Illustriss. Equiti Cassiano Puteo

Riferimento: S42687
Autore Francesco VILLAMENA
Anno: 1623
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 530 x 385 mm
Non Disponibile

Riferimento: S42687
Autore Francesco VILLAMENA
Anno: 1623
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 530 x 385 mm
Non Disponibile

Descrizione

Bulino, 1623. Sulla base dell’altare a sinistra: OPVS.F.VILLAMOENA.F. Nel margine inferiore:

ILLVSTRISS, EQVITI CASSIANO PVTEO/Virtutum, et vetusti generis claritas, quibus praefulges; vir ILL.me omnium animos rapiunt in tui amorem et obsequia. Patere igitur extare constantus hoc in te meae voluntatis argumentum, quod palam exhibeo; dum Ioannem Altum, militem / praetorianum, romanarum antiqui- tatum indagatorem, monstratoremque meo caelo expressum ad te mitto, tamquam ad praeclarum decus aulae principis, inter urbis aeternae decora suspiciendum. Exiguum grati erga te ob innumera in / me collata beneficia, pignus animi, ea liberalitate metire, qua bonarum artium studia colis, et foves; meque perpetua benignitate complectere Vale. Romae Kal. Nonemb. Anni Salutaris M.D.C.XXIII. Franciscus Villamoena // Cum privilegio / Sum. Pont.

Esemplare nel secondo stato finale, pubblicato da Carlo Losi nel 1773; impresso su carta vergata coeva, applicato su antico supporto, ritagliati gli angoli inferiori sinistro e destro, occasionale foxing, altrimenti in ottimo stato di conservazione.

L’imprint di Carlo Losi era stampato nell’angolo inferiore sinistro: "Romae apud/ Carolum Losi/ Anno 1773"; mentre in basso a destra era riportata l’iscrizione “Superiorum/ permissu”, presente già nel primo stato della lastra.

 

Il ritratto a figura intera è quello del guardiano svizzero Ioannes Altus, noto anche come Johann Alten, Johann Alt e Giovanni Alto. Altus è raffigurato in costume militare, con un cappello piumato e una spada nella Piazza del Quirinale. Il suo braccio destro è sollevato e fa segno allo spettatore di guardare verso le antichità dietro di lui. È circondato da frammenti di sculture, un teschio, un serpente e un animale affamato in primo piano. Sullo sfondo, le figure macinano intorno alla piazza e la città è visibile in lontananza. La prima edizione fu pubblicata nel 1623.

“He is gesturing like a guide pointing out some aspect of the antiquities of the city. The text in the margin describes him as one who investigates the antiquities and shows them to people. To the left a great marble foot is placed next to his right foot, and further left a fallen altar is inscribed 'PHOEBO / ET / MVSIS / .s.'. On the right a snake curls through a horse's skull, flicking its tongue at a mangy dog (or perhaps a wolf?) next to a tomb slab inscribed D M (Diis Manibus). The serpent, perhaps a symbol of destructive time, seems victorious, and the grandeur of Rome has to be discovered amidst the bustle of ordinary life. The modern life of the city is not always salubrious, as is shown by the packs of dogs, beggars and people urinating in corners. The choice of the Piazza del Quirinale as the setting was presumably motivated not only by the view of Rome and the presence of great antiquities such as the Horse Tamers (there seems to be a umorous echo of one of them in Johann Alten's stance) and the remains of the Temple of Sarapis in the Colonna garden behind; in addition, the Quirinal Palace, seen on the right, had by this time become a principal residence of the popes and therefore a suitable place for a member of the Swiss Guard to be seen. St Peter's and the Vatican are given particular prominence in the background.” (Bury, The Print in Italy, n. I, p. 17)

Bibliografia:

Arrigoni-Bertarelli 2709; Bury, n. I, p. 17; Kühn-Hattenhauer 1979, pp. 137-40; Grelle in Ficacci 1989, pp. 138-40, no. 7; Griffiths 1993, p. 258, no. 161 1926-5-11-43.

Francesco VILLAMENA (Assisi, 1564 - Roma, 7 Luglio 1624)

Incisore italiano. Secondo la tradizione, fu allievo di Cornelis Cort, le cui incisioni aveva copiato, e lavorò in età giovanile con Agostino Carracci. Realizzò poche incisioni originali, e riprodusse disegni di molti artisti, tra cui Raffaello, Paolo Veronese, Federico Barocci, Girolamo Muziano e Giulio Romano. La sua produzione include anche frontespizi e illustrazioni di libri. Strettamente collegato a quegli artisti nordici che tardivamente aderirono al Manierismo, come Hendrick Goltzius e Jacques Bellange, egli unì all'elegante stile calligrafico espressivo un perfetto controllo del bulino. Oltre a soggetti storici e religiosi, eseguì dei ritratti, tra cui ricordiamo una serie di figure di genere (Roma, Gab. N. Stampe). Nel 1594 eseguì una serie di incisioni che illustravano scene dalla Vita di San Francesco. La sua opera comprende all’incirca mille lastre.

Francesco VILLAMENA (Assisi, 1564 - Roma, 7 Luglio 1624)

Incisore italiano. Secondo la tradizione, fu allievo di Cornelis Cort, le cui incisioni aveva copiato, e lavorò in età giovanile con Agostino Carracci. Realizzò poche incisioni originali, e riprodusse disegni di molti artisti, tra cui Raffaello, Paolo Veronese, Federico Barocci, Girolamo Muziano e Giulio Romano. La sua produzione include anche frontespizi e illustrazioni di libri. Strettamente collegato a quegli artisti nordici che tardivamente aderirono al Manierismo, come Hendrick Goltzius e Jacques Bellange, egli unì all'elegante stile calligrafico espressivo un perfetto controllo del bulino. Oltre a soggetti storici e religiosi, eseguì dei ritratti, tra cui ricordiamo una serie di figure di genere (Roma, Gab. N. Stampe). Nel 1594 eseguì una serie di incisioni che illustravano scene dalla Vita di San Francesco. La sua opera comprende all’incirca mille lastre.