Gesù Cristo
Riferimento: | S30424 |
Autore | Marco DENTE detto "Marco da Ravenna" |
Anno: | 1516 ca. |
Misure: | 134 x 205 mm |
Riferimento: | S30424 |
Autore | Marco DENTE detto "Marco da Ravenna" |
Anno: | 1516 ca. |
Misure: | 134 x 205 mm |
Descrizione
Bulino, 1516 circa, monogrammato in lastra in basso a sinistra.
Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, in perfetto stato di conservazione.
L’incisione appartiene alla serie Gesù Cristo e gli Apostoli.
I disegni preparatori del ciclo – oggi conservati a Chatsworth - sono tradizionalmente attribuiti a Raffaello, mentre è ormai abbandonata l’attribuzione a Giulio Romano, che pure era stata avanzata
Passavant, a torto, ha ritenuto i disegni copie degli apostoli della Sala dei Chiaroscuri in Vaticano. È più verosimile che l’Urbinate abbia creato la serie proprio come modello da tradurre in incisioni. Oltre che da Marco Dente, i disegni furono utilizzati anche dal Raimondi.
Una parte dei critici ritiene che la serie del Dente sia stata realizzata cronologicamente prima e si basi direttamente dagli originali di Raffaello, rispetto ai quali risultano in controparte; al contrario, il ciclo del Raimondi, nello stesso verso dei disegni, sarebbe derivato proprio da queste incisioni.
Proprio come nei disegni di Chatworth, le aureole di Dente hanno una forma a raggiera, mentre in Marcantonio costituiscono cerchi chiusi.
Con ogni probabilità, le incisioni furono realizzate nella stessa epoca dei disegni originali; la tecnica è, infatti, riferibile alle opere giovanili del Dente: le lunghe linee parallele a creare contrasti forti tra chiaro e scuro; la linea di contorno delle figure è la medesima che ricorre nella Venere Anadiomene, del 1516.
La serie del Raimondi appare, invece, più tarda, e incisa a ridosso della morte di Raffaello, o subito dopo.
Bibliografia
Bartsch, XIV, n. 74; Delaborde, p. 283; Le Blanc, III, p. 275; Oberhuber, pp. 79 - 81.
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Marco DENTE detto "Marco da Ravenna" (Ravenna 1496 - Roma 1527)
Marco di Ravenna, e non Silvestro di Ravenna come da taluni erroneamente indicato in base al monogramma RS, che va interpretato come "Ravenates sculpsit o sculptor", appartiene ad un’antica famiglia patrizia. Marco nasce a Ravenna nel 1493 ca. ed viene ucciso durante Sacco di Roma del 1527, come documentato dallo Zani. Nella città pontificia, Marco era giunto forse nel 1510, per lavorare nella bottega del Baviera, ovvero Bavero de' Carrocci, accanto a Marcantonio e Agostino Veneziano. A Roma, il ravennate oltre a tradurre i grandi esempi della statuaria classica si dedica essenzialmente all riproduzione dei disegni del Sanzio, sull’esempio di quanto andava facendo il Raimondi. Singolare incisore, Marco è il vero innovatore della scuola di Marcantonio con le sue stampe “pittoricamente complete” a volte realizzate in epoca antecedente a quella di Marcantonio.
Al Dente il Bartsch assegna sessantadue soggetti aumentati dal Passavant a sessantaquattro.
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Bibliografia
Bartsch, XIV, n. 74; Delaborde, p. 283; Le Blanc, III, p. 275; Oberhuber, pp. 79 - 81.
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Marco DENTE detto "Marco da Ravenna" (Ravenna 1496 - Roma 1527)
Marco di Ravenna, e non Silvestro di Ravenna come da taluni erroneamente indicato in base al monogramma RS, che va interpretato come "Ravenates sculpsit o sculptor", appartiene ad un’antica famiglia patrizia. Marco nasce a Ravenna nel 1493 ca. ed viene ucciso durante Sacco di Roma del 1527, come documentato dallo Zani. Nella città pontificia, Marco era giunto forse nel 1510, per lavorare nella bottega del Baviera, ovvero Bavero de' Carrocci, accanto a Marcantonio e Agostino Veneziano. A Roma, il ravennate oltre a tradurre i grandi esempi della statuaria classica si dedica essenzialmente all riproduzione dei disegni del Sanzio, sull’esempio di quanto andava facendo il Raimondi. Singolare incisore, Marco è il vero innovatore della scuola di Marcantonio con le sue stampe “pittoricamente complete” a volte realizzate in epoca antecedente a quella di Marcantonio.
Al Dente il Bartsch assegna sessantadue soggetti aumentati dal Passavant a sessantaquattro.
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