San Cristoforo inginocchiato
Riferimento: | S37785 |
Autore | Bartolomeo BISCAINO |
Anno: | 1650 ca. |
Misure: | 171 x 216 mm |
1.100,00 €
Riferimento: | S37785 |
Autore | Bartolomeo BISCAINO |
Anno: | 1650 ca. |
Misure: | 171 x 216 mm |
1.100,00 €
Descrizione
Acquaforte,1650 circa, privo di data e firma. Esemplare nel secondo stato di tre, con l’excudit Daman. ex qui abraso e solo parzialmente leggibile.
Bellissima prova, impressa su sottile carta vergata, lievissime macchie d’ossidazione sulla destra, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Opera molto rara.
Bibliografia
TIB: 47.035 S2
|
Bartolomeo BISCAINO (Genova 1632 circa - 1657)
Allievo del padre, il pittore Giovanni Andrea che seguì orientamenti stilistici di Luca Cambiaso, Bartolomeo fu in seguito a scuola presso Valerio Castello. Da quest’ultimo assimilò i modelli e il gusto coloristico in modo così stretto che ancora la sua produzione pittorica viene confusa con quella del suo maestro. L’attività più nota del Biscaino è quella relativa alla grafica, sia nel campo del disegno al quale si dedicò con particolare versatilità, sia nell’incisione all’acquaforte, tecnica a lui assai congeniale. Sappiamo dalle fonti che egli si applicò a lungo negli anni giovanili allo studio delle stampe del Castiglione, che fu il vero ispiratore delle sue incisioni, il cui segno sfrangiato e luministico ne costituisce la parte più evidente. Lo stile particolarissimo neo-manierista di questo artista secentesco, assai evidente nelle stampe e nei disegni, tradisce la sua ammirazione per l’arte del Parmigianino, che egli conobbe, copiò ed imitò in varie composizioni. Tanto i disegni che le stampe del Biscaino, per la loro particolare eleganza e raffinatezza di esecuzione, godettero di un grande favore presso i collezionisti del Sette-Ottocento. La caratteristica della ricerca di effetti coloristici assai evidente nei ritocchi a biacca su carte tinte nei disegni ritorna nei chiaro - scuri delle incisioni, che denotano una grande padronanza del mezzo espressivo da parte dell’autore. Il catalogo della sua opera grafica è piuttosto limitato (il Bartsch ne cataloga circa 40 pezzi) perché l’artista morì giovanissimo durante l’epidemia di peste che sconvolse Genova nel 1657.
|
Bibliografia
TIB: 47.035 S2
|
Bartolomeo BISCAINO (Genova 1632 circa - 1657)
Allievo del padre, il pittore Giovanni Andrea che seguì orientamenti stilistici di Luca Cambiaso, Bartolomeo fu in seguito a scuola presso Valerio Castello. Da quest’ultimo assimilò i modelli e il gusto coloristico in modo così stretto che ancora la sua produzione pittorica viene confusa con quella del suo maestro. L’attività più nota del Biscaino è quella relativa alla grafica, sia nel campo del disegno al quale si dedicò con particolare versatilità, sia nell’incisione all’acquaforte, tecnica a lui assai congeniale. Sappiamo dalle fonti che egli si applicò a lungo negli anni giovanili allo studio delle stampe del Castiglione, che fu il vero ispiratore delle sue incisioni, il cui segno sfrangiato e luministico ne costituisce la parte più evidente. Lo stile particolarissimo neo-manierista di questo artista secentesco, assai evidente nelle stampe e nei disegni, tradisce la sua ammirazione per l’arte del Parmigianino, che egli conobbe, copiò ed imitò in varie composizioni. Tanto i disegni che le stampe del Biscaino, per la loro particolare eleganza e raffinatezza di esecuzione, godettero di un grande favore presso i collezionisti del Sette-Ottocento. La caratteristica della ricerca di effetti coloristici assai evidente nei ritocchi a biacca su carte tinte nei disegni ritorna nei chiaro - scuri delle incisioni, che denotano una grande padronanza del mezzo espressivo da parte dell’autore. Il catalogo della sua opera grafica è piuttosto limitato (il Bartsch ne cataloga circa 40 pezzi) perché l’artista morì giovanissimo durante l’epidemia di peste che sconvolse Genova nel 1657.
|