Cristo parla ai discepoli in Samaria
Riferimento: | S39246 |
Autore | Remigio CANTAGALLINA |
Anno: | 1609 |
Misure: | 115 x 95 mm |
Riferimento: | S39246 |
Autore | Remigio CANTAGALLINA |
Anno: | 1609 |
Misure: | 115 x 95 mm |
Descrizione
Acquaforte, 1609, monogrammata in lastra in basso a destra.
Bell’esemplare di secondo stato, con l’indirizzo di Giovanni Giacomo de Rossi aggiunto in basso, impresso su carta vergata coeva, in ottimo stato di conservazione.
Remigio Cantagallina, disegnatore di paesaggio originario di Borgo San Sepolcro e attivo a Firenze nella prima metà del secolo XVII, è noto alla critica soprattutto come uno dei più produttivi seguaci di Giulio Parigi, l'artista brillante e poliedrico succeduto a Buontalenti nel ruolo di ingegnere granducale. Come il predecessore, Parigi organizzava nella propria abitazione incontri didattici informali, che conosciamo attraverso una famosa descrizione di Baldinucci. Questa scuola, o vogliamo dire accademia» era frequentata da un pubblico eterogeneo di artisti e dilettanti, desiderosi di istruirsi nei disparati campi di attività del maestro: l'insegnamento copriva varie discipline scientifiche e ingegneristi che, ma anche un bello e nuovo modo di toccar di penna vaghissimi paesi». In questo singolare ambiente si formò un gruppo di artisti che praticavano il disegno di paesaggio imitando lo stile prezioso e calligrafico del maestro. Ai nomi più celebri - sopra tutti Callot e successiva mente Stefano della Bella - si affiancava una galassia di petits maitres che solo gli sforzi critici degli ultimi decenni hanno gradualmente per messo di distinguere in tale cornice di studi si collocano anche le prime ricognizioni dell'opera di Cantagallina. Lo stesso Baldinucci, del resto, inserisce remigio e i suoi due fratelli [Antonio e Giovan Francesco] in un lungo elenco di frequentatori dell’Accademia.
Una delle più importanti testimonianze biografiche dell'attività del Cantagallina è costituita dal taccuino di centocinque fogli (Biblioteca reale di Bruxelles), nel quale l'artista fermò, di volta in volta, le visioni di paesaggi e di città toccati durante un suo viaggio nei Paesi Bassi. Si tratta di un vero e proprio taccuino di viaggio dell'artista, che, al pari di tanti viaggiatori olandesi in Italia, raffigurava fedelmente i luoghi visitati (in particolare Bruxelles e dintorni), riunendo uno straordinario nucleo di vedute del la campagna e delle principali città fiamminghe. Nelle pagine del suo taccuino Remigio si soffermava anche a ritrarre compagni di viaggio, scene di vita quotidiana, installazioni manifatturiere, o qualsiasi altra cosa potesse attrarre la sua curiosità. La serie comprende una trentina di fogli datati, tutti compresi fra il 1612 ed il 1613, e numerose didascalie topografiche. (cfr. S. Rinaldi, Il Viaggio nelle Fiandre di Remigio Cantagallina in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, Vol. 3, No. 2, (2011), pp. 465-495).
Remigio CANTAGALLINA (Borgo San Sepolcro, 1582 circa; Florence, 1656).
Acquafortista e disegnatore italiano. Non studiò presso l’accademia di Giulio Parigi a Firenze, come venne dichiarato, sebbene collaborò con l’architetto nel 1608 quando incise due serie di bulini del teatro di Parigi. La sua prima opera documentata è datata 1603, stessa data di una serie di acqueforti rappresentanti paesaggi. Paul Bril ha influenzato le sue primissime opere, ma il suo modo di creare la prospettiva attraverso l’intensificazione delle ombre rimanda ad Antonio Tempesta. È significativo che Cantagallina fosse uno dei primi artisti ad abbandonare la visione tardo Manieristica della natura come fantastica e spaventosa per sostituirla con un genuino interesse verso temi quotidiani. Tra i suoi disegni più ammirevoli ricordiamo lo splendido Piazza del Villaggio e la grande Veduta di Siena (Firenze, Uffizi). Tra il 1612–13 era nei Paesi Bassi, dove realizzò disegni estremamente dettagliati come il Palazzo di Bruxelles e La fabbrica di zolfo a Franc Mont (entrambi a Brussels, Musées Royaux B.-A.). Alcune delle acqueforti sono molto conosciute: la Morte di San Francesco (1605); Bona, Città di Barbarie (1607); quattro acqueforti di soggetti biblici (1609); una serie di 14 paesaggi (1627; London, BM); e 12 paesaggi non datati (Vienna, Albertina). La sua ultima opera conosciuta è datata 1635, un Paesaggio con Viaggiatore, notevole per la delicatezza di esecuzione e per l’utilizzo magistrale dello spazio. L’ultimo disegno (Firenze, Uffizi) è datato 1655.
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Remigio CANTAGALLINA (Borgo San Sepolcro, 1582 circa; Florence, 1656).
Acquafortista e disegnatore italiano. Non studiò presso l’accademia di Giulio Parigi a Firenze, come venne dichiarato, sebbene collaborò con l’architetto nel 1608 quando incise due serie di bulini del teatro di Parigi. La sua prima opera documentata è datata 1603, stessa data di una serie di acqueforti rappresentanti paesaggi. Paul Bril ha influenzato le sue primissime opere, ma il suo modo di creare la prospettiva attraverso l’intensificazione delle ombre rimanda ad Antonio Tempesta. È significativo che Cantagallina fosse uno dei primi artisti ad abbandonare la visione tardo Manieristica della natura come fantastica e spaventosa per sostituirla con un genuino interesse verso temi quotidiani. Tra i suoi disegni più ammirevoli ricordiamo lo splendido Piazza del Villaggio e la grande Veduta di Siena (Firenze, Uffizi). Tra il 1612–13 era nei Paesi Bassi, dove realizzò disegni estremamente dettagliati come il Palazzo di Bruxelles e La fabbrica di zolfo a Franc Mont (entrambi a Brussels, Musées Royaux B.-A.). Alcune delle acqueforti sono molto conosciute: la Morte di San Francesco (1605); Bona, Città di Barbarie (1607); quattro acqueforti di soggetti biblici (1609); una serie di 14 paesaggi (1627; London, BM); e 12 paesaggi non datati (Vienna, Albertina). La sua ultima opera conosciuta è datata 1635, un Paesaggio con Viaggiatore, notevole per la delicatezza di esecuzione e per l’utilizzo magistrale dello spazio. L’ultimo disegno (Firenze, Uffizi) è datato 1655.
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