Compendio delle Armi de' Caramogi
Riferimento: | S46769 |
Autore | Francesco Antonio LUCINI |
Anno: | 1627 |
Misure: | 115 x 75 mm |
Riferimento: | S46769 |
Autore | Francesco Antonio LUCINI |
Anno: | 1627 |
Misure: | 115 x 75 mm |
Descrizione
Coppia di rarissime incisioni all’acquaforte, prive di firma ed indicazioni editoriali.
Appartengono ad una rarissima suite di 25 incisioni, compreso il frontespizio che reca il titolo Compendio dell'armi de' caramogi, incisa da Francesco Antonio Lucini e pubblicata da Francois Langlois nel 1627.
Si tratta di una satira delle macabre giostre che si tenevano nella Firenze del Seicento durante il Carnevale; un’aggiunta “poco nota” al corpus di caricature o grottesche fiorentine che Baldinucci definì “invenzione bizzarrissima”.
Questa straordinaria suite di nani che duellano con le armi o con altre armi è una satira del macabro intrattenimento seicentesco che combina costumi bizzarri e violenza grottesca. Come genere indipendente, la caricatura fiorentina diventa più comune all'inizio del Seicento: si pensi alle rappresentazioni di gobbi di artisti come Valerio Spada, Stefano della Bella e Jacques Callot, ai quali Lucini è spesso associato. La serie è descritta solo da F. Viatte in “Master Drawings” vol. XV (1977), dove è riprodotta integralmente, e in un articolo su Baccio del Bianco, in Parody and Festivity in Early Modern Art, del 2012. Viatte parla di un numero significativo di disegni di nani di Stefano della Bella, che potrebbero averla ispirata.
“The Compendio dell'armi de' caramogi of 1627 is a rare edition of 25 prints. Without a doubt, Luccini was familiar with the Gobbi series and other dwarf imagery by Callot, under whom he had studied. […] Luccini's combination of bizarre costume, ugly physique and grotesque violence produced an amusing parody of dueling. The prints illustrate dwarfs using a variety of weapons (several operate diverse types of cannons). Many of the images feature pairs of doughy-looking dwarfs battling with swords, knives and lances. The dwarfs wrestle ferociously, often stabbing and slicing the limbs off one another. The contrast between the appearance of the lumpish dwarfs and the brutal nature of the fighting created a paradox; small creatures exhibiting excessive carnality, that would have been highly entertaining for the early modern audience” (cfr. S. Cheng, "Parodies of Life", pp. 132-133).
La suite fu pubblicata dal tipografo e incisore occasionale parigino Francois L'Anglois (o Langlois; 1588-1647), detto Chartres. La sua firma “F. L. D. Chartres excud” appare solo nel titolo, poiché nessuna delle altre tavole è firmata. Di conseguenza, potrebbe essere un errore considerare “in Firenze An. MDCXXVII” il luogo di pubblicazione, che sarebbe più probabilmente Parigi, mentre la città toscana sarebbe stata il luogo in cui Lucini inventò i suoi Caramogi.
Si dice che Francesco Antonio Lucini (o Luccini) sia stato nella cerchia, forse come discepolo, dell'incisore francese Jacques Callot, prima a Firenze (1616) e poi a Nancy. È famoso per le sue incisioni derivanti da soggetti di Stefano della Bella (1610-1664) e per tutte le carte geografiche del grande atlante Arcano del Mare (1646-1647) di Sir Robert Dudley, un'impresa immensa durata ben dodici anni.
Abbiamo individuato solo tre esemplari di questa serie: un esemplare completo si trova alla Bibliothèque Nationale di Parigi; un secondo esemplare, privo di una lastra, si trova alla Biblioteca Civica Bertoliana, a Vicenza; e una terza serie contenente solo dodici lastre al Metropolitan Museum of Art di New York.
Minimi restauri perfettamente eseguiti, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
F. Viatte, Allegorical and Burlesque Subjects by Stefano della Bella, Master Drawings, 15 (1977), pp. 347- 365; S. Cheng, Parodies of Life: Baccio del Bianco’s comic drawings of dwarfs, in D. R. Smith “Parody and Festivity in Early Modern Art. Essays on Comedy as Social Vision”, 2012, pp. 127-142.
Francesco Antonio LUCINI (Firenze 1605 circa - ?)
