Paesaggio con cavalieri
Riferimento: | S45120 |
Autore | Anonimo |
Anno: | 1560 ca. |
Misure: | 255 x 225 mm |
Riferimento: | S45120 |
Autore | Anonimo |
Anno: | 1560 ca. |
Misure: | 255 x 225 mm |
Descrizione
Paesaggio rupestre nel classico stile veneto introdotto da Tiziano Vecellio e sviluppato, in particolare, da Domenico Campagnola.
Incisione anonima, sconosciuta ai repertori bibliografici, conosciuta solo attraverso l’esemplare della Collezione Baselitz, pubblicato nel catalogo della mostra di Ginevra, presso il Cabinet des Estampes du Musee d'Art et d'Histoire, del 2002.
Nella scheda descrittiva dell’opera si legge: “Per gli incisori veneziani e veronesi la rappresentazione di paesaggi sembra aver esercitato un'attrazione particolare nella seconda metà del Cinquecento, un interesse certamente inscindibile dalle precedenti esperienze di Tiziano e Domenico Campagnola. Battista del Moro, suo figlio Marco e Orazio Farinati si cimentano in questo genere, che include ricorrentemente un'architettura, alberi, un fiume e montagne. L'ambiente naturale così suggerito definisce l'atmosfera in cui si muovono le figure, organizzate in piccole scene narrative.
Questa stampa anonima presenta quindi uno schema compositivo che ritroviamo in particolare in un Giovanni Battista Fontana, anche se qui la mano è completamente diversa e la definizione dell'immagine molto meno precisa rispetto all'artista veronese. Il punto di vista elevato mostra una compagnia di uomini che avanza verso lo spettatore, ed è difficile capire se si tratti di cacciatori o di viaggiatori con una scorta armata. L'occhio vaga poi verso il boschetto centrale di alberi, riempiendo l'allargamento della composizione ai lati, quindi verso la città e la campagna, prima di posarsi infine sulle montagne in lontananza. Il cielo è particolarmente ben fatto, con le nuvole che coronano la vasta distesa.
La tonalità grigia dell'incisione, dovuta probabilmente ai numerosi graffi della lastra stessa, mostra la libertà grafica tipica dell'acquaforte, che permette di rendere i dettagli del terreno e la varietà della vegetazione. L'immagine è comunque da intendersi come naturalistica, anche se conserva un aspetto artificiale dovuto alla prospettiva ribassata, e non si vede traccia delle fantasie manieristiche caratteristiche delle composizioni prodotte intorno alla metà del secolo” (tradotto da N. Strasser, Le Beau Style (1520-1620) Gravures Manieristes de la Collection Georg Baselitz, p. 238).
Acquaforte, impressa su carta vergata coeva con filigrana “aquila bicefala sormontata da corona” (la stessa dell’altro esemplare conosciuto della Collezione Baselitz), rifilata al rame, restauro all’angolo inferiore destro di circa 3 centimetri, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Opera rarissima.
Bibliografia
Natalie Strasser in “Le Beau Style (1520-1620) Gravures Manieristes de la Collection Georg Baselitz”, pp. 238-239, n. 103.
Anonimo
Anonimo