Supplizio di Prometeo
Riferimento: | S40826 |
Autore | Cherubino ALBERTI |
Anno: | 1582 |
Misure: | 280 x 423 mm |
Riferimento: | S40826 |
Autore | Cherubino ALBERTI |
Anno: | 1582 |
Misure: | 280 x 423 mm |
Descrizione
Bulino, firmato e datato in lastra in basso al centro: 'CHERVBINVS ALBERTVS. FE. ROMÆ / 1582'; sotto l’immagine, la dedica: 'ILLVSTRISS. PRINCIPI LAVRENTIO CARDINALI MAGALOTTO. / Haeredes Cherubini Alberti dant, donat et dicant. Romæ cum Priuilegio Summi Pontificis.'
Bella prova, inchiostrata uniformemente, minimi graffi di lastra, rare e marginali fioriture, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
La composizione deriva da un affresco eseguito da Cristofano Gherardi, detto Il Doceno, intorno al 1537-1538 nella Sala di Prometeo (poiché dedicata interamente alle storie del Titano che si oppose a Giove), al Castello Bufalini di San Giustino vicino San Sepolcro.
La dedica è al cardinale Lorenzo Magalotti (1584 – 1637), cognato di papa Urbano VIII da cui verrà nominato cardinale nel 1624. Questa data, quindi, diventa il “terminus post quem” per la pubblicazione di quest’incisione a cura degli “Eredi Cherubini”.
Le uniche copie che abbiamo individuato sono tutte con la dedica sopra riportata, non escludiamo, però, l’esistenza di un primo stato privo della dedica e pubblicato nel 1582, data riportata in lastra e generalmente interpretata “1580”.
Disegni preparatori si trovano nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi, inv. 93695.
Bibliografia:
Bartsch XVII.80.92; Meyer I.210.95; Witcombe, Copyright…, p. 177; Ronen A., Un ciclo inedito di affreschi di Cristoforo Gherardi a San Giustino, in “Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz”, 13, 1968, pp. 367-380; De Romanis A., San Giustino – Castello Bufalini, in Cieri Via C., L’arte delle metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Lithos, Roma 2003, pp. 326-329.
Cherubino ALBERTI Borgo San Sepolcro 1553 - Roma 1615
Incisore, pittore e costruttore di balestre, originario di Borgo San Sepolcro. Fu attivo a San Sepolcro e Roma fino alla morte, nel 1615. Le sue prime incisioni sono datate 1571. Il centro della sua produzione venne realizzato tra 1571 e il 1590. I soggetti principali erano quelli mitologici, devozionali e ornamentali, nonché ritratti e antichità. Realizzò incisioni ispirandosi ai soggetti di Raffaello, Michelangelo, Polidoro da Caravaggio, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Taddeo e Federico Zuccari. Mantenne la proprietà della maggior parte delle sue lastre e si curò della loro pubblicazione. Dopo la sua morte gli eredi ristamparono molti suoi soggetti con il privilegio di Papa Urbano VIII.
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Cherubino ALBERTI Borgo San Sepolcro 1553 - Roma 1615
Incisore, pittore e costruttore di balestre, originario di Borgo San Sepolcro. Fu attivo a San Sepolcro e Roma fino alla morte, nel 1615. Le sue prime incisioni sono datate 1571. Il centro della sua produzione venne realizzato tra 1571 e il 1590. I soggetti principali erano quelli mitologici, devozionali e ornamentali, nonché ritratti e antichità. Realizzò incisioni ispirandosi ai soggetti di Raffaello, Michelangelo, Polidoro da Caravaggio, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Taddeo e Federico Zuccari. Mantenne la proprietà della maggior parte delle sue lastre e si curò della loro pubblicazione. Dopo la sua morte gli eredi ristamparono molti suoi soggetti con il privilegio di Papa Urbano VIII.
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