La Sacra Famiglia riceve un cesto di frutta da una giovane donna

Riferimento: S30105
Autore Diana SCULTORI
Anno: 1575 ca.
Misure: 166 x 236 mm
1.500,00 €

Riferimento: S30105
Autore Diana SCULTORI
Anno: 1575 ca.
Misure: 166 x 236 mm
1.500,00 €

Descrizione

Bulino, firmato in lastra in alto a sinistra. Da un soggetto di Francesco Salviati.

Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.

L’incisione, sebbene priva di indicazioni sull’inventore del soggetto, deriva da Francesco Salviati e può essere ricondotta agli inizi del periodo romano di Diana Scultori, intorno al 1575-1576. La datazione e l’attribuzione al Salviati sono possibili grazie ad un’altra incisione di Diana, dello stesso soggetto - in controparte rispetto a questa e con alcune varianti - datata in lastra 1583 e con un’iscrizione che indica espressamente Francesco Salviati quale inventor del disegno.

In passato, Bartsch, Brulliot e Nagler, non conoscendo l’incisione del 1583, ne avevano ipotizzato una derivazione da Primaticcio.

La scena mostra la Sacra Famiglia che riceve in dono un cesto di frutta da una giovane donna, alle cui spalle si mostra, quasi timidamente, un bambino. A fare da sfondo, delle architetture. Sul piedistallo a sinistra, accanto alle figure, si legge la firma DIANA.

Bibliografia

Bartsch, XV, 14; Nagler, V, p. 420; Bellini, p. 187, 16.

Diana SCULTORI (Mantova ante 1530- Roma 1588)

Diana Scultori, detta Mantovana o anche erroneamente Ghisi, figlia di Giovanni Battista e sorella di Adamo, nasce a Mantova prima del 1530. A Mantova Diana sposa l’architetto Francesco da Volterra conosciuto nella città quando Cesare Gonzaga lo aveva chiamato nel 1566 per decorare il suo studiolo fatto per le medaglie “il quale ha ottimamente di ebano e di avorio lavorato un Francesco da Volterra”. In seguito al matrimonio Diana ama siglarsi come: Diana Mantuana, civis Volterrana incidebat per sottolineare che era divenuta cittadina di quella illustre città. Dal 1575 Diana è a Roma dove sigla le sue opere con l’appellativo “civis volterrana”. E dove vi muore intorno al 1588. Nella città pontificia l’artista traduce le opere di Raffaello, oltre a quelle dei manieristi romani. Il Bartsch attribuisce alla Scultori 47 stampe, ad esse il Passavant aggiunge altri 12 soggetti.

Bibliografia

Bartsch, XV, 14; Nagler, V, p. 420; Bellini, p. 187, 16.

Diana SCULTORI (Mantova ante 1530- Roma 1588)

Diana Scultori, detta Mantovana o anche erroneamente Ghisi, figlia di Giovanni Battista e sorella di Adamo, nasce a Mantova prima del 1530. A Mantova Diana sposa l’architetto Francesco da Volterra conosciuto nella città quando Cesare Gonzaga lo aveva chiamato nel 1566 per decorare il suo studiolo fatto per le medaglie “il quale ha ottimamente di ebano e di avorio lavorato un Francesco da Volterra”. In seguito al matrimonio Diana ama siglarsi come: Diana Mantuana, civis Volterrana incidebat per sottolineare che era divenuta cittadina di quella illustre città. Dal 1575 Diana è a Roma dove sigla le sue opere con l’appellativo “civis volterrana”. E dove vi muore intorno al 1588. Nella città pontificia l’artista traduce le opere di Raffaello, oltre a quelle dei manieristi romani. Il Bartsch attribuisce alla Scultori 47 stampe, ad esse il Passavant aggiunge altri 12 soggetti.