Palermo preso dal Monte Pellegrino

Riferimento: S5165
Autore Bartolomeo PINELLI
Anno: 1819
Zona: Palermo
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 340 x 250 mm
200,00 €

Riferimento: S5165
Autore Bartolomeo PINELLI
Anno: 1819
Zona: Palermo
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 340 x 250 mm
200,00 €

Descrizione

Veduta della città tratta dalla serie Antiquities of Sicily di John Goldicutt, stamapate a Londra da John Murrey nel 1819. Questo esemplare si presenta privo della firma dell'artista e prima del titolo aggiunto nell'apposito margine bianco sottostante. Al luogo del titolo sono presenti delle scritte a matita, di mano coeva.

 

Rarissima PROVA DI STAMPA.

 

Incisione in rame, leggere bruniture, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

C. Barbera Azzarello, "Raffigurazioni ricostruzioni vedute e piante di Palermo", sch. e tav. 148

Bartolomeo PINELLI (Roma, 1781 - Rome, 1835)

Stampatore, pittore, scultore e disegnatore italiano. Apprese i rudimenti della scultura dal padre, artigiano di piccole statuette religiose di scarso valore. Questo apprendistato in tenera età incoraggiò Pinelli ad enfatizzare la plasticità e l’espressione rispetto ai valori del Neo-Classicismo, predominanti a Roma. Purtroppo, sono pervenute fino a noi solo pochi esemplari delle sue sculture in terracotta, mentre conosciamo il volume di acqueforti, Gruppi pittoreschi (Roma, 1834), con rappresentazioni di popolani. L’enfasi sul naturalismo e su soggetti di vita quotidiana è di nuovo evidente. Sebbene avesse studiato presso l’Accademia di Belle Arti a Bologna, sostenuto economicamente dal Conte Lambertini, il nipote di Papa Benedetto XIV, Pinelli non aveva interesse a seguire l'iter tradizionale del successo artistico attraverso i soggetti religiosi. Di ritorno a Roma, alla fine del XVIII secolo, decise di vendere le sue opere nei caffè frequentati dai turisti.

Bibliografia

C. Barbera Azzarello, "Raffigurazioni ricostruzioni vedute e piante di Palermo", sch. e tav. 148

Bartolomeo PINELLI (Roma, 1781 - Rome, 1835)

Stampatore, pittore, scultore e disegnatore italiano. Apprese i rudimenti della scultura dal padre, artigiano di piccole statuette religiose di scarso valore. Questo apprendistato in tenera età incoraggiò Pinelli ad enfatizzare la plasticità e l’espressione rispetto ai valori del Neo-Classicismo, predominanti a Roma. Purtroppo, sono pervenute fino a noi solo pochi esemplari delle sue sculture in terracotta, mentre conosciamo il volume di acqueforti, Gruppi pittoreschi (Roma, 1834), con rappresentazioni di popolani. L’enfasi sul naturalismo e su soggetti di vita quotidiana è di nuovo evidente. Sebbene avesse studiato presso l’Accademia di Belle Arti a Bologna, sostenuto economicamente dal Conte Lambertini, il nipote di Papa Benedetto XIV, Pinelli non aveva interesse a seguire l'iter tradizionale del successo artistico attraverso i soggetti religiosi. Di ritorno a Roma, alla fine del XVIII secolo, decise di vendere le sue opere nei caffè frequentati dai turