Adorazione dei Magi
Riferimento: | S32005 |
Autore | Cherubino ALBERTI |
Anno: | 1574 |
Misure: | 265 x 362 mm |
Riferimento: | S32005 |
Autore | Cherubino ALBERTI |
Anno: | 1574 |
Misure: | 265 x 362 mm |
Descrizione
Bulino, 1574, datato in basso al centro e monogrammato in basso a sinistra cAB. Da un soggetto di Rosso Fiorentino.
Secondo stato, con la notizia del privilegio papale e il ruolo di inventor di Rosso Fiorentino aggiunti in basso a destra.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, con margini, traccia di piega centrale orizzontale, in ottimo sttao di conservazione.
Vasari nella sua biografia di Rosso Fiorentino riporta che dopo il Sacco di Roma l’artista fuggì a Perugia dove fu accolto ed ospitato dal pittore Domenico Alfani, per il quale Rosso realizza un disegno raffigurante un’Adorazione dei Magi.
Il disegno fu usato poi da Domenico per realizzare la pala d’altare per la chiesa della Madonna dei Miracoli di Castel Rigone. Dopo la sua morte, il modello passò verosimilmente al figlio di Domenico, Orazio. Successivamente il disegno oggi perduto, capitò nella mani di Cherubino Alberti che ne realizzò una traduzione a bulino, a Roma nel 1575.
L’incisione risulta in controparte rispetto alla pala d’altare e di conseguenza anche rispetto al disegno preparatorio. Rispetto al dipinto di Alfani, il bulino ha una maggiore intensità espressiva che forse rispecchia più fedelmente il modello del Rosso.
L’Adorazione dei Magi è una delle opere più notevoli e accurate nella carriera di Rosso Fiorentino. L’affollamento di figure, a destra e a sinistra, e l’uso di una grande scenografia architettonica, richiama la Battaglia dei Romani e i Sabini, mentre l’ampiezza della scena ricorda il San Rocco che distribuisce la sua eredità, ma nell’Adorazione dei Magi lo spazio è molto più ampio, e le figure sono accostate tra di loro.
Il Bambino è tenuto dalla Vergine e da S. Giuseppe ed è seduto su un blocco di pietra, in mezzo a delle antiche rovine, non lontano da una più moderna costruzione di legno, a simboleggiare il Vecchio e il Nuovo Testamento. Così come simbolica è la posizione delle braccia del Bambino, completamente aperte, a ricordare la sua crocifissione.
Bibliografia
Bartsch XVII.54.12; Carroll, p. 144 n. 48.
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Cherubino ALBERTI Borgo San Sepolcro 1553 - Roma 1615
Incisore, pittore e costruttore di balestre, originario di Borgo San Sepolcro. Fu attivo a San Sepolcro e Roma fino alla morte, nel 1615. Le sue prime incisioni sono datate 1571. Il centro della sua produzione venne realizzato tra 1571 e il 1590. I soggetti principali erano quelli mitologici, devozionali e ornamentali, nonché ritratti e antichità. Realizzò incisioni ispirandosi ai soggetti di Raffaello, Michelangelo, Polidoro da Caravaggio, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Taddeo e Federico Zuccari. Mantenne la proprietà della maggior parte delle sue lastre e si curò della loro pubblicazione. Dopo la sua morte gli eredi ristamparono molti suoi soggetti con il privilegio di Papa Urbano VIII.
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Bibliografia
Bartsch XVII.54.12; Carroll, p. 144 n. 48.
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Cherubino ALBERTI Borgo San Sepolcro 1553 - Roma 1615
Incisore, pittore e costruttore di balestre, originario di Borgo San Sepolcro. Fu attivo a San Sepolcro e Roma fino alla morte, nel 1615. Le sue prime incisioni sono datate 1571. Il centro della sua produzione venne realizzato tra 1571 e il 1590. I soggetti principali erano quelli mitologici, devozionali e ornamentali, nonché ritratti e antichità. Realizzò incisioni ispirandosi ai soggetti di Raffaello, Michelangelo, Polidoro da Caravaggio, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Taddeo e Federico Zuccari. Mantenne la proprietà della maggior parte delle sue lastre e si curò della loro pubblicazione. Dopo la sua morte gli eredi ristamparono molti suoi soggetti con il privilegio di Papa Urbano VIII.
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