Il Trionfo di Amore

Riferimento: S36037
Autore Giulio BONASONE
Anno: 1545
Misure: 402 x 283 mm
900,00 €

Riferimento: S36037
Autore Giulio BONASONE
Anno: 1545
Misure: 402 x 283 mm
900,00 €

Descrizione

Bulino, datato e firmato in lastro in basso a destra, 1545/ IV BONAHSO I VINTOR'.

Esemplare nel secondo stato finale, con l’indirizzo di Tommaso Barlacchi 'TOM BARL EXC'.

Bella impressione, stampata su carta vergata coeva con filigrana “scudo con lettera M e stella a sei punte”, (Briquet, 5924), con margini bianchi di circa 0,5 cm, in ottimo stato di conservazione.

La composizione deriva, con qualche variazione, da un disegno di Giulio Romano, in controparte, in gesso rosso e inciso per essere trasferito su lastra, oggi conservato all’Ashmolean Museum di Oxford.

Cirillo Archer, in TIB, ritiene che il disegno risenta dell’influenza di Primaticcio, benché Bonasone se ne dichiari unico inventor. Secondo Bruce Davis, la composizione è invece molto vicina allo stile di Raffaello o di Giulio Romano.

Bibliografia

Bartsch XV.141.106; Le Blanc I.444.140; Massari, Giulio Bonasone, n. 47; Davis, Mannerist Print, 1988, no. 10; Cirillo Archer in TIB 1995, 2803.106.S2.

Giulio BONASONE (Bologna circa 1500 - Roma circa 1580)

Giulio Bonasone, nato a Bologna nel 1510 circa, è incisore a bulino e all’acquaforte oltre che pittore come ricorda il Malaspina includendolo tra gli allievi di Lorenzo Sabbatici. Sono 410 le stampe - quasi tutte conservate all’Istituto per la Grafica di Roma - che la critica recente assegna al Bonasone ampliando il numero indicato dal Bartsch di 354 fogli. Incisore di riproduzione oltre che di invenzione, Giulio inizia la sua attività calcografica intorno al 1531, come risulta dalla data che si legge nella raffaellesca S. Cecilia. Ritenuto un seguace tardivo di Marcantonio Raimondi, il bolognese rivela presto una sostanziale autonomia di visione che lo rende uno degli interpreti più interessanti dell’epoca, tanto che lo stesso Parmigianino gli consegna i disegni per la trasposizione su rame. A Roma dal 1544 fino al 1547 ca., il Bonasone lavora per i più importanti editori – calcografi dell’epoca (Salamanca, Barlacchi, Lafrery) interpretando i soggetti di Michelangelo o di Raffaello e dei suoi principali allievi: Giulio Romano, Perin del Vaga e Polidoro da Caravaggio, in uno stile estremamente personale che si avvale di tratti a bulino spesso combinati all’acquaforte.

Bibliografia

Bartsch XV.141.106; Le Blanc I.444.140; Massari, Giulio Bonasone, n. 47; Davis, Mannerist Print, 1988, no. 10; Cirillo Archer in TIB 1995, 2803.106.S2.

Giulio BONASONE (Bologna circa 1500 - Roma circa 1580)

Giulio Bonasone, nato a Bologna nel 1510 circa, è incisore a bulino e all’acquaforte oltre che pittore come ricorda il Malaspina includendolo tra gli allievi di Lorenzo Sabbatici. Sono 410 le stampe - quasi tutte conservate all’Istituto per la Grafica di Roma - che la critica recente assegna al Bonasone ampliando il numero indicato dal Bartsch di 354 fogli. Incisore di riproduzione oltre che di invenzione, Giulio inizia la sua attività calcografica intorno al 1531, come risulta dalla data che si legge nella raffaellesca S. Cecilia. Ritenuto un seguace tardivo di Marcantonio Raimondi, il bolognese rivela presto una sostanziale autonomia di visione che lo rende uno degli interpreti più interessanti dell’epoca, tanto che lo stesso Parmigianino gli consegna i disegni per la trasposizione su rame. A Roma dal 1544 fino al 1547 ca., il Bonasone lavora per i più importanti editori – calcografi dell’epoca (Salamanca, Barlacchi, Lafrery) interpretando i soggetti di Michelangelo o di Raffaello e dei suoi principali allievi: Giulio Romano, Perin del Vaga e Polidoro da Caravaggio, in uno stile estremamente personale che si avvale di tratti a bulino spesso combinati all’acquaforte.