Il Cristo della Moneta o Il Tributo della Moneta
Riferimento: | S30416 |
Autore | Martino ROTA |
Anno: | 1568 ca. |
Misure: | 230 x 277 mm |
Riferimento: | S30416 |
Autore | Martino ROTA |
Anno: | 1568 ca. |
Misure: | 230 x 277 mm |
Descrizione
Bulino, circa 1568-80, firmato in lastra in basso al centro ‘Martino Ruota Sebenzan / f.' Da un soggetto di Tiziano.
Secondo stato finale, con l’indirizzo dell’editore Luca Guarinoni abraso.
Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.
L’incisione riproduce un dipinto di Tiziano per Filippo II, completato nel 1568 e spedito in Spagna nello stesso anno.
La scena rappresenta la parabola della moneta, tratta dal Nuovo Testamento: i Farisei, per tendergli una trappola, chiesero a Gesù se fosse lecito o no pagare il tributo a Cesare. Cristo rispose con molta saggezza: si fece mostrare la moneta con l’immagine dell’imperatore e chiese: “Di chi è questa immagine e l’iscrizione?” I Farisei risposero: “Di Cesare”. Allora disse: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” (Mt 22, 15-21; Lc 20, 20-26; Mc 12, 13-17).
Bibliografia
Bartsch XVI.250.5; Catelli Isola 1976-77, n. 71.
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Martino ROTA (Sebenico 1520 - Venezia 1583)
Acquafortista, incisore e editore di Sebenico, attivo a Venezia, Vienna e Praga. La prima opera datata risale al 1558. Probabilmente lavorò a Venezia fino al 1572. Lastre del 1571/2, con soggetti relativi alla vittoria sui Turchia, a Lepanto, sembra siano state realizzate a Venezia. A Vienna, realizzò ritratti tra il 1573 e il 1576, accreditato alla corte di Massimiliano II. Si trasferì a Praga nel 1580. La sua opera venne pubblicata a Venezia da: L. Guarinoni, Luca and Ferrando Bertelli, Camocio, Giovanni Mastini, Benedetto Stefani, Claudio Duchetti (Duchet), Nelli, Bolognino Zaltieri.
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Bibliografia
Bartsch XVI.250.5; Catelli Isola 1976-77, n. 71.
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Martino ROTA (Sebenico 1520 - Venezia 1583)
Acquafortista, incisore e editore di Sebenico, attivo a Venezia, Vienna e Praga. La prima opera datata risale al 1558. Probabilmente lavorò a Venezia fino al 1572. Lastre del 1571/2, con soggetti relativi alla vittoria sui Turchia, a Lepanto, sembra siano state realizzate a Venezia. A Vienna, realizzò ritratti tra il 1573 e il 1576, accreditato alla corte di Massimiliano II. Si trasferì a Praga nel 1580. La sua opera venne pubblicata a Venezia da: L. Guarinoni, Luca and Ferrando Bertelli, Camocio, Giovanni Mastini, Benedetto Stefani, Claudio Duchetti (Duchet), Nelli, Bolognino Zaltieri.
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