Totius Orbis Cogniti Universalis Descriptio
Riferimento: | S299450 |
Autore | Johannes van DOETECUM |
Anno: | 1605 ca. |
Zona: | Planisfero |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 540 x 330 mm |
Riferimento: | S299450 |
Autore | Johannes van DOETECUM |
Anno: | 1605 ca. |
Zona: | Planisfero |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 540 x 330 mm |
Descrizione
Magnifica mappa del mondo a doppio emisfero finemente incisa, incisa da Jan Van Doetecum per Paulus Merula nel 1605.
La raffinata incisione di Van Doetcum si basa su una mappa di suo padre Baptista van Doetecum per Petrus Plancius nel 1590, con diversi importanti aggiornamenti, tra cui l'aggiunta della recentemente esplorata Nova Zemlya (esplorata da Barentsz durante i suoi 3 viaggi nelle regioni artiche alla ricerca del “Passaggio a Nord-Est”) e l'aggiunta di due emisferi celesti, basati sulla mappa del mondo di Plancius del 1594. La mappa aggiunge, agli angoli, l’ingrandimento di 4 isole, Giappone, Isola, Ceylon e Sant'Elena. Include le quattro grandi isole dell'Artico, così come appaiono sullemappa di Mercatore del 1595. Il “Passaggio a Nord-Ovest” è aperto e chiaramente definito, permettendo un passaggio attraverso lo Stretto di Anian nel Pacifico verso l'Atlantico. California e Quivira sono nominati, insieme alle annotazioni sulla scoperta dell'America da parte di Colombo nel 1492 e alle note sulle regioni settentrionali conosciute e sconosciute dell'America.
L'enorme continente meridionale è chiamato Magellanica, Terra Australis, e anche Terra del Fuoco, prima del viaggio di Le Maire e Schouten che avrebbe iniziato a riscrivere la credenza allora prevalente che lo stretto scoperto da Ferdinando Magellano fosse l'unico passaggio d'acqua tra l'Atlantico e l'Oceano Pacifico nell'emisfero meridionale. Viene mostrata una massiccia Guinea Nova, senza alcun segno delle moderne scoperte in Australia e Nuova Zelanda, con i resti delle informazioni di Marco Polo ancora presenti nella regione. C'è una prima apparizione delle Filippine (I. Filipinae). La costa cinese, pur essendo ricca di informazioni, precede la comparsa della Corea e fornisce una presentazione molto curiosa del Giappone.
La mappa è riccamente impreziosita da decorazioni di velieri, che riflettono la mano del maestro incisore caratteristica della famiglia Van Doetcum, allora forse i migliori incisori impegnati attivamente nella realizzazione di mappe commerciali.
Acquaforte e bulino, in ottimo stato di conservazione. Magnifico esemplare.
Bibliografia
R. W. Shirley, "The Mapping of the world", 254; New Hollstein, Doetecum IV, 995
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Johannes van DOETECUM (Attivo tra il 1554 - 1606)
Johannes van Doetecum è il capostipite della famiglia di incisori ed editori di mappe, attiva a Deventer e Harlem (dal 1587). Incise per C. Plantin e l'Officina Plantinina, dal 1559. Con il fratello Lucas realizzarono alcune mappe dell'atlante di G. De Jode "Nova Totius Terrarum Orbis Descriptio", edizione del 1571, siglando le loro mappe con l'imprint "Ioannes a Doetecum/ Lucas a Deutecum fecerunt". L'anno successivo, Johannes lavora allo Speculum di De Jode. Incise, inoltre, mappe di Ortelius e, con il figlio Baptiste, le mappe del viaggio di Jan Huyghen van Linschoten.
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Bibliografia
R. W. Shirley, "The Mapping of the world", 254; New Hollstein, Doetecum IV, 995
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Johannes van DOETECUM (Attivo tra il 1554 - 1606)
Johannes van Doetecum è il capostipite della famiglia di incisori ed editori di mappe, attiva a Deventer e Harlem (dal 1587). Incise per C. Plantin e l'Officina Plantinina, dal 1559. Con il fratello Lucas realizzarono alcune mappe dell'atlante di G. De Jode "Nova Totius Terrarum Orbis Descriptio", edizione del 1571, siglando le loro mappe con l'imprint "Ioannes a Doetecum/ Lucas a Deutecum fecerunt". L'anno successivo, Johannes lavora allo Speculum di De Jode. Incise, inoltre, mappe di Ortelius e, con il figlio Baptiste, le mappe del viaggio di Jan Huyghen van Linschoten.
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