Riposo durante la fuga in Egitto
Riferimento: | S30750 |
Autore | Camillo PROCACCINI |
Anno: | 1593 |
Misure: | 209 x 262 mm |
Riferimento: | S30750 |
Autore | Camillo PROCACCINI |
Anno: | 1593 |
Misure: | 209 x 262 mm |
Descrizione
Acquaforte, 1593, datata e firmata in lastra, in basso a destra.
Buona prova, impressa su carta vergata coeva, con piccoli margini, in ottimo stato di conservazione.
Stato unico.
Quando Procaccini incide questa lastra, nel 1593 secondo la data riportata in basso a destra, era da poco giunto a Milano, perciò l’artista ricorda la sua città di origine nella firma Bol. bolognese.
L’opera è tra le sue realizzazioni più celebri.
Questa incisione rappresenta la terza versione del soggetto realizzata dell’artista.
La scena è basata sul brano del Vangelo secondo Matteo 2: 13-15 I in cui si narra che un angelo apparve in sogno a Giuseppe e gli disse «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Il paesaggio è spesso una caratteristica importante nelle rappresentazioni della Fuga in Egitto, ma in questa incisione a dominare sono le figure che riempiono la scena quasi completamente. Il bambino, con l’aureola, è nel grembo di Maria, e guarda in direzione di Giuseppe che è appena dietro di loro, piegato in avanti. I volti di Giuseppe e Maria sono illuminati da una iridescenza che sembra irradiarsi dal bambino al quale guardano con espressione reverenziale.
Bibliografia
TIB, 39, p. 101 n.5; Bartsch, XVIII, p. 19 n. 2.
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Camillo PROCACCINI (Bologna 1551 circa – Milano 1629)
Pittore, autore di stampe e disegnatore, figlio di Ercole Procaccini. Nato a Bologna forse nel 1551, risentì influenze dal Parmigianino, dai Veneziani, dal Baroccio: dipinse a Bologna affreschi nei palazzi già Guastavillani e Montpensier e quadri in S. Isaia e altrove (a Pavia, a Parma, a Ravenna, a Genova, a Sondrio); affreschi a Reggio (Giudizio Universale in S. Prospero), a Piacenza (Gloria e storie della Madonna nel Duomo). Trasferitosi col padre a Milano vi dipinse vari affreschi in S. Angelo, e vari quadri in S. Celso, in S. Eustorgio e in altre chiese in città e per tutta la Lombardia. A Brera una sua Adorazione dei pastori manifesta le sue qualità di disegnatore, di copioso compositore, di variato colorista. Il pittore, per la sua vasta, facile e ineguale produzione, fu detto il Vasari e lo Zuccari di Lombardia.
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Bibliografia
TIB, 39, p. 101 n.5; Bartsch, XVIII, p. 19 n. 2.
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Camillo PROCACCINI (Bologna 1551 circa – Milano 1629)
Pittore, autore di stampe e disegnatore, figlio di Ercole Procaccini. Nato a Bologna forse nel 1551, risentì influenze dal Parmigianino, dai Veneziani, dal Baroccio: dipinse a Bologna affreschi nei palazzi già Guastavillani e Montpensier e quadri in S. Isaia e altrove (a Pavia, a Parma, a Ravenna, a Genova, a Sondrio); affreschi a Reggio (Giudizio Universale in S. Prospero), a Piacenza (Gloria e storie della Madonna nel Duomo). Trasferitosi col padre a Milano vi dipinse vari affreschi in S. Angelo, e vari quadri in S. Celso, in S. Eustorgio e in altre chiese in città e per tutta la Lombardia. A Brera una sua Adorazione dei pastori manifesta le sue qualità di disegnatore, di copioso compositore, di variato colorista. Il pittore, per la sua vasta, facile e ineguale produzione, fu detto il Vasari e lo Zuccari di Lombardia.
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