Geographia Conjecturalis de Orbis Terretris Post Diluvium

Riferimento: S43672
Autore Athanasius KIRCHER
Anno: 1675
Zona: Planisfero
Misure: 500 x 365 mm
Non Disponibile

Riferimento: S43672
Autore Athanasius KIRCHER
Anno: 1675
Zona: Planisfero
Misure: 500 x 365 mm
Non Disponibile

Descrizione

Geographia Conjecturalis De Orbis Terrestris Post Diluvium Transformatione Ex Variorum Geographorum Sententia Cui Author Subscribit.

Un'insolita mappa del mondo, pubblicata non in un atlante ma nell'"Arca Noë" di Athanasius Kircher (Amsterdam, Jansson van Waeesberger, 1675), un’accurata analisi del mondo prima, durante e dopo il Diluvio Universale, nella quale Kircher ipotizza quali parti del mondo furono inondate, tra cui la mitica Atlantide, nel mezzo dell’Oceano Atlantico.

Athanasius Kircher, gesuita, filosofo, storico e museologo tedesco, è stato uno degli ultimi rappresentanti dell'enciclopedismo seicentesco. In particolare, in questa opera l’autore, partendo dal racconto biblico del Diluvio Universale, tenta di conciliare le nuove scoperte biogeografiche con le tradizioni testamentarie. Kircher fa una valutazione della reale grandezza dell’Arca secondo la descrizione delle sacre Scritture, comprendendo come, in questa arca a tre piani, solo le specie archetipe avrebbero potuto trovare rifugio.

Dal punto di vista cartografico la carta ricalca il planisfero che Kircher inserisce all’interno del suo Mundus Subterraneus (1665), studio sui fenomeni fisici della terra, dove teorizzava che tutti gli oceani della Terra erano connessi tra loro tramite dei tunnel sotterranei che univano oceani e mari.

https://www.antiquarius.it/it/cartografia/2351-tabula-geographico-hydrographica-motus-oceani-currentes-abyssos-montes-igniuomos-in-universo-orbe-indicans.html

Incisione in rame, finemente colorata a mano, restauri perfettamente eseguiti lungo il margine graduato, per il resto in buono stato di conservazione.

Rara.

Bibliografia

Shirley, Mapping of the World, n. 470.

Athanasius KIRCHER (Geisa 1601 circa - Roma 1680)

Kircher, erudito, nato a Geisa, presso Fulda, il 12 maggio 1602, morto a Roma il 28 novembre 1680. Entrò nella Compagnia di Gesù il 2 ottobre 1618. Insegnava filosofia e matematica in Würzburg, quando le vittorie degli Svedesi in Germania lo costrinsero a rifugiarsi prima in Francia, ad Avignone, poi a Vienna, donde, nel 1635, fu chiamato alla cattedra di matematiche nel Collegio Romano. Si occupò di filologia (Prodromus coptus, Roma 1636; Lingua aegyptiaca restituta, ivi, 1643); di fisica (Ars Magnesia, Würzburg 1631; Specula melitensis, Napoli 1638; Ars magnae lucis et umbrae, Roma 1645); di sacra liturgia (Rituale Ecclesiae aegyptiacae, Roma 1647); di astronomia (Itinerarium extaticum, Roma 1655); di storia naturale (Mundus subterraneus, Amsterdam 1665); di matematica (Organum mathematicum, Würzburg 1668); di musica (Musurgia universalis, Roma 1660; Ph0nurgia nova, Kempten 1673) e d'altro. Tentò anche l'egittologia, cui appartengono i tre volumi intitolati Oedipus Aegyptiacus (Roma 1652), con i quali credette d'avere scoperto la chiave per l'interpretazione dei geroglifici. Voltosi allo studio della civiltà cinese diede in luce la China monumentis qua sacris qua profanis... illustrata (Roma 1667), splendido volume in folio che si consulta tuttora. Il Kircher ha pure un posto ragguardevole nella storia della scienza geografica, non tanto per le ardite e spesso astruse ipotesi formulate (specialmente nel Mundus subterraneus) a spiegare taluni fenomeni fisici, come la circolazione superficiale e sotterranea delle acque, quanto per la raccolta, anche se indigesta e non elaborata, di dati e di fatti su paesi lontani, che egli ebbe da viaggiatori e missionarî gesuiti; a lui spetta il merito di aver delineato il primo abbozzo di carta delle correnti marine, e anche quello di aver richiamato l'attenzione sui fenomeni, che oggi diciamo carsici, pur avendo raccolto e divulgato a questo riguardo molte notizie fantastiche e stravaganti, che del resto erano generalmente credute al tempo suo. Il Kircher è anche autore di opere corografiche d'indole storico-geografica, tra le quali la più notevole è forse il suo Latium (1671). Fu pure solerte raccoglitore di antichità classiche, cristiane, orientali e dell'America Meridionale. Dei cimelî da lui raccolti si formò il museo che porta il suo nome, e si conserva nel Collegio Romano (Museo Kircheriano, ora preistorico ed etnografico).

