Madonna col Bambino sulla Luna crescente
Riferimento: | S20972 |
Autore | Agostino CARRACI |
Anno: | 1589 |
Misure: | 170 x 210 mm |
Riferimento: | S20972 |
Autore | Agostino CARRACI |
Anno: | 1589 |
Misure: | 170 x 210 mm |
Descrizione
Bulino, 1589. Firmato in basso a sinistra: Iacobus Ligotius inven. In basso a destra: Augustinus Caracius. Datato in lastra, in basso al centro sotto la dedica a Maria de’ Medici (1575 – 1642) Illmae et Eccellmae Principi Mariae Medices/1589
Da un soggetto di Jacopo Ligozzi.
Esemplare di stato unico. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame, piccolo restauro nell’angolo inferiore sinistro, per il resto in ottime condizioni.
Il Carracci realizzò questa incisione durante il suo periodo fiorentino alla corte dei Medici quando venne probabilmente a contatto con il Ligozzi che dal 1578 era attivo a Firenze. Il soggetto fu subito molto popolare, come attestano le numerose copie, coeve e non, di questa stampa.
Bibliografia
Bartsch 34; De Grazia 150. Dimensioni 170x210.
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Agostino CARRACI (Bologna 1557 - Parma 1602)
Esponente autorevole dell'Accademia degli Incamminati fondata a Bologna dallo zio Lodovico Carracci, anche Agostino aderì al programma antimanieristico di recuperare la grande tradizione del Rinascimento italiano, rifacendosi agli artisti del primo Cinquecento: Tiziano, Raffaello, Michelangelo e Correggio. A differenza di Lodovico e Annibale, che privilegiarono la pittura su tela o ad affresco, egli si espresse con maggior intensità attraverso l’incisione, che fu per lui la tecnica artistica più idonea, raggiungendo risultati di grande livello, attraverso la luminosità del segno, la chiarezza delle composizioni e l’abilità tecnica del bulino. Con i suoi frequenti viaggi di studio a Parma, Venezia ed infine a Roma (1594 ), dove seguì Annibale chiamato dai Farnese, arricchì ulteriormente la sua cultura, nutrita anche da influenze della grafica contemporanea fiamminga e tedesca. Il suo catalogo di incisioni ammonta a 234 pezzi, e comprende sia soggetti sacri, desunti da invenzioni dei maggiori artisti del tempo - Tintoretto, Barocci, il fratello Annibale, Francesco Vanni e molti altri - e da proprie composizioni, sia soggetti profani, che testimoniano il suo amore per il mondo antico e la classicità.
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Bibliografia
Bartsch 34; De Grazia 150. Dimensioni 170x210.
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Agostino CARRACI (Bologna 1557 - Parma 1602)
Esponente autorevole dell'Accademia degli Incamminati fondata a Bologna dallo zio Lodovico Carracci, anche Agostino aderì al programma antimanieristico di recuperare la grande tradizione del Rinascimento italiano, rifacendosi agli artisti del primo Cinquecento: Tiziano, Raffaello, Michelangelo e Correggio. A differenza di Lodovico e Annibale, che privilegiarono la pittura su tela o ad affresco, egli si espresse con maggior intensità attraverso l’incisione, che fu per lui la tecnica artistica più idonea, raggiungendo risultati di grande livello, attraverso la luminosità del segno, la chiarezza delle composizioni e l’abilità tecnica del bulino. Con i suoi frequenti viaggi di studio a Parma, Venezia ed infine a Roma (1594 ), dove seguì Annibale chiamato dai Farnese, arricchì ulteriormente la sua cultura, nutrita anche da influenze della grafica contemporanea fiamminga e tedesca. Il suo catalogo di incisioni ammonta a 234 pezzi, e comprende sia soggetti sacri, desunti da invenzioni dei maggiori artisti del tempo - Tintoretto, Barocci, il fratello Annibale, Francesco Vanni e molti altri - e da proprie composizioni, sia soggetti profani, che testimoniano il suo amore per il mondo antico e la classicità.
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