Ettore ferito, condotto sotto le mura di Troia
Riferimento: | S39269 |
Autore | Girolamo FAGIUOLI |
Anno: | 1540 ca. |
Misure: | 381 x 258 mm |
Riferimento: | S39269 |
Autore | Girolamo FAGIUOLI |
Anno: | 1540 ca. |
Misure: | 381 x 258 mm |
Descrizione
Bulino, 1540 circa, monogrammato in lastra in basso a destra. Da un soggetto di Francesco Primaticcio.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana “aquila nel cerchio con corona”, rifilata al rame, piccolo restauro perfettamente eseguito all’angolo superiore sinistro, per il resto in ottimo stato di conservazione.
L’incisione deriva da un affresco di Primaticcio nel castello di Fontaineblau, oggi daneggiato. Mariette resta perplesso circa il soggetto rappresentato, mentre Bartsch si limita a descrivere la scena senza riferimento all’Iliade.
È Rotili che, nel 1964, conferisce il titolo Paride ferito, condotto sotto le mura di Troia, un’interpretazione frequentemente accettata ma messa seriamente in discussione da Wilson-Chevalier nel 1988. La scena rappresenta l’episodio narrato nell’Iliade, XVI, 351 e ss: Ettore, privato della protezione di Zeus che con l’inganno era stato sedotto da Era, è ferito in battaglia da Aiace, e viene condotto dai compagni d’armi verso Troia. Tutta la scena è posta su una sorta di basamento che non è chiaro se sia un’invenzione di Primaticcio oppure un espediente dell’incisore che lo utilizza per apporre la sua firma e indicare la derivazione dell’opera da Fontainbleau.
Il problema dell’identità del Maestro FG non è stato ancora oggi risolto. Herbet lo identifica come Francois Gentil, artista francese che risulta nel libro paga del castello di Fontainebleau, attribuendogli un gruppo di undici stampe nello stile di Domenico del Barbiere. La Biasini, nel saggio Le incisioni del Maestro FG italiano, lo collega a Guido Ruggeri, mentre la Boorsch lo identifica come Girolamo Fagiuoli, artista bolognese sconosciuto a Fontainebleau, che avrebbe riprodotto i disegni del Primaticcio al suo ritorno a Bologna, tra il 1541 ed il 1546. Girolamo Faccioli o Fagiuoli è orafo, intagliatore di medaglie e bulinista attivo a Roma e Bologna tra il 1530 ed il 1572, anno della morte.
Il Vasari lo nomina brevemente. È noto per avere inciso da soggetti di Perin del Vaga, Francesco Salviati e, sempre secondo Suzanne Boorsch, alcune delle opere in passato assegnate al Beatrizet sono invece ascrivibili oggi alla sua mano. Stefania Massari attribuisce al Fagiuoli anche la stampa - da un soggetto di Raffaello -denominata I vendemmiatori, monogrammata HFE che identifica come “Hieronymus Fagiuolos Emilianus” in accordo con il Nagler.
Bibliografia
Mariette, IV, p. 210; Bartsch, XV, p. 210; TIB vol. 31, p. 151; Biasini, in Grafica d’Arte 8, n.1; Rotili 1964, n. 94; Wilson-Chevalier 1988, pp. 9-10; Le Beau Style, pp. 180-181, 77; Primatice : Maître de Fontainebleau, n. 53.
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Girolamo Fagiuoli (Facioli, Faccioli) nacque a Bologna nel primo ventennio del sec. XVI. Scarse sono le notizie biografiche; l'Oretti (Notizie...) lo ricorda come intagliatore famoso di cesello e metalli e lo annovera tra i maestri dell'arte degli orefici di Bologna, come documentato dagli statuti di quell'arte. Il Vasari (V, p. 391) rappresenta la fonte principale per documentare l'attività di incisore dell'artista; parlando di Valerio Vicentino e di altri intagliatori, ricorda "Girolamo Fagiuoli, bolognese, intagliatore di cesello e di rame". Annota, inoltre, a proposito della Vita del Parmigianino, come alcuni disegni del maestro fossero affidati al Fagiuoli per essere intagliati in rame. Il Vasari (VII, p. 18) riferisce inoltre che F. Salviati, di passaggio per Bologna intorno al 1539, lasciò alcuni disegni al F. perché ne traesse delle stampe. Sempre da un'invenzione di Domenico Giuntalodi deriverebbe, secondo la testimonianza di Vasari (VI, p. 27), una nota incisione, conosciuta come il Vecchio nel carruccio. Il Fagiuoli morì a Bologna e fu sepolto nella chiesa di S. Francesco il 19 dic. 1574.
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Bibliografia
Mariette, IV, p. 210; Bartsch, XV, p. 210; TIB vol. 31, p. 151; Biasini, in Grafica d’Arte 8, n.1; Rotili 1964, n. 94; Wilson-Chevalier 1988, pp. 9-10; Le Beau Style, pp. 180-181, 77; Primatice : Maître de Fontainebleau, n. 53.
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Girolamo Fagiuoli (Facioli, Faccioli) nacque a Bologna nel primo ventennio del sec. XVI. Scarse sono le notizie biografiche; l'Oretti (Notizie...) lo ricorda come intagliatore famoso di cesello e metalli e lo annovera tra i maestri dell'arte degli orefici di Bologna, come documentato dagli statuti di quell'arte. Il Vasari (V, p. 391) rappresenta la fonte principale per documentare l'attività di incisore dell'artista; parlando di Valerio Vicentino e di altri intagliatori, ricorda "Girolamo Fagiuoli, bolognese, intagliatore di cesello e di rame". Annota, inoltre, a proposito della Vita del Parmigianino, come alcuni disegni del maestro fossero affidati al Fagiuoli per essere intagliati in rame. Il Vasari (VII, p. 18) riferisce inoltre che F. Salviati, di passaggio per Bologna intorno al 1539, lasciò alcuni disegni al F. perché ne traesse delle stampe. Sempre da un'invenzione di Domenico Giuntalodi deriverebbe, secondo la testimonianza di Vasari (VI, p. 27), una nota incisione, conosciuta come il Vecchio nel carruccio. Il Fagiuoli morì a Bologna e fu sepolto nella chiesa di S. Francesco il 19 dic. 1574.
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