Il fusto di una colonna
Riferimento: | S24550 |
Autore | Giovanni Francesco GRIMALDI detto "il Bolognese" |
Anno: | 1647 ca. |
Misure: | 190 x 195 mm |
Riferimento: | S24550 |
Autore | Giovanni Francesco GRIMALDI detto "il Bolognese" |
Anno: | 1647 ca. |
Misure: | 190 x 195 mm |
Descrizione
Acquaforte, circa 1647-50, firmata in lastra in basso a sinistra. Stato unico.
Giovanni Francesco Grimaldi (Bologna, 1606 – Roma, 28 novembre 1680) è stato un pittore e architetto italiano. Formatosi inizialmente nell'ambito della famiglia dei Carracci, che rappresentavano una delle principali scuole pittoriche bolognesi in quegli anni, si recò poi ancora giovane a Roma. Qui lavorerà a lungo per committenti come il Cardinale Francesco Albani e la famiglia Santacroce. Nel 1638 sposò Eleonora Aloisi, figlia del pittore bolognese Baldassarre (detto il Galanino), morto nello stesso anno e imparentato con i Carracci tramite la moglie. Sempre nel 1638 dipinse la facciata del Palazzo Poli a Roma in occasione della visita in città di Johann Anton principe di Eggenberg, inviato dall'imperatore Ferdinando III d'Asburgo. Collaborò con Alessandro Algardi in varie occasioni, tra cui nell'allestimento dei funerali del marchese Ludovico Facchinetti, ambasciatore di Bologna presso la corte papale, morto nel gennaio 1644. Si occupò anche di altri apparati per feste, onoranze funebri e opere teatrali tra il 1640 e il 1671. Il suo prestigio come artista nell'ambiente romano lo portò a entrare nella prestigiosa Accademia di San Luca già nel 1635 e a rivestire all'interno di tale istituzione vari incarichi (Rettore nel 1656) fino alla più alta carica di Principe nel 1666 dopo avervi rinunciato nel 1658. Nel 1657 entrò anche alla Congregazione dei Virtuosi al Pantheon. Nel 1648 si recò, su invito del Cardinale Giulio Mazzarino, a Parigi, per dipingere alcuni ambienti del Palazzo del Louvre.
Grimaldi realizzò oltre cinquanta incisioni di paesaggi, tutti fortemente influenzati dalla formula paesaggistica di Annibale Carracci e Domenichino. Le sue stampe, così come i dipinti e i disegni di vedute, sono caratterizzate da un approccio alla natura estremamente regolare e controllato, enfatizzando le linee orizzontali, verticali e i piani. Alla stregua dei suoi modelli bolognesi, Grimaldi usava spesso masse rocciose o di terra sporgenti, file di alberi posizionate strategicamente, e architetture posizionate nei piani per disporre il suo schema organizzativo.
Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva con filigrana “agnello pasquale nel doppio cerchio” (Heawood 2838), con sottili margini, minime ossidazione, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Bartsch & Bellini 8.
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Giovanni Francesco GRIMALDI detto "il Bolognese" (Bologna 1606 – Roma 1680)
Pittore, incisore e architetto (Bologna 1606 - Roma 1680). A Roma dipinse decorazioni a fresco con vedute paesistiche nella villa Doria Pamphili, nel pal. Borghese, al Quirinale, in S. Maria ai Monti. Nel 1649 fu a Parigi, dove dipinse nel palazzo Mazzarino, al Louvre e nella chiesa dei gesuiti. G. rappresenta la prosecuzione, entro il secolo, del particolare tipo di paesaggio creato da A. Carracci e dal Domenichino, che egli diffuse anche in quadri da cavalletto, ben identificabili per il colore brillante e smaltato, e in numerosissimi disegni, di fattura accurata ma monotona. Grimaldi fu anche incisore; e alcuni suoi rami si conservano a Roma presso la Calcografia nazionale. In essi si nota una predilezione per la cultura carraccesca con riprese da Annibale, ma anche per Tiziano. Numerosi suoi disegni, specialmente di paesaggio, si conservano a Firenze, Haarlem, Lipsia, Londra, Parigi, Vienna, Windsor e altrove.
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Bibliografia
Bartsch & Bellini 8.
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Giovanni Francesco GRIMALDI detto "il Bolognese" (Bologna 1606 – Roma 1680)
Pittore, incisore e architetto (Bologna 1606 - Roma 1680). A Roma dipinse decorazioni a fresco con vedute paesistiche nella villa Doria Pamphili, nel pal. Borghese, al Quirinale, in S. Maria ai Monti. Nel 1649 fu a Parigi, dove dipinse nel palazzo Mazzarino, al Louvre e nella chiesa dei gesuiti. G. rappresenta la prosecuzione, entro il secolo, del particolare tipo di paesaggio creato da A. Carracci e dal Domenichino, che egli diffuse anche in quadri da cavalletto, ben identificabili per il colore brillante e smaltato, e in numerosissimi disegni, di fattura accurata ma monotona. Grimaldi fu anche incisore; e alcuni suoi rami si conservano a Roma presso la Calcografia nazionale. In essi si nota una predilezione per la cultura carraccesca con riprese da Annibale, ma anche per Tiziano. Numerosi suoi disegni, specialmente di paesaggio, si conservano a Firenze, Haarlem, Lipsia, Londra, Parigi, Vienna, Windsor e altrove.
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