La Resurrezione
Riferimento: | S37779 |
Autore | Diana SCULTORI |
Anno: | 1540 ca. |
Misure: | 171 x 238 mm |
Riferimento: | S37779 |
Autore | Diana SCULTORI |
Anno: | 1540 ca. |
Misure: | 171 x 238 mm |
Descrizione
Bulino,1535 -1540 circa, in basso a destra il nome dell’inventor: Iulius Mantuanus inve.
Bella prova, impressa su carta vergata coeva, con filigrana non identificabile, applicata su antico supporto settecentesco di collezione, rifilata ai margini, lieve e uniforme brunitura, pieghe di carta, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
L’incisione, la cui autenticità è messa in dubbio da Mariette e Bellini, viene comunemente ritenuta copia in controparte della Resurrezione di Giovanni Battista Scultori. Tuttavia, come osserva Massari, lo stile grafico e le differenze tra le due incisioni fanno escludere tale derivazione.
La composizione è da mettere in relazione con il disegno di Giulio Romano proveniente dalla collezione Ellesmere, oggi a Berlino (Staatliche Museum, Z 26368). In particolare, strette analogie si riscontrano nella posizione del soldato che si copre il capo con la mano e il soldato con lo scudo. Il disegno viene datato, su considerazioni stilistiche, tra 1530-31.
Esiste anche un altro disegno dello stesso soggetto eseguito da Giulio, in relazione con gli Arazzi della Scuola Nuova che mostra nelle figure dei soldati alcune analogie stilistiche con le stesse figure dell’incisione in esame (Louvre, Cabinrt des Dessins, inv. 3468)
Bibliografia
Bartsch XV.437.10; Bellini, p. 269, n. 68; Mariette, p. 370 n. 17; Massari, Giulio Romano…, p. 164 n. 156.
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Diana SCULTORI (Mantova ante 1530- Roma 1588)
Diana Scultori, detta Mantovana o anche erroneamente Ghisi, figlia di Giovanni Battista e sorella di Adamo, nasce a Mantova prima del 1530. A Mantova Diana sposa l’architetto Francesco da Volterra conosciuto nella città quando Cesare Gonzaga lo aveva chiamato nel 1566 per decorare il suo studiolo fatto per le medaglie “il quale ha ottimamente di ebano e di avorio lavorato un Francesco da Volterra”. In seguito al matrimonio Diana ama siglarsi come: Diana Mantuana, civis Volterrana incidebat per sottolineare che era divenuta cittadina di quella illustre città.
Dal 1575 Diana è a Roma dove sigla le sue opere con l’appellativo “civis volterrana”.
E dove vi muore intorno al 1588.
Nella città pontificia l’artista traduce le opere di Raffaello, oltre a quelle dei manieristi romani.
Il Bartsch attribuisce alla Scultori 47 stampe, ad esse il Passavant aggiunge altri 12 soggetti.
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Bibliografia
Bartsch XV.437.10; Bellini, p. 269, n. 68; Mariette, p. 370 n. 17; Massari, Giulio Romano…, p. 164 n. 156.
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Diana SCULTORI (Mantova ante 1530- Roma 1588)
Diana Scultori, detta Mantovana o anche erroneamente Ghisi, figlia di Giovanni Battista e sorella di Adamo, nasce a Mantova prima del 1530. A Mantova Diana sposa l’architetto Francesco da Volterra conosciuto nella città quando Cesare Gonzaga lo aveva chiamato nel 1566 per decorare il suo studiolo fatto per le medaglie “il quale ha ottimamente di ebano e di avorio lavorato un Francesco da Volterra”. In seguito al matrimonio Diana ama siglarsi come: Diana Mantuana, civis Volterrana incidebat per sottolineare che era divenuta cittadina di quella illustre città.
Dal 1575 Diana è a Roma dove sigla le sue opere con l’appellativo “civis volterrana”.
E dove vi muore intorno al 1588.
Nella città pontificia l’artista traduce le opere di Raffaello, oltre a quelle dei manieristi romani.
Il Bartsch attribuisce alla Scultori 47 stampe, ad esse il Passavant aggiunge altri 12 soggetti.
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