La Visitazione
Riferimento: | S31237 |
Autore | Bartolomeo PASSAROTTI |
Anno: | 1550 ca. |
Misure: | 480 x 312 mm |
Riferimento: | S31237 |
Autore | Bartolomeo PASSAROTTI |
Anno: | 1550 ca. |
Misure: | 480 x 312 mm |
Descrizione
Acquaforte, metà del XVI secolo, firmata in lastra in basso al centro. Da un soggetto di Francesco Salviati.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame, piega di carta al centro restaurata, piccoli restauri perfettamente eseguiti, nel complesso in buono stato di conservazione.
Come sottolinea giustamente Adam Bartsch, le linee dell’acquaforte in alcuni punti non sono ben incise, tanto da determinare in molte impressioni dei difetti di stampa. Questo esemplare mostra alcune linee ritoccate ad inchiostro antico, particolare non inconsueto da riscontrare nelle opere del Passarotti. L’incisione riproduce in controparte un affresco di Francesco Salviati (1510 – 1563) del 1538 in S. Giovanni Decollato, a Roma. Dallo stesso affresco anche Giorgio Ghisi realizza un’incisione intorno al 1540, ma discostandosene in molti punti. L’opera di Passarotti risulta, invece, molto più fedele all’originale.
È possibile che per l’incisione l’artista si sia basato sull’osservazione diretta dell’affresco a Roma, intorno al 1550, oppure si sia servito di un disegno preparatorio del Salviati stesso. Nel 1986, Annamaria Petrioli Tofani ha pubblicato, tra gli altri, un disegno degli Uffizi come preparatorio di Salviati per l’affresco. Se effettivamente autografo, potrebbe essere servito da modello a Passarotti.
Questa è la sola incisione di Passarotti in cui è espressamente dichiarata la dipendenza da un’altra opera. Questa peculiarità può essere spiegata in due modi: la natura del modello, un famoso affresco romano, ampiamente lodato da Vasari; oppure obbediva alla richiesta di un committente. In diverse fonti si segnala che l’opera di Salviati fu incisa in rame, senza indicare anche il nome dell’artista, “a spese di Agostino Lacchetti”, di cui, tuttavia, non si trovano notizie.
Bibliografia
Bartsch, 2; The Illustrated Bartsch, 007; Le Blanc, vol. 2, p. 146, 3.
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Bartolomeo PASSAROTTI (Bologna, 1529 - ivi 1592)
Pittore e incisore, si formò a Bologna e a Roma con I. Vignola (1550-55) e poi presso T. Zuccari (1555-60 circa). Influenzato inizialmente da Correggio, Parmigianino e N. dell'Abate, fu sensibile anche alla pittura di P. Tibaldi e D. Calvaert e, infine, a quella dell'ambiente di Giorgio Vasari. Fu ritrattista notevole; si dedicò anche al genere, alla natura morta (Macelleria, Pescheria, Allevatore di cani, Roma, Galleria nazionale d'arte antica, palazzo Barberini) e alla caricatura. A contatto con U. Aldrovandi, introdusse nelle sue opere elementi naturalistici. Collezionista enciclopedico, creò nella sua casa un museo di curiosità. I disegni del Passarotti sono ammirati per la precisione e per l'eleganza calligrafica.
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Bibliografia
Bartsch, 2; The Illustrated Bartsch, 007; Le Blanc, vol. 2, p. 146, 3.
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Bartolomeo PASSAROTTI (Bologna, 1529 - ivi 1592)
Pittore e incisore, si formò a Bologna e a Roma con I. Vignola (1550-55) e poi presso T. Zuccari (1555-60 circa). Influenzato inizialmente da Correggio, Parmigianino e N. dell'Abate, fu sensibile anche alla pittura di P. Tibaldi e D. Calvaert e, infine, a quella dell'ambiente di Giorgio Vasari. Fu ritrattista notevole; si dedicò anche al genere, alla natura morta (Macelleria, Pescheria, Allevatore di cani, Roma, Galleria nazionale d'arte antica, palazzo Barberini) e alla caricatura. A contatto con U. Aldrovandi, introdusse nelle sue opere elementi naturalistici. Collezionista enciclopedico, creò nella sua casa un museo di curiosità. I disegni del Passarotti sono ammirati per la precisione e per l'eleganza calligrafica.
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