Athanasius KIRCHER (Geisa 1601 circa - Roma 1680)

Kircher, erudito, nato a Geisa, presso Fulda, il 12 maggio 1602, morto a Roma il 28 novembre 1680. Entrò nella Compagnia di Gesù il 2 ottobre 1618. Insegnava filosofia e matematica in Würzburg, quando le vittorie degli Svedesi in Germania lo costrinsero a rifugiarsi prima in Francia, ad Avignone, poi a Vienna, donde, nel 1635, fu chiamato alla cattedra di matematiche nel Collegio Romano. Si occupò di filologia (Prodromus coptus, Roma 1636; Lingua aegyptiaca restituta, ivi, 1643); di fisica (Ars Magnesia, Würzburg 1631; Specula melitensis, Napoli 1638; Ars magnae lucis et umbrae, Roma 1645); di sacra liturgia (Rituale Ecclesiae aegyptiacae, Roma 1647); di astronomia (Itinerarium extaticum, Roma 1655); di storia naturale (Mundus subterraneus, Amsterdam 1665); di matematica (Organum mathematicum, Würzburg 1668); di musica (Musurgia universalis, Roma 1660; Ph0nurgia nova, Kempten 1673) e d'altro. Tentò anche l'egittologia, cui appartengono i tre volumi intitolati Oedipus Aegyptiacus (Roma 1652), con i quali credette d'avere scoperto la chiave per l'interpretazione dei geroglifici. Voltosi allo studio della civiltà cinese diede in luce la China monumentis qua sacris qua profanis... illustrata (Roma 1667), splendido volume in folio che si consulta tuttora. Il Kircher ha pure un posto ragguardevole nella storia della scienza geografica, non tanto per le ardite e spesso astruse ipotesi formulate (specialmente nel Mundus subterraneus) a spiegare taluni fenomeni fisici, come la circolazione superficiale e sotterranea delle acque, quanto per la raccolta, anche se indigesta e non elaborata, di dati e di fatti su paesi lontani, che egli ebbe da viaggiatori e missionarî gesuiti; a lui spetta il merito di aver delineato il primo abbozzo di carta delle correnti marine, e anche quello di aver richiamato l'attenzione sui fenomeni, che oggi diciamo carsici, pur avendo raccolto e divulgato a questo riguardo molte notizie fantastiche e stravaganti, che del resto erano generalmente credute al tempo suo. Il Kircher è anche autore di opere corografiche d'indole storico-geografica, tra le quali la più notevole è forse il suo Latium (1671). Fu pure solerte raccoglitore di antichità classiche, cristiane, orientali e dell'America Meridionale. Dei cimelî da lui raccolti si formò il museo che porta il suo nome, e si conserva nel Collegio Romano (Museo Kircheriano, ora preistorico ed etnografico).