Shah Abbas I "il Grande"
Riferimento: | S32261 |
Autore | Giovanni ORLANDI |
Anno: | 1600 ca. |
Misure: | 145 x 205 mm |
Riferimento: | S32261 |
Autore | Giovanni ORLANDI |
Anno: | 1600 ca. |
Misure: | 145 x 205 mm |
Descrizione
Acquaforte e bulino, circa 1600, firmata in basso a destra. Bella impressione, stampata su carta vergata coeva, con margini, in buono stato di conservazione.
Ritratto di Shah Abbas di Persia, dalle Effiggie naturali de i maggior prencipi et più valorosi capitani di questa eta con l'arme loro, una rarissima suite di 58 ritratti incisi tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo di sovrani, principi, figure militari e personaggi contemporanei dell'Europa occidentale, orientale e ottomana, realizzati a Roma dagli editori Giovanni Orlandi (fl. dal 1590 al 1640) e Andrea Vaccari (nato nel 1595, †1627). Le incisioni sono un'importante testimonianza dell'espansione del genere del ritratto per attrarre e capitalizzare il fiorente interesse del pubblico per i personaggi famosi della cronaca dell'epoca, dando effettivamente un volto ai nomi delle figure di cui si parlava ampiamente nei resoconti giornalistici popolari. Qui sono raffigurati non solo il Papa, il Doge di Venezia, i Re di Francia e di Spagna, ecc. ma anche il Sultano Mehmed III, lo Scià Abbas di Persia, Feodoro I di Russia, il "Presbitero Giovanni, Re di Etiopia" e altre figure viventi di interesse per il pubblico europeo.
Le immagini centrali della suite - così come il titolo stesso della suite - furono riprese da Orlandi da un'opera del 1596 del tipografo-editore veneziano Giacomo Franco (1550-1620), le cui Effiggie naturali consistevano in 35 ritratti di sovrani e figure militari attivi durante le fasi iniziali di quella che sarebbe stata conosciuta come la Lunga Guerra Turca o Guerra dei Tredici Anni (1593-1606), il conflitto tra gli Asburgo e l'Impero Ottomano per i principati di Valacchia, Transilvania e Moldavia.
Andrea Vaccari offriva le stampe sia singolarmente che in gruppo. Un elenco dei fondi di Vaccari del 1614 sottolinea il carattere continuativo e contemporaneo di questa suite di ritratti, notando che essa trattava solo figure "viventi" ("Vn libro di sessanta pezzi dell'effigie delli Capitani Illustri et Prencipi viuenti, intagliati per mano di diuersi valent'huomini", cfr. Ehrle, p. 64, righe 498-99).
Bibliografia
M. Bury, The Print in Italy 1550-1620; C. Pasero, “Giacomo Franco, editore, incisore e calcografo nei secoli XVI e XVII,” La Bibliofilía, vol. 37, no. 8-10 (1935), pp. 332-356.
Giovanni ORLANDI (Attivo 1590 -1640)
Giovanni Orlandi, editore, mercante e stampatore avviò la sua attività a Roma, con una bottega al Pasquino, nell’ultimo decennio del XVI secolo. Orlandi entrò in possesso di numerosi rami appartenenti a Giacomo Gherardi, già appartenuti al Lafréry prima e al Duchet poi, infatti in molte carte accanto alla firma del Duchet appare anche quella di Orlandi. Probabilmente alcune di queste lastre furono ritoccate dall’Orlandi essendo anch’egli incisore. La sua attività di mercante e stampatore si svolse dal 1590 al 1640, anni in cui pubblicò Venationum Imagines di Antonio Tempesta (1598) e, nel 1600, la Carta di Ancona di Giacomo Fontana del 1556, il cui rame successivamente passò al Duchet. Il 1602 fu sicuramente l’anno di maggior impiego per l’Orlandi, in quanto pubblicò numerose stampe e carte geografiche, in cui era presente la scritta “Ioannes Orlandi Formis Romae 1602” : la Sicilia edita dal Luchino nel 1558, la Lombardia del Gastaldi, la cui edizione romana venne stampata da Lafréry nel 1570, una carta del Senese, una carta del territorio di Roma pubblicata già dal Duchet, La città di Napoli Gentile pubblicata anch’essa dal Duchet nel 1585.
Della sua attività di incisore è la pianta di Genova del 1637. Diverse delle sue opere vennero in seguito inserite nelle più tarde edizioni dello Speculum. Fino al 1629 l’Orlandi soggiornò a Napoli pubblicando numerose vedute della città tra cui Fidelissimae urbis neapolitanae…1627 di Alessandra Baratta incisa da Nicolas Perry.
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Giovanni ORLANDI (Attivo 1590 -1640)
Giovanni Orlandi, editore, mercante e stampatore avviò la sua attività a Roma, con una bottega al Pasquino, nell’ultimo decennio del XVI secolo. Orlandi entrò in possesso di numerosi rami appartenenti a Giacomo Gherardi, già appartenuti al Lafréry prima e al Duchet poi, infatti in molte carte accanto alla firma del Duchet appare anche quella di Orlandi. Probabilmente alcune di queste lastre furono ritoccate dall’Orlandi essendo anch’egli incisore. La sua attività di mercante e stampatore si svolse dal 1590 al 1640, anni in cui pubblicò Venationum Imagines di Antonio Tempesta (1598) e, nel 1600, la Carta di Ancona di Giacomo Fontana del 1556, il cui rame successivamente passò al Duchet. Il 1602 fu sicuramente l’anno di maggior impiego per l’Orlandi, in quanto pubblicò numerose stampe e carte geografiche, in cui era presente la scritta “Ioannes Orlandi Formis Romae 1602” : la Sicilia edita dal Luchino nel 1558, la Lombardia del Gastaldi, la cui edizione romana venne stampata da Lafréry nel 1570, una carta del Senese, una carta del territorio di Roma pubblicata già dal Duchet, La città di Napoli Gentile pubblicata anch’essa dal Duchet nel 1585.
Della sua attività di incisore è la pianta di Genova del 1637. Diverse delle sue opere vennero in seguito inserite nelle più tarde edizioni dello Speculum. Fino al 1629 l’Orlandi soggiornò a Napoli pubblicando numerose vedute della città tra cui Fidelissimae urbis neapolitanae…1627 di Alessandra Baratta incisa da Nicolas Perry.
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