La Decollazione del Battista

Riferimento: S30315
Autore Giovanni Battista de’ CAVALIERI
Anno: 1578
Misure: 301 x 432 mm
2.800,00 €

Riferimento: S30315
Autore Giovanni Battista de’ CAVALIERI
Anno: 1578
Misure: 301 x 432 mm
2.800,00 €

Descrizione

Bulino, 1578, datato e firmato in lastra, in basso al centro, 'Ioa baptista de Cavalleris incidebat Romae 1578'.

Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva con filigrana “cerchio con stella a quattro punte”, rifilata alla linea marginale, in ottimo stato di conservazione.

L’incisione riproduce, nello stesso verso, la splendida pala d’altare completata sotto la direzione di Giorgio Vasari nel 1553, per la chiesa romana che proprio da quest’opera prende il nome di S. Giovanni Decollato.

La scena, sviluppata in profondità, è ambientata all’interno della prigione in cui il Battista era stato rinchiuso da Erode. Ai lati, due file formato a sinistra da soldati, a destra da ancelle. La loro disposizione guida/conduce lo spettatore verso il centro della stanza, dove giace decapitato il corpo del Battista Il risalto della sua figura è ottenuto con un abile gioco di luci ed ombre: la figura del suo carnefice, che con la mano sinistra tiene dai capelli la testa del Battista, nell’atto di riporla sul vassoio, è delineata con un tratteggio molto fitto, così da risultare completamente in ombra, quale figura tenebrosa e malvagia.

Opera di grande rarità.

Bibliografia

Scorsetti, in Grafica d’Arte 49, 2002, no. 15; S. Gregory, Vasari and the Renaissance Print, p. 352.

Giovanni Battista de’ CAVALIERI (1525-1601)

Incisore, stampatore ed editore, originario di Villa Lagarina, nei pressi di Trento. Attivo a Venezia dal 1559 e a Roma dal 1577, dove aprì una bottega nel quartiere Parione (successivamente affittata ad un cartolaio, Girolamo Agnelli). Risiedeva nel vicolo di Palazzo Savelli, con uno studio vicino all’abitazione. Divenne cognato di Lorenzo Vaccari. Realizzò lastre per Antonio Salamanca, Lafrery e Faleto. Iniziò a pubblicare le sue opere intorno al 1560, ma sempre in partnership con altri: nel 1567 con Perino Zecchini e nel 1576 con Lorenzo Vaccari. Nel 1577 assunse uno stampatore: Francesco Cornuti. Acquistò anche vecchie lastre, che re-incise. Pubblicò opere di suoi contemporanei, tra cui: Francesco Salviati, Daniele da Volterra, Raffaello, Michelangelo, Polidoro da Caravaggio, Livio Agresti e Baccio Bandelli. Realizzò anche copie di stampe antecedenti. I soggetti preferiti erano quelli devozionali, topografici, antichità, didattici e “popolari”. Pubblicò svariate raccolte monumentali di un certo rilievo: Pontificum Romanorum Effigies del 1580 e il Romanorum Imperatorum Effigies del 1583; l'Ecclesiae Anglicanae Trophea del 1584; Antiquarum Statuarum Urbis Romae, il cui primo libro è stato pubblicato prima del 1561/2.

Bibliografia

Scorsetti, in Grafica d’Arte 49, 2002, no. 15; S. Gregory, Vasari and the Renaissance Print, p. 352.

Giovanni Battista de’ CAVALIERI (1525-1601)

Incisore, stampatore ed editore, originario di Villa Lagarina, nei pressi di Trento. Attivo a Venezia dal 1559 e a Roma dal 1577, dove aprì una bottega nel quartiere Parione (successivamente affittata ad un cartolaio, Girolamo Agnelli). Risiedeva nel vicolo di Palazzo Savelli, con uno studio vicino all’abitazione. Divenne cognato di Lorenzo Vaccari. Realizzò lastre per Antonio Salamanca, Lafrery e Faleto. Iniziò a pubblicare le sue opere intorno al 1560, ma sempre in partnership con altri: nel 1567 con Perino Zecchini e nel 1576 con Lorenzo Vaccari. Nel 1577 assunse uno stampatore: Francesco Cornuti. Acquistò anche vecchie lastre, che re-incise. Pubblicò opere di suoi contemporanei, tra cui: Francesco Salviati, Daniele da Volterra, Raffaello, Michelangelo, Polidoro da Caravaggio, Livio Agresti e Baccio Bandelli. Realizzò anche copie di stampe antecedenti. I soggetti preferiti erano quelli devozionali, topografici, antichità, didattici e “popolari”. Pubblicò svariate raccolte monumentali di un certo rilievo: Pontificum Romanorum Effigies del 1580 e il Romanorum Imperatorum Effigies del 1583; l'Ecclesiae Anglicanae Trophea del 1584; Antiquarum Statuarum Urbis Romae, il cui primo libro è stato pubblicato prima del 1561/2.