Palazzo della Villa de i Marchesi Dosi nel distretto di Pontremoli in Toscana
Riferimento: | S13556 |
Autore | Giambattista ALBRIZZI |
Anno: | 1757 |
Zona: | Pontremoli |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 378 x 185 mm |
Riferimento: | S13556 |
Autore | Giambattista ALBRIZZI |
Anno: | 1757 |
Zona: | Pontremoli |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 378 x 185 mm |
Descrizione
Veduta della città tratta dall’edizione italiana dell’opera di Thomas Salmon Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo naturale, politico e morale con nuove osservazioni degli antichi e moderni viaggiatori. Scritto in inglese dal signor Salmon. Tradotto in Ollandese, e Francese, Tedescho ed ora in Italiano. In Venezia, Presso Giambattista Albrizzi MDCCXXXVII-MDCCLVI (1737-66).
L’opera - in ventisette volumi - il cui titolo originale era Modern history, or the present state of all nations, fu tradotta dall’inglese e stampata in Venezia dall’Albrizzi nell’arco di svariati anni; traccia un’analisi storica delle nazioni del mondo, arricchita dalla descrizione geografica e artistica delle città. All’interno sono presenti preziose incisioni su rame che raffigurano il territorio, le vedute e i monumenti.
Comunemente si attribuiscono le tavole al Salmon in quanto i volumi dell'Albrizzi sono la traduzione in lavoro che apparve tra il 1725 e il 1739 a Londra in 32 volumi. Tuttavia, le carte geografiche contenute nell’opera sono le stesse che Albrizzi utilizza per il suo Atlante Novissimo, che contiene tutte le parti del mondo del 1740 (volume 1) - 1750 (volume 2), derivanti dalle opere di Guillaulme de L’Isle e Iasaak Tirion. Le stesse piante prospettiche e vedute contenute nel Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo sono altrèsì da assegnare all’Albrizzi in qualità di editore.
L'autore andava particolarmente fiero di questa collana perché questo era “il primo libro di viaggi […] che si sia proposto per iscopo la verità e non la meraviglia”. La fortuna della pubblicazione fu eclatante tanto che “arrivato a pubblicare appena l'ottavo tomo mi trovai ben tosto, per esito fortunato, privo d'ogni esemplare”.
Giambattista Albrizzi fa parte di una famiglia di tipografi ed editori veneziani di origine bergamasca. Iniziatore dell'attività tipografica fu, negli ultimi decenni del XVII secolo, Girolamo Albrizzi a cui successe il figlio Giambattista, attivo particolarmente nel ventennio 1730-50. Diede grande impulso all'arte tipografica veneziana, legando il proprio nome a una serie di splendide edizioni, per cui si valse della collaborazione dei migliori disegnatori e incisori del tempo: Piazzetta, Zanetti, Pitteri e Bartolozzi.
Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
V. Valerio, Cartografi Veneti, p. 139.
Giambattista ALBRIZZI (Venezia 1698 - 1777)
Figlio di Girolamo e fratello di Almorò, fu anch'egli stampatore ed editore in Venezia, dove nacque il 29 dic. 1698 e svolse attività particolarmente nel ventennio 1730-50. Tra i più caratteristici progenitori del giornalismo moderno, pubblicò dapprima, dal 1729 al 1738, il settimanale Novelle della Repubblica delle Lettere,che dal 1733 assunse iltitolo di Novelle della Repubblica Letteraria (poi proseguito sino al 1762 dal tipografo-editore D. Occhi): una specie di bollettino bibliografico, con brevi articoli recensivi, di cui fu redattore per breve tempo il p. A. Calogerà. Alla fine del 1740 ottenne dai Riformatori dello Studio di Padova il privilegio di stampare i un giornale contenente notizie politiche e militari, estratto dalle Gazzette di Francfort, Leyde, Mantova ed altre: fu Il Nuovo Postiglione (dal 1741), riguardante, soprattutto, cronaca politica e fatti militari, poi condotto innanzi da altri sino al 1816. L'A. fu anche l'estensore dell'anonima guida di Venezia Il Forestiero illuminato ... (Venezia 1740, con settantadue tavole, di cui alcune incise da F. Zucchi), a cui arrise la fortuna di un grande smercio e di replicate edizioni per tutto il secolo. Ma l'A. seppe, soprattutto, dare grandissimo impulso al-l'arte tipografica veneziana, legando il proprio nome ad una serie di splendide edizioni, per cui si valse della collaborazione dei migliori disegnatori e incisori del tempo: il Piazzetta, gli Zanetti, il Pitteri, il Bartolozzi. Vanno ricordate le Opere del Bossuet (1736-57), illustrate dal Piazzetta e da G. B. Tiepolo, e la Gerusalemme Liberata (1745), con disegni del Piazzetta, di cui l'Albrizzi pubblicò ancora, nel 1760, gli Studi di Pittura incisi su quarantotto tavole. Notevoli, poi, i due volumi degli Zanetti (con disegni anche del Piazzetta) Delle antiche statue greche e romane possedute dalla Repubblica (1740-43), l'opera del Salmon su Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo (1736-48), con numerose tavole, e le Gemme antiche di A.M. Zanetti (1750).
L'Albrizzi morì il 20 marzo 1777.
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Giambattista ALBRIZZI (Venezia 1698 - 1777)
Figlio di Girolamo e fratello di Almorò, fu anch'egli stampatore ed editore in Venezia, dove nacque il 29 dic. 1698 e svolse attività particolarmente nel ventennio 1730-50. Tra i più caratteristici progenitori del giornalismo moderno, pubblicò dapprima, dal 1729 al 1738, il settimanale Novelle della Repubblica delle Lettere,che dal 1733 assunse iltitolo di Novelle della Repubblica Letteraria (poi proseguito sino al 1762 dal tipografo-editore D. Occhi): una specie di bollettino bibliografico, con brevi articoli recensivi, di cui fu redattore per breve tempo il p. A. Calogerà. Alla fine del 1740 ottenne dai Riformatori dello Studio di Padova il privilegio di stampare i un giornale contenente notizie politiche e militari, estratto dalle Gazzette di Francfort, Leyde, Mantova ed altre: fu Il Nuovo Postiglione (dal 1741), riguardante, soprattutto, cronaca politica e fatti militari, poi condotto innanzi da altri sino al 1816. L'A. fu anche l'estensore dell'anonima guida di Venezia Il Forestiero illuminato ... (Venezia 1740, con settantadue tavole, di cui alcune incise da F. Zucchi), a cui arrise la fortuna di un grande smercio e di replicate edizioni per tutto il secolo. Ma l'A. seppe, soprattutto, dare grandissimo impulso al-l'arte tipografica veneziana, legando il proprio nome ad una serie di splendide edizioni, per cui si valse della collaborazione dei migliori disegnatori e incisori del tempo: il Piazzetta, gli Zanetti, il Pitteri, il Bartolozzi. Vanno ricordate le Opere del Bossuet (1736-57), illustrate dal Piazzetta e da G. B. Tiepolo, e la Gerusalemme Liberata (1745), con disegni del Piazzetta, di cui l'Albrizzi pubblicò ancora, nel 1760, gli Studi di Pittura incisi su quarantotto tavole. Notevoli, poi, i due volumi degli Zanetti (con disegni anche del Piazzetta) Delle antiche statue greche e romane possedute dalla Repubblica (1740-43), l'opera del Salmon su Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo (1736-48), con numerose tavole, e le Gemme antiche di A.M. Zanetti (1750).
L'Albrizzi morì il 20 marzo 1777.
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