Allegoria della Scrittura (Una sibilla)
Riferimento: | S7261 |
Autore | Bartolomeo CORIOLANO |
Anno: | 1640 ca. |
Misure: | 217 x 283 mm |
Riferimento: | S7261 |
Autore | Bartolomeo CORIOLANO |
Anno: | 1640 ca. |
Misure: | 217 x 283 mm |
Descrizione
Una Sibilla, seduta di profilo vicino a un tavolo su cui si trova un calamaio, con una tavoletta nella mano sinistra.
Chiaroscuro a due legni, stampato in inchiostro verde e nero. Da un soggetto di Guido Reni, rappresenta l'allegoria della Scrittura.
Esemplare nell’unico stato conosciuto.
Eccezionale prova, particolarmente nitida e contrastata, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva con filigrana della “bilancia”, completa della linea marginale, piccoli restauri perfettamente eseguiti, nel complesso in eccellente stato di conservazione.
Bartolomeo Coriolano (Bologna, 1590 o 1599 – 1676) è stato un incisore italiano del barocco. Suo padre Cristoforo Coriolano e suo fratello Giovanni Battista Coriolano furono anch'essi incisori. Coriolano fu allievo del pittore Guido Reni e modellò molte delle sue xilografie sulle opere del suo maestro, come era comune all'epoca.
Coriolano fu uno stampatore tradizionale di xilografie e chiaroscuro, che seguì secondo lo stile tedesco di stampa. Il suo stile era vicino all'uso tedesco del nero per i contorni e del marrone per le tinte. Egli normalmente fece uso di due blocchi per le sue incisioni; su uno incideva il contorno e le ombre scure, come i tratteggi di una penna, e sull'altro le mezze-tinte, o "mezzitoni". Le incisioni di Coriolano ottennero grandi riconoscimenti, anche se la tecnica da lui utilizzata non apportò alcuna innovazione.
Per i suoi meriti papa Urbano VII lo insignì dell'insegna di cavaliere dell'Ordine dello Speron d'Oro e gli assicurò una pensione.
Esemplare privo del bordo nero inferiore. Foglio grandissima qualità.
Bibliografia
Bartsch vol. XII pag. 88,5; TIB 48, 5; Takahatake, Print Quarterly, XXVII, 2010, n. 26.
Bartolomeo CORIOLANO (Bologna 1599 - 1676)
Secondo la tradizione era figlio di Cristoforo e fratello di Giovanni Battista, intagliatori. Nato a Bologna sul finire del XVI secolo (nell'anno 1599 secondo i più), egli apprese l'arte della xilografia dal padre; completò in seguito la sua formazione, e si perfezionò nel disegno alla scuola di G. Reni, del quale si farà sensibile interprete in molte opere. La sua attività, svolta fra Bologna e Roma, appare documentata a partire dal 1627. Probabilmente nel 1630, se non anche prima, il C. dovette essere insignito del titolo di cavaliere lauretano e gratificato con una pensione annua per aver offerto al papa Urbano VIII diverse sue stampe e per avergli dedicato una Madonna. Al 1630 è infatti datata la prima incisione recante l'acquisito titolo, col quale firmerà poi buona parte della sua produzione. Si tratta di un'opera realizzata a Bologna, la Vergine col Bambino Gesù, guardando al Reni e servendosi, secondo la pratica cinquecentesca del chiaroscuro dettata da Ugo da Carpi, di tre matrici sovrapposte, per i contorni, per le mezzetinte, per i lumi. Ed è dal Reni che deriverà anche altre opere: Caduta dei Giganti; una serie di quattro Sibille; un Busto di Amore dormiente ecc. È incerta la data di morte; gli scrittori più recenti concordano sul 1676.
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Bartolomeo CORIOLANO (Bologna 1599 - 1676)
Secondo la tradizione era figlio di Cristoforo e fratello di Giovanni Battista, intagliatori. Nato a Bologna sul finire del XVI secolo (nell'anno 1599 secondo i più), egli apprese l'arte della xilografia dal padre; completò in seguito la sua formazione, e si perfezionò nel disegno alla scuola di G. Reni, del quale si farà sensibile interprete in molte opere. La sua attività, svolta fra Bologna e Roma, appare documentata a partire dal 1627. Probabilmente nel 1630, se non anche prima, il C. dovette essere insignito del titolo di cavaliere lauretano e gratificato con una pensione annua per aver offerto al papa Urbano VIII diverse sue stampe e per avergli dedicato una Madonna. Al 1630 è infatti datata la prima incisione recante l'acquisito titolo, col quale firmerà poi buona parte della sua produzione. Si tratta di un'opera realizzata a Bologna, la Vergine col Bambino Gesù, guardando al Reni e servendosi, secondo la pratica cinquecentesca del chiaroscuro dettata da Ugo da Carpi, di tre matrici sovrapposte, per i contorni, per le mezzetinte, per i lumi. Ed è dal Reni che deriverà anche altre opere: Caduta dei Giganti; una serie di quattro Sibille; un Busto di Amore dormiente ecc. È incerta la data di morte; gli scrittori più recenti concordano sul 1676.
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