La Resurrezione di Lazzaro
Riferimento: | S5341 |
Autore | Salvatore CASTIGLIONE |
Anno: | 1645 |
Misure: | 212 x 112 mm |
Riferimento: | S5341 |
Autore | Salvatore CASTIGLIONE |
Anno: | 1645 |
Misure: | 212 x 112 mm |
Descrizione
Acquaforte originale 1645, firmata e datata in lastra in basso a sinistra.
Bellissima prova dell'unico stato, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame o con piccolissimi margini, generalmente in ottimo stato di conservazione.
Fratello di Giovanni Benedetto, del quale curava la carriera artistica e gli interessi, Salvatore Castiglione realizzò questo suo unico lavoro inciso all'età di venticinque anni.
La lastra è conservata oggi alla Calcografia Nazionale di Roma, mentre il relativo disegno preparatorio è in una collezione privata.
Al verso timbro di collezione di John Tetlow (Lugt 2868).
Bibliografia
Bartsch 1.
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Salvatore CASTIGLIONE (Genova 1620 - dopo il 1676)
Stampatore, pittore, scrittore e cortigiano, fratello di Giovanni Benedetto Castiglione. Oltre a lavorare per il fratello, ricopriva il ruolo di segretario di Carlo II Gonzaga, Nono Duca di Mantova. La vita di Salvatore è scarsamente documentata: gli anni formativi li trascorse col fratello maggiore a Roma (nel 1634 e ancora nel 1647). Nel 1645 realizzò un’acquaforte, la Resurrezione di Lazzaro, che, insieme col disegno preparatorio sono le uniche due opere datate a lui attribuite con certezza. Secondo i primi biografi, il suo merito risiedeva nell’abilità di imitare lo stile del fratello; eppure, queste due opere sono stilisticamente diverse da qualsiasi realizzazione di Giovanni Benedetto. Salvatore si trovava a Torino nell’Ottobre del 1656, quando scrisse un opuscolo indirizzato a Giovan Filippo Spinola di Genoa descrivendo la visita della regina Cristina di Svezia alla corte dei Savoia, mentre la sua prima presenza a Mantova è registrata il 18 Aprile 1659. Ignoriamo luogo e data della sua morte.
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Bibliografia
Bartsch 1.
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Salvatore CASTIGLIONE (Genova 1620 - dopo il 1676)
Stampatore, pittore, scrittore e cortigiano, fratello di Giovanni Benedetto Castiglione. Oltre a lavorare per il fratello, ricopriva il ruolo di segretario di Carlo II Gonzaga, Nono Duca di Mantova. La vita di Salvatore è scarsamente documentata: gli anni formativi li trascorse col fratello maggiore a Roma (nel 1634 e ancora nel 1647). Nel 1645 realizzò un’acquaforte, la Resurrezione di Lazzaro, che, insieme col disegno preparatorio sono le uniche due opere datate a lui attribuite con certezza. Secondo i primi biografi, il suo merito risiedeva nell’abilità di imitare lo stile del fratello; eppure, queste due opere sono stilisticamente diverse da qualsiasi realizzazione di Giovanni Benedetto. Salvatore si trovava a Torino nell’Ottobre del 1656, quando scrisse un opuscolo indirizzato a Giovan Filippo Spinola di Genoa descrivendo la visita della regina Cristina di Svezia alla corte dei Savoia, mentre la sua prima presenza a Mantova è registrata il 18 Aprile 1659. Ignoriamo luogo e data della sua morte.
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