Labor Mercis o Allegoria della Vittoria
Riferimento: | S32359 |
Autore | Cherubino ALBERTI |
Anno: | 1628 ca. |
Misure: | 147 x 206 mm |
Riferimento: | S32359 |
Autore | Cherubino ALBERTI |
Anno: | 1628 ca. |
Misure: | 147 x 206 mm |
Descrizione
Bulino, 1628, datato e firmato con il monogramma di Alberti "CAB" in basso a sinistra.
Esemplare nel secondo stato di due, con l’iscrizione "cum privilegio summi pontefici" aggiunta nel margine inferiore al centro.
Bellissima prova, stampata su carta vergata coeva, con margini sottili, in ottime condizioni.
La data 1628 si riferisce alla sua tiratura più tarda.
L’incisione raffigura una figura alata con uno scudo sul braccio destro e nella mano sinistra un trofeo, interpretata quale Allegoria della Vittoria.
Bibliografia
Bartsch XVII.99.136 Le Blanc 155, II.
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Cherubino ALBERTI Borgo San Sepolcro 1553 - Roma 1615
Incisore, pittore e costruttore di balestre, originario di Borgo San Sepolcro. Fu attivo a San Sepolcro e Roma fino alla morte, nel 1615. Le sue prime incisioni sono datate 1571. Il centro della sua produzione venne realizzato tra 1571 e il 1590. I soggetti principali erano quelli mitologici, devozionali e ornamentali, nonché ritratti e antichità. Realizzò incisioni ispirandosi ai soggetti di Raffaello, Michelangelo, Polidoro da Caravaggio, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Taddeo e Federico Zuccari. Mantenne la proprietà della maggior parte delle sue lastre e si curò della loro pubblicazione. Dopo la sua morte gli eredi ristamparono molti suoi soggetti con il privilegio di Papa Urbano VIII.
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Bibliografia
Bartsch XVII.99.136 Le Blanc 155, II.
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Cherubino ALBERTI Borgo San Sepolcro 1553 - Roma 1615
Incisore, pittore e costruttore di balestre, originario di Borgo San Sepolcro. Fu attivo a San Sepolcro e Roma fino alla morte, nel 1615. Le sue prime incisioni sono datate 1571. Il centro della sua produzione venne realizzato tra 1571 e il 1590. I soggetti principali erano quelli mitologici, devozionali e ornamentali, nonché ritratti e antichità. Realizzò incisioni ispirandosi ai soggetti di Raffaello, Michelangelo, Polidoro da Caravaggio, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino, Taddeo e Federico Zuccari. Mantenne la proprietà della maggior parte delle sue lastre e si curò della loro pubblicazione. Dopo la sua morte gli eredi ristamparono molti suoi soggetti con il privilegio di Papa Urbano VIII.
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