Nato a Firenze nel 1610, Anton Francesco Lucini si forma nello stimolante ambiente artistico della città toscana. Lucini diviene allievo dell'affermato incisore francese Jacques Callot, che in quegli anni è attivo in Toscana sotto la protezione di Cristina di Lorena. Negli stessi anni Lucini frequenta e collabora con il coetaneo Stefano della Bella di cui imita lo stile e il repertorio tematico. In questo periodo, Lucini lavora soprattutto su disegni di altri, alternando l'illustrazione di libri a quella di stampe. Si possono ricordare la serie di incisioni intitolata Disegni della guerra, assedio dell'armata turchesca all'Isola di Malta l'anno MDXLV che raccontano l'assedio di Malta del 1565 ad opera delle truppe turche di Solimano il Magnifico, sedici acqueforti pubblicate a Bologna nel 1631 e tratte dagli affreschi di Matteo Perez d'Aleccio conservati nella Sala di San Michele e San Giorgio, conosciuta anche come Sala del Trono, nel Palazzo del Gran Maestro a La Valletta. Mentre è del 1634 Il gioco del Ponte di Pisa pubblicato a Roma e realizzato da Lucini su disegno dell'amico e concittadino Stefano della Bella. Intorno al 1624 Lucini viene incaricato dal cartografo e navigatore inglese Robert Dudley, che dal 1605 vive a Firenze e presta servizio come consigliere navale per il Granducato di Toscana, di realizzare l'atlante marino Dell'Arcano del Mare, il primo che copra tutto il mondo fino ad allora conosciuto. Lucini impiega ben dodici lunghi per portare a termine le incisioni di questa opera monumentale. In questo lungo lasso di tempo, Lucini realizza le tavole degli strumenti scientifici inventati da Robert Dudley per le sue navigazioni e le carte nautiche del secondo e del sesto libro, caratterizzate da una grande eleganza in chiave barocca e da una incisione di estrema chiarezza e nitidezza. Le carte nautiche vengono incluse nella prima edizione del 1646 pubblicata a Firenze e nella seconda edizione del 1661, pubblicata sempre a Firenze in due volumi.
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Francesco Antonio LUCINI (Firenze 1605 circa - ?)
Nato a Firenze nel 1610, Anton Francesco Lucini si forma nello stimolante ambiente artistico della città toscana. Lucini diviene allievo dell'affermato incisore francese Jacques Callot, che in quegli anni è attivo in Toscana sotto la protezione di Cristina di Lorena. Negli stessi anni Lucini frequenta e collabora con il coetaneo Stefano della Bella di cui imita lo stile e il repertorio tematico. In questo periodo, Lucini lavora soprattutto su disegni di altri, alternando l'illustrazione di libri a quella di stampe. Si possono ricordare la serie di incisioni intitolata Disegni della guerra, assedio dell'armata turchesca all'Isola di Malta l'anno MDXLV che raccontano l'assedio di Malta del 1565 ad opera delle truppe turche di Solimano il Magnifico, sedici acqueforti pubblicate a Bologna nel 1631 e tratte dagli affreschi di Matteo Perez d'Aleccio conservati nella Sala di San Michele e San Giorgio, conosciuta anche come Sala del Trono, nel Palazzo del Gran Maestro a La Valletta. Mentre è del 1634 Il gioco del Ponte di Pisa pubblicato a Roma e realizzato da Lucini su disegno dell'amico e concittadino Stefano della Bella. Intorno al 1624 Lucini viene incaricato dal cartografo e navigatore inglese Robert Dudley, che dal 1605 vive a Firenze e presta servizio come consigliere navale per il Granducato di Toscana, di realizzare l'atlante marino Dell'Arcano del Mare, il primo che copra tutto il mondo fino ad allora conosciuto. Lucini impiega ben dodici lunghi per portare a termine le incisioni di questa opera monumentale. In questo lungo lasso di tempo, Lucini realizza le tavole degli strumenti scientifici inventati da Robert Dudley per le sue navigazioni e le carte nautiche del secondo e del sesto libro, caratterizzate da una grande eleganza in chiave barocca e da una incisione di estrema chiarezza e nitidezza. Le carte nautiche vengono incluse nella prima edizione del 1646 pubblicata a Firenze e nella seconda edizione del 1661, pubblicata sempre a Firenze in due volumi.
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