce modifiche. Questo fatto è provato da tutti i numerosi esemplari consultati, vi compaiono infatti alcuni difetti come, ad esempio, il foro sul metallo che si vede in alto al centro nello squarcio di cielo sopra la testa del giovane o anche un lievissimo graffito tra il piede destro del giovane e il ciuffo d’erba nell’angolo in basso a destra”.

Bibliografia

Bartsch XVI.13.13; Mistrali, p. 96 n. 11, III/III; Le Blanc vol. 2, p. 630, no. 14; Gnann 2007a, no. 20.

Francesco Maria Mazzola detto PARMIGIANINO (Parma 1503 – Casal Maggiore 1540)

Pittore, disegnatore e autore di stampe italiano. Iniziando una carriera destinata a durare solo due decadi, passò da un precoce successo all’ombra del Correggio, a Parma, ad essere acclamato nella Roma di Clemente VII come nuovo Raffaello. Qui realizzò alcune opere su larga scala, ma allo stesso tempo si avvicinò all’arte della stampa. Dopo il Sacco di Roma del 1527, si trasferì a nord, dove nel corso di una decade realizzò le sue opere più vicine al Manierismo. Dotato sia come pittore di piccoli pannelli, sia di affreschi di grandi dimensioni, fu anche uno dei più penetranti ritrattisti della sua epoca. Nel corso della sua carriera si rivelò un disegnatore compulsivo, non solo in preparazione delle sue opere, ma anche di scene di vita quotidiana ed erotiche.

Francesco Maria Mazzola detto PARMIGIANINO (Parma 1503 – Casal Maggiore 1540)

Pittore, disegnatore e autore di stampe italiano. Iniziando una carriera destinata a durare solo due decadi, passò da un precoce successo all’ombra del Correggio, a Parma, ad essere acclamato nella Roma di Clemente VII come nuovo Raffaello. Qui realizzò alcune opere su larga scala, ma allo stesso tempo si avvicinò all’arte della stampa. Dopo il Sacco di Roma del 1527, si trasferì a nord, dove nel corso di una decade realizzò le sue opere più vicine al Manierismo. Dotato sia come pittore di piccoli pannelli, sia di affreschi di grandi dimensioni, fu anche uno dei più penetranti ritrattisti della sua epoca. Nel corso della sua carriera si rivelò un disegnatore compulsivo, non solo in preparazione delle sue opere, ma anche di scene di vita quotidiana ed erotiche.