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Riferimento: | S49647 |
Autore | Girolamo de Grandi |
Anno: | 1533 ca. |
Misure: | 180 x 285 mm |
Riferimento: | S49647 |
Autore | Girolamo de Grandi |
Anno: | 1533 ca. |
Misure: | 180 x 285 mm |
Xilografia, circa 1533, monogrammata in tavola in basso ai lati “G. G.”.
La composizione mostra in alto il carro trainato da pavoni che trasporta Giove, al cui cospetto sta inginocchiato un uomo con un bacile in mano; nella parte inferiore un vescovo, affiancato da altri personaggi, incorona un altro inginocchiato davanti a lui. La stampa fa parte di un gruppo di sette composizioni raffiguranti le personificazioni dei Pianeti ed episodi ad essi connessi.
Le lettere 'G.G.' presenti su alcuni dei fogli - come quello qui schedato (cfr. anche Mercurio e Luna) - ha indotto ad attribuire le composizioni ad un autore con queste iniziali. Lippmann, che per primo studiò la serie, nel 1895, le riferì a Gabriele Giolito de' Ferrari, ma P. Kristeller (in Thieme-Becker 1921; cfr. anche Kristeller 1922) ha correttamente riportato le iniziali a Girolamo de' Grandi, ferrarese. L'intaglio viene però riferito ad ambito veneziano (cfr. Hind). Sulla base della data riportata su uno dei fogli (quello con la Luna, la serie è datata al 1533.
La struttura compositiva di tutti i sette Pianeti è la medesima: la divinità su un carro nella parte superiore del foglio, separata da nuvole da quella inferiore, dove sono un gruppo di uomini occupati in varie attività, il tutto inquadrato da una cornice sempre diversificata (non solo per ogni stampa, ma anche, in ciascun foglio, tra la parte destra e quella sinistra) che vede festoni ed elementi decorativi fitomorfi, cartigli col nome del pianeta in alto, muse o satiri legati anche in basso che affiancano un cartiglio con due versi latini, e due colonne di varia tipologia che affiancano la scena. Si tratta di una ripresa del celebre tema dei Sette Pianeti e dei loro 'figli', cioè degli individui nati sotto il segno e quindi l'influenza dei pianeti, che ne determinano inclinazioni, passioni e attività: come ha evidenziato Lippmann (1895), il prototipo sarebbe il ciclo di bulini realizzati a Firenze negli anni Sessanta del Quattrocento, attribuiti a bulino da Baccio Baldini (Hind 1938-1948, I, pp. 77-83 nn. A.III.1-7), da cui sarebbero derivate diverse versioni, tra cui quella - su legno - intagliata da un tedesco che Lippmann identificava con HS Beham e che invece ora si è propensi a riconoscere in Georg Pencz (e di cui si conoscono diverse edizioni). L'impaginazione compositiva e alcuni dettagli iconografici derivano proprio da questa serie tedesca. L'ordine dei pianeti dovrebbe seguire quella che si riteneva essere la distanza dalla terra, quindi dal pianeta più lontano, Saturno, seguivano nell'ordine Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna (ritenuta un pianeta).
Si conoscono pochi esemplari della serie riferita a Girolamo de' Grandi.
Questa opera su Giove è nota in soli quattro esemplari: uno al British Museum, uno a New York, Metropolitan (inv. 63.621.13, ALU.0233.2), uno a KK di Berlino e uno alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Queste due ultime collezioni conservano la serie completa dei Pianeti di Girlamo de Grandi.
Bell’esemplare, impresso su carta vergata priva di filigrana, in perfetto stato di conservazione. Per qualità prova migliore di quella al British Museum.
Bibliografia
Aldovini L., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0233.1; Lippmann F., The seven planets, London, 1895, p. 13, F.II; Kristeller P., Kupferstich und Holzschnitt in vier Jahrhunderten, Berlin, 1922, p. 302; Hind A.M., Early Italian Engraving. A critical catalogue with complete reproduction of all the prints described, New York, 1938-1948, I, p. 78.
Girolamo de Grandi (attivo a Ferrara tra il 1530 ed il 1548)
Xilografo, nativo di Ferrara dove fu operoso tra il 1530 e il 1548. Diede disegni per una serie di xilografie, dedicate alla vita di Cristo e della Vergine, una delle quali, l'Incoronazione di Maria (1538), rivela indubbie doti di eleganza e di cultura. Eseguì pure disegni per incisioni di G. Ruina.
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Girolamo de Grandi (attivo a Ferrara tra il 1530 ed il 1548)
Xilografo, nativo di Ferrara dove fu operoso tra il 1530 e il 1548. Diede disegni per una serie di xilografie, dedicate alla vita di Cristo e della Vergine, una delle quali, l'Incoronazione di Maria (1538), rivela indubbie doti di eleganza e di cultura. Eseguì pure disegni per incisioni di G. Ruina.
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