Allegoria di Venezia con corno ducale, Nettuno e Antifride sulla conchiglia

Riferimento: S38575
Autore Alessandro Dalla Via
Anno: 1697 ca.
Misure: 254 x 345 mm
500,00 €

Riferimento: S38575
Autore Alessandro Dalla Via
Anno: 1697 ca.
Misure: 254 x 345 mm
500,00 €

Descrizione

Acquaforte, 1697 circa, iscrizione: sul cartiglio: “PLUS ULTRA”; sopra il leone: “GLI / ARGONA / UTI”; in basso a sinistra: “Lodouico Lamberti del: Alessandro Dalla Via Sc”.

Magnifico esemplare, impresso su carta vergata coeva, ampi margini bianchi, in ottimo stato di conservazione.

Antiporta del volume “Teatro delle citta e porti principali dell’Europa, in pianta, in profilo, ed in elevatione, Descritte, e Publicate ad uso dell’Accademia Cosmografica degli Argonauti, Parte III dedicate all’altezza Serenissima Di Francesco Farnese Duca VII…” edito da Vincenzo Coronelli nel 1697.

Sono poche le notizie biografiche su Alessandro dalla Via, artista di origine veronese, tanto che l’unico dato certo sembra essere l’anno della sua morte, avvenuta nel 1738. La sua carriera è iniziata a Venezia, all’interno dell’Accademia degli Argonauti, fondata nel 1684 dal Coronelli realizzando incisioni da inserire in diverse opere da lui edite.

Bibliografia

V. Donaggio, "Alessandro Dalla Via: un contributo all’arte incisoria veneta tra XVII e XVIII secolo", in "AFAT 36", Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2018, pp. 47-131.

Alessandro Dalla Via (Verona - Venezia 1738)

Incisore veronese operante a Venezia: non si conoscono le date né di nascita né di morte. La sua attività si svolse dall'ultimo decennio del Seicento ai primi due decenni del Settecento. Un termine ante quem per la data di morte è fornito da T. Temanza nello Zibaldon de' memorie storiche appartenenti a' professoridelle belle artidel disegno [1738], dove sotto l'elenco degli Intagliatori in rame possiamo leggere "Alessandro Dalla Via-Defonto". Fu tra i 6 menbri fondatori della "Bottegha de' Scultori e Stampatori in Rame di Venetia" che doveva essere la sola in tutta la città; furono quindi stabiliti i capitoli che dovevano regolare l'arte, venendosi così ad istituire una vera e propria mariegola dell'arte stessa. Priore fu nominato Andrea Zucchi mentre la gestione del negozio fu affidata ad Antonio Baroni. La bottega era una vera e propria cooperativa alla quale ben presto, in base ad alcune norme che i sei incisori avevano elaborato, poterono accedere anche maestri stranieri. Essa costituì dunque il punto di partenza del rilancio dell'arte incisoria in Venezia, rilancio al quale non mancò l'appoggio di editori e mecenati. Ai sei fondatori, che nel 1719 costituivano il nucleo della bottega, si andarono aggiungendo via via altri incisori come risulta dallo Zibaldon del Temanza dove, nell'elenco del 1738, troviamo i nomi del Visentini, dello Giampiccoli ed altri. Sappiamo infine che il Dalla Via fu in stretto rapporto di lavoro con il padre Vincenzo Coronelli che lo nomina alla voce "abbulinare" della sua Biblioteca universale sacro-profana, antico-moderna (stampata in 8 volumi, compreso il Prodromo, a Venezia, dal 1701 al 1709). Il Dalla Via incise per il Coronelli molte tavole dell'Isolario (Venezia 1696) da disegni di Lamberti ed alcune tavole delle Singolarità di Venezia (Venezia 1693 e 1708) e molte tavole di Costellazioni per i globi celesti. [Fonte: Artemisia Abrami Calcagni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 32 (1986)].

Bibliografia

V. Donaggio, "Alessandro Dalla Via: un contributo all’arte incisoria veneta tra XVII e XVIII secolo", in "AFAT 36", Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2018, pp. 47-131.

Alessandro Dalla Via (Verona - Venezia 1738)

Incisore veronese operante a Venezia: non si conoscono le date né di nascita né di morte. La sua attività si svolse dall'ultimo decennio del Seicento ai primi due decenni del Settecento. Un termine ante quem per la data di morte è fornito da T. Temanza nello Zibaldon de' memorie storiche appartenenti a' professoridelle belle artidel disegno [1738], dove sotto l'elenco degli Intagliatori in rame possiamo leggere "Alessandro Dalla Via-Defonto". Fu tra i 6 menbri fondatori della "Bottegha de' Scultori e Stampatori in Rame di Venetia" che doveva essere la sola in tutta la città; furono quindi stabiliti i capitoli che dovevano regolare l'arte, venendosi così ad istituire una vera e propria mariegola dell'arte stessa. Priore fu nominato Andrea Zucchi mentre la gestione del negozio fu affidata ad Antonio Baroni. La bottega era una vera e propria cooperativa alla quale ben presto, in base ad alcune norme che i sei incisori avevano elaborato, poterono accedere anche maestri stranieri. Essa costituì dunque il punto di partenza del rilancio dell'arte incisoria in Venezia, rilancio al quale non mancò l'appoggio di editori e mecenati. Ai sei fondatori, che nel 1719 costituivano il nucleo della bottega, si andarono aggiungendo via via altri incisori come risulta dallo Zibaldon del Temanza dove, nell'elenco del 1738, troviamo i nomi del Visentini, dello Giampiccoli ed altri. Sappiamo infine che il Dalla Via fu in stretto rapporto di lavoro con il padre Vincenzo Coronelli che lo nomina alla voce "abbulinare" della sua Biblioteca universale sacro-profana, antico-moderna (stampata in 8 volumi, compreso il Prodromo, a Venezia, dal 1701 al 1709). Il Dalla Via incise per il Coronelli molte tavole dell'Isolario (Venezia 1696) da disegni di Lamberti ed alcune tavole delle Singolarità di Venezia (Venezia 1693 e 1708) e molte tavole di Costellazioni per i globi celesti. [Fonte: Artemisia Abrami Calcagni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 32 (1986)].