Soldato con braccio destro alzato
Riferimento: | S24624 |
Autore | Salvator ROSA |
Anno: | 1656 ca. |
Misure: | 90 x 140 mm |
Riferimento: | S24624 |
Autore | Salvator ROSA |
Anno: | 1656 ca. |
Misure: | 90 x 140 mm |
Descrizione
Etching and drypoint, circa 1656/8, monogrammed in plate.
From the series known as Diverse Figure.
Beautiful proof, rich in tone, impressed on contemporary laid paper, with thin margins, in excellent condition. Example of the second state, sjowing the Rosa’s monogram; first-state proofs, where they exist, are unmonogrammed and known in only one copy.
Known as Diverse Figure or Figurine, they are without doubt the most famous graphic work of Salvator Rosa. Already at that time it was considered a model for young artists, and was copied several times both in Italy and abroad. In the figures of soldiers in exotic or invented costumes, Rosa develops a theme treated by many engravers such as Callot, Della Bella and Filippo Liagno, with whom he had a close relationship, and through whom he probably came to know the subjects of the fifteenth-century Lansquenets by Dürer and Urs Graf.
A letter from the artist to his friend Ricciardi dated 1656 allows the series to be dated with certainty to the period 1656/8. Bartsch lists the work as consisting of 61 prints, while Rotili and Wallace describe some rare variants of the subjects, later never included in the series, bringing the number of Figurine to 72.
Bibliografia
Bartsch 54 II/II; Wallace 51 II/II..
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Salvator ROSA (Napoli 1615 - Roma 1673)
Analogamente al Testa, al Castiglione e al Della Bella, Salvator Rosa sentì l’incisione come il mezzo tecnico più adatto ad esprimere il suo linguaggio espressivo ed infatti, insieme agli artisti sopra citati, è da considerarsi un protagonista della storia dell’incisione italiana del '600. Esponente di una vasta cultura eclettica, i suoi molteplici interessi figurativi avevano come poli il classicismo carraccesco, il naturalismo del Ribera, la pittura romana contemporanea e il mondo antico.
Da quest’ultimo in particolare il Rosa sembra trarre spunto per le sue colte composizioni incise che, come già nel Testa, si ricollegano alle tematiche care alla filosofia stoica, glorificando le virtù con allegorie assai complesse e costruite. A questo aspetto va aggiunto anche l’interesse per il mondo esoterico che gli ispirò composizioni negromantiche in pitture.
La sua grande abilità tecnica e la padronanza del mezzo incisorio all’acquaforte hanno fatto sì che le stampe di Salvator Rosa venissero apprezzate sin dall’antichità, copiate e ricercate da collezionisti e mercanti.
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Bibliografia
Bartsch 54 II/II; Wallace 51 II/II..
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Salvator ROSA (Napoli 1615 - Roma 1673)
Analogamente al Testa, al Castiglione e al Della Bella, Salvator Rosa sentì l’incisione come il mezzo tecnico più adatto ad esprimere il suo linguaggio espressivo ed infatti, insieme agli artisti sopra citati, è da considerarsi un protagonista della storia dell’incisione italiana del '600. Esponente di una vasta cultura eclettica, i suoi molteplici interessi figurativi avevano come poli il classicismo carraccesco, il naturalismo del Ribera, la pittura romana contemporanea e il mondo antico.
Da quest’ultimo in particolare il Rosa sembra trarre spunto per le sue colte composizioni incise che, come già nel Testa, si ricollegano alle tematiche care alla filosofia stoica, glorificando le virtù con allegorie assai complesse e costruite. A questo aspetto va aggiunto anche l’interesse per il mondo esoterico che gli ispirò composizioni negromantiche in pitture.
La sua grande abilità tecnica e la padronanza del mezzo incisorio all’acquaforte hanno fatto sì che le stampe di Salvator Rosa venissero apprezzate sin dall’antichità, copiate e ricercate da collezionisti e mercanti.
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