Il Ricco Epulone negli Inferi
Riferimento: | S42517 |
Autore | Luca BERTELLI |
Anno: | 1564 ca. |
Misure: | 380 x 245 mm |
Riferimento: | S42517 |
Autore | Luca BERTELLI |
Anno: | 1564 ca. |
Misure: | 380 x 245 mm |
Descrizione
Acquaforte e bulino, 1564 circa, in basso nell’immagine “D.C.IN. Luca Berteli formis”.
Da un disegno di Domenico Campagnola.
“Nell’ultimo tratto della sua vita Domenico Campagnola deve aver fornito a Luca Bertelli i disegni preparatori per per il Tributo della moneta e per la serie dedicata alla parabola di Lazzaro e del ricco Epulone (Lc 16,19-31): Lazzaro al banchetto del ricco Epulone – di cui si conserva un disegno alla Morgan Library di New York - La morte del ricco Epulone, e infine Il ricco Epulone negli Inferi” (cfr. Marsel Grosso, Un Editore Per Tiziano: Luca Bertelli e le Stampe di Devozione tra Italia e Spagna, p. 58, in “Venezia e gli Asburgo”, 2018).
Sebbene indichiamo Luca Bertelli quale autore, crediamo sia solamente l’editore di questa incisione, del quale non è stato possibile identificare l’autore. Si tratta probabilmente di autore veneto, come giustamente indicato da Marsel Grosso. La datazione viene da noi suggerita incrociando le biografie di Campagnola e Bertelli.
Luca Bertelli ebbe una bottega di libraio a Padova tra il 1564 ed il 1594. Già però attorno al 1560, ma solo fino al 1582, fu attivo a Venezia nel mondo della calcografia come editore, incisore e mercante e in una copia dell’incisione di Cornelis Cort, L’Annunciazione, appare nella sottoscrizione l’indicazione della bottega veneziana in aede Salvatoris. Talora nelle sue stampe comparve anche la data di Roma, segno per la Borroni “di un inserimento nel mercato più che di un soggiorno” (cfr. Fabia Borroni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9, 1967). Luca Bertelli negli anni ‘80 produsse alcune incisioni firmate L.B. et socius: in questo caso la Borroni ipotizza una partecipazione di Orazio Bertelli, che forse fu suo fratello.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana “ancora nel cerchio con stella e lettera M” (cfr. Woodward nn. 158-176 - più simile alla n. 175 - carta veneziana riscontrata su stampe datate dal 1554 al 1567), rifilata al rame, due pieghe di stampa nella parte destra, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Foglio di estrema rarità. Il titolo Souls in the Hell (anime all’inferno) viene assegnato all'opera dal Philadelphia Museum of Art
[https://philamuseum.org/collection/object/27685].
Bibliografia
Marsel Grosso, Un Editore Per Tiziano: Luca Bertelli e le Stampe di Devozione tra Italia e Spagna, in “Venezia e gli Asburgo. Pittura, collezionismo e circuiti commerciali nel tardo Rinascimento Europeo”, a cura di Benedetta Crivelli, Sarah Ferrari, Marsel Grosso, Padova 2018, pp. 58-59 e fig. 14, p. 148.
Luca BERTELLI (Attivo 1564 – 1594)
Luca Bertelli ebbe una bottega di libraio a Padova tra il 1564 ed il 1594. Già però attorno al 1560, ma solo fino al 1582, fu attivo a Venezia nel mondo della calcografia come editore, incisore e mercante e in una copia dell’incisione di Cornelis Cort, L’Annunciazione, appare nella sottoscrizione l’indicazione della bottega veneziana in aede Salvatoris. Talora nelle sue stampe comparve anche la data di Roma, segno per la Borroni “di un inserimento nel mercato più che di un soggiorno” (cfr. Fabia Borroni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9, 1967). Il Bertelli condivise con dei soci la pubblicazione delle due edizioni del De morbo gallico del professore dello Studio di Padova Gabriele Falloppio (Padova 15631564; Padova 1564). Uno di essi fu sicuramente Cristoforo Griffio che sottoscrisse il secondo volume della prima edizione. Un altro socio potrebbe essere stato Giovanni Griffio che in società con Cristoforo operò a Padova in quegli anni. Il Bertelli negli anni ‘80 produsse alcune incisioni firmate L.B. et socius: in questo caso la Borroni ipotizza una partecipazione di Orazio Bertelli, che forse fu suo fratello. L’ultimo libro che fece stampare fu In Hippocratis librum de vulneribus capitis (Venezia 1566) sempre del Falloppio, la cui stampa secondo il Rhodes fu opera di Vincenzo Valgrisi, e per il quale il Bertelli ottenne un privilegio per la vendita da parte del Senato di Venezia. Come si è visto il nome del Bertelli appare in sole quattro edizioni, tutte di Gabriele Falloppio. È maggiormente plausibile per lui un ruolo di distributore piuttosto che di finanziatore, dato anche il genere di pubblicazioni di interesse esclusivamente universitario.
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Luca BERTELLI (Attivo 1564 – 1594)
Luca Bertelli ebbe una bottega di libraio a Padova tra il 1564 ed il 1594. Già però attorno al 1560, ma solo fino al 1582, fu attivo a Venezia nel mondo della calcografia come editore, incisore e mercante e in una copia dell’incisione di Cornelis Cort, L’Annunciazione, appare nella sottoscrizione l’indicazione della bottega veneziana in aede Salvatoris. Talora nelle sue stampe comparve anche la data di Roma, segno per la Borroni “di un inserimento nel mercato più che di un soggiorno” (cfr. Fabia Borroni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9, 1967). Il Bertelli condivise con dei soci la pubblicazione delle due edizioni del De morbo gallico del professore dello Studio di Padova Gabriele Falloppio (Padova 15631564; Padova 1564). Uno di essi fu sicuramente Cristoforo Griffio che sottoscrisse il secondo volume della prima edizione. Un altro socio potrebbe essere stato Giovanni Griffio che in società con Cristoforo operò a Padova in quegli anni. Il Bertelli negli anni ‘80 produsse alcune incisioni firmate L.B. et socius: in questo caso la Borroni ipotizza una partecipazione di Orazio Bertelli, che forse fu suo fratello. L’ultimo libro che fece stampare fu In Hippocratis librum de vulneribus capitis (Venezia 1566) sempre del Falloppio, la cui stampa secondo il Rhodes fu opera di Vincenzo Valgrisi, e per il quale il Bertelli ottenne un privilegio per la vendita da parte del Senato di Venezia. Come si è visto il nome del Bertelli appare in sole quattro edizioni, tutte di Gabriele Falloppio. È maggiormente plausibile per lui un ruolo di distributore piuttosto che di finanziatore, dato anche il genere di pubblicazioni di interesse esclusivamente universitario.
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