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Caritas
Riferimento: | S46699 |
Autore | Jacopo FRANCIA |
Anno: | 1510 ca. |
Misure: | 170 x 222 mm |
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Riferimento: | S46699 |
Autore | Jacopo FRANCIA |
Anno: | 1510 ca. |
Misure: | 170 x 222 mm |
Descrizione
Allegoria della Carità, raffigurata tramite una donna seduta sulle nuvole che allatta un bambino e ne tiene un altro per mano.
Bulino, circa 1510/30, firmato con le iniziali dell'incisore in basso al centro I. F.
Esemplare del rarissimo primo stato di due, avanti il velo, l’aureola e il tratteggio parallelo alle spalle della figura femminile.
I caratteri incisori rispettano la tradizione degli artisti bolognesi, ma la composizione potrebbe dover qualcosa ai quattro tondi nella decorazione del soffitto di Raffaello nella Stanza della Segnatura in Vaticano (1509-1511). Anche qualora non avesse visitato Roma, Giacomo Francia potrebbe aver visto la Poesia, incisione al bulino di di Marcantonio Raimondi (Bartsch XIV.291.382), derivante dalla composizione.
Hind descrive solo due esemplari di primo stato di questa incisione, conservati all’Albertina di Vienna e nella Devonshire Collection di Chatsworth.
L’esemplare di Vienna, riprodotto da Hind (nel 1938/48) in un discreto stato conservativo, attualmente si presenta in uno stato di conservazione ben peggiore del nostro, come possiamo vedere sul catalogo on-line dell'Albertina.
Come detto, il secondo stato della lastra (del quale Hind descrive cinque esemplari), è completamente rilavorato. Si aggiunge il velo - che cade sulle spalle dietro la testa della figura femminile - e una grande aureola; la figura ora è ombreggiata, tramite l'uso di linee parallele orizzontali. Questo l’esemplare conservato all’Albertina, riprodotto in The Illustrated Bartsch:
Giacomo Raibolini noto anche come Giacomo Francia o Jacopo Francia (Bologna, 1484-1557) è stato un pittore e incisore italiano del Rinascimento. Era il figlio maggiore di Francesco Francia, e come suo padre venne chiamato il Francia. Anche suo padre e suo fratello Giulio erano pittori. Iniziò ad apprendere l'arte della pittura da suo padre lavorando come suo assistente. Nel 1517, anno della morte del padre, lui e suo fratello Giulio assunsero la responsabilità dell'azienda di famiglia e insieme eseguirono molte pale d'altare, identificabili dalle iniziali (II) dei loro nomi latinizzati (Iacobus e Iulius). In età avanzata Giacomo subì l'influenza di Dosso Dossi. Morì a Bologna nel 1567.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame o con sottili margini, tracce di colla e alcune abrasioni, nel complesso in buono stato di conservazione.
Opera rarissima.
Bibliografia
Hind A. M. Early Italian Engraving, a critical catalogue (I.II); Bartsch; Le Peintre graveur (XV.457.3); Incisori bolognesi ed emiliani del sec. XVI, schede di S. Ferrara, revisione di G. Gaeta Bertelà, n. 234; S. Boorsch e J. Spike, The Illustrated Bartsch, 31, p. 292, n. 3-II (457); N. Roio, Franceco Raibolini detto Francia. La vita, le opere, l'eredità artistica, in E. Negro, N. Roio, “Francesco Francia e la sua scuola”, p. 88.
Jacopo FRANCIA (Bologna circa 1486 – 1557)
Giacomo Raibolini noto anche come Giacomo Francia o Jacopo Francia, figlio del pittore Francesco Francia. Venne istruito dal padre nella pittura e nell’arte orafa. Nel 1517, l’anno della morte del padre, lui e il fratello Giulio presero la gestione della bottega di famiglia, realizzando insieme molte pale d’altare, identificabili grazie alle iniziali dei loro nomi latinizzati (Iacobus and Iulius). La prima opera conosciuta di Giacomo è la Vergine in Gloria con i SS Pietro, Maria Maddalena, Francesco, Marta e Sei Suore (dopo 1515; Bologna, Pin. N.). In questo dipinto, come in SS Girolamo, Margherita e Francesco (1518; Madrid, Prado) e nella Natività (1519; Parma, S Giovanni Evangelista), entrambi datati e firmati dai due fratelli, appaiono, insieme all’influenza paterna, echi dello stile monumentale di Raffaello.
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Jacopo FRANCIA (Bologna circa 1486 – 1557)
Giacomo Raibolini noto anche come Giacomo Francia o Jacopo Francia, figlio del pittore Francesco Francia. Venne istruito dal padre nella pittura e nell’arte orafa. Nel 1517, l’anno della morte del padre, lui e il fratello Giulio presero la gestione della bottega di famiglia, realizzando insieme molte pale d’altare, identificabili grazie alle iniziali dei loro nomi latinizzati (Iacobus and Iulius). La prima opera conosciuta di Giacomo è la Vergine in Gloria con i SS Pietro, Maria Maddalena, Francesco, Marta e Sei Suore (dopo 1515; Bologna, Pin. N.). In questo dipinto, come in SS Girolamo, Margherita e Francesco (1518; Madrid, Prado) e nella Natività (1519; Parma, S Giovanni Evangelista), entrambi datati e firmati dai due fratelli, appaiono, insieme all’influenza paterna, echi dello stile monumentale di Raffaello.
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