Apollo e Marsia

Riferimento: S36550
Autore Anonimo
Anno: 1585
Misure: 303 x 225 mm
1.500,00 €

Riferimento: S36550
Autore Anonimo
Anno: 1585
Misure: 303 x 225 mm
1.500,00 €

Descrizione

Acquaforte, 1585 circa, datato e siglato nella tavoletta in alto a destra “1536 MF”.

Da un soggetto di Melchior Meier.

Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata alla linea marginale, in ottimo stato di conservazione.

Copia anonima, in controparte, di un’incisione a bulino di Melchior Meier. Raffigura Apollo trionfante che tiene nella sinistra la pelle di Marsia scuoiato vivo.

In questa incisione, si trovano combinati insieme due contese musicali: quella tra Apollo e Marsia e tra Apollo e Pan. Le fonti classiche narrano, infatti, che il satiro Marsia diventato molto abile nel suonare il flauto, osò sfidare Apollo, dio della musica, certo di poterlo battere. Il dio accettò e chiamò le Muse a giudicare la contesa. Naturalmente ne uscì vincitore e punì il satiro in maniera atroce legandolo ad un albero e scuoiandolo vivo. Nella scena appare anche re Mida chiamato, secondo le fonti a giudicare un’altra contesa musicale, quella tra Apollo e Pan e punito dal dio con delle orecchie asinine per aver ingenuamente dato la vittoria al satiro, che è raffigurato in piedi alle spalle del re. Nelle fonti iconografiche, contrariamente a quelle letterarie, la figura di Mida e quella di Marsia sono frequentemente associate.

L’accuratezza anatomica delle figure rispecchia in pieno il gusto tardo cinquecentesco e rivela la competenza dell’incisore rispetto alla materia.

La figura di Apollo s’ispira chiaramente alla celebre statua di Apollo del Belvedere (Musei Vaticani) per quanto, probabilmente per la sensibilità nordica dell’autore, non viene mantenuta la bellezza della posa e dei drappeggi. In accordo al gusto tardo cinquecentesco, la figura di Apollo è molto più muscolosa rispetto al modello.

Poco è noto della biografia di Melchior Meier, se non che dalla Germania si spostò a Firenze. Ci sono giunte circa dieci incisioni, di cui alcune da dipinti di Tiziano e altre con ritratti dei Medici. Nel 1581 dedicò a Francesco I, duca di Firenze, un’incisione a bulino raffigurante Apollo e Marsia. Si presume che il bulino sia stato utilizzato come modello sia per un dipinto ora ad Arezzo, sia per questa incisione all’acquaforte.
Probabilmente nella scelta del soggetto del bulino per Francesco I si deve cogliere un elogio al duca quale Apollo della scena artistica fiorentina.
Del resto, soggetti quali la punizione di Marsia e il martirio di S. Sebastiano diventano molto popolari dopo la pubblicazione dell’opera di Vesalio (1543), in quanto forniscono agli artisti la possibilità di unire le loro conoscenze anatomiche con la rappresentazione di soggetti classici.
È largamente accettata la teoria che la data 1536 riportata sulla lastra sia o un errore o una falsificazione.

Bibliografia

The Simple Art, n. 31, pp. 56-57; Nagler, IV, p. 562, no.1802; Hollstein 7.II

Anonimo

Bibliografia

The Simple Art, n. 31, pp. 56-57; Nagler, IV, p. 562, no.1802; Hollstein 7.II

Anonimo