Carta Marina Nuova Tavola
Riferimento: | s27233 |
Autore | Girolamo RUSCELLI |
Anno: | 1561 ca. |
Zona: | Planisfero |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 270 x 200 mm |
Riferimento: | s27233 |
Autore | Girolamo RUSCELLI |
Anno: | 1561 ca. |
Zona: | Planisfero |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 270 x 200 mm |
Descrizione
La mappa di Ruscelli è molto interessante per la sua rappresentazione dei cinque continenti conosciuti, legati tra loro come una superficie continua. Questa mappa presenta una vista della superficie terrestre già piuttosto obsoleta ai tempi della sua pubblicazione. Già in precedenza, altri cartografi, partendo da Matrin Waldseemuller nel 1507, avevano messo in dubbio l’affermazione di Colombo secondo cui Asia e America fossero un unico continente.
I viaggi di Magellano e altri esploratori, che permisero di conoscere definitivamente la reale estensione dell’oceano Pacifico, diedero ulteriore sostegno a tali dubbi, sebbene lasciassero aperta la possibilità di una connessione amer-asiatica a settentrione.
Intorno alla metà del XVI secolo, tuttavia, anche questa ultima ipotesi venne completamente screditata, per essere rimpiazzata dall’idea di un ipotetico “stretto di Anian”. Altra interessante caratteristica di questa mappa è l’intreccio di “linee dei sestanti” radianti da 16 punti focali intorno alla mappa. Le linee dei sestanti erano strumenti di navigazione che aiutavano a mantenere la medesima posizione della bussola per raggiungere un qualsiasi punto di una linea da un altro punto della medesima. Queste sono semplicemente ornamentali e illustrative, in quanto la mappa è troppo piccola per essere funzionale.
Carta tratta dalla Geographia di Claudio Tolomeo, a cura di Girolamo Ruscelli, pubblicata in Venezia in più edizioni tra il 1561 ed il 1598. La carta è basata sulla “Geografia” di Giacomo Gastaldi (1548), che probabilmente disegnò personalmente anche queste mappe, che vennero incise dai fratelli Livio e Giulio Sanuto.
La peculiarità di queste mappe è che sono incise due per lastra e successivamente tagliate; questo il motivo per cui il segno del rame appare solo in tre lati della mappa. Il testo del Ruscelli e le sue carte sono considerate come il miglior atlante moderno fino alla prima versione del Theatrum Orbis Terrarum di Abraham Ortelius (1570).
Solo la loro larga diffusione ne impedisce una valutazione sostenuta nel mercato antiquario. L'opera infatti ebbe una prima stesura nel 1561, stampata da Vincenzo Valgrisi che ne curò anche la ristampa del 1562. Tre sono le edizioni firmate da Giordano Ziletti (due nel 1564 e una del 1574), mentre nel 1597 viene edita dai fratelli Calignani. Tutte queste edizioni contengono 64 tavole. Nel 1598 e 1599 vengono alla luce le due edizioni curate da Giuseppe Rosaccio e stampate dagli Eredi di Melchior Sessa. Queste ultime due edizioni comprendono 69 tavole; sono infatti aggiunte la carta del planisfero e dei continenti di Rosaccio.
Acquaforte e bulino, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
R. W. Shirley, "The Mapping of the world", 111
|
Girolamo RUSCELLI (Viterbo 1504 – Venezia 1566)
Girolamo Ruscelli erudito e poligrafo nativo di Viterbo, si formò a Roma ma si trasferì ben presto nel Veneto dove curò, per la tipografia Valgrisi, le edizioni di numerosi classici italiani. Ruscelli fu anche il curatore della versione riveduta e ampliata della Geographia di Tolomeo, stampata a Venezia svariate volte tra il 1561 e la fine del secolo. Le mappe sono basate su quelle catalogate da Giacomo Gastaldi per l’edizione veneziana del 1548, ed incise dai fratelli Sanuto.
|
Bibliografia
R. W. Shirley, "The Mapping of the world", 111
|
Girolamo RUSCELLI (Viterbo 1504 – Venezia 1566)
Girolamo Ruscelli erudito e poligrafo nativo di Viterbo, si formò a Roma ma si trasferì ben presto nel Veneto dove curò, per la tipografia Valgrisi, le edizioni di numerosi classici italiani. Ruscelli fu anche il curatore della versione riveduta e ampliata della Geographia di Tolomeo, stampata a Venezia svariate volte tra il 1561 e la fine del secolo. Le mappe sono basate su quelle catalogate da Giacomo Gastaldi per l’edizione veneziana del 1548, ed incise dai fratelli Sanuto.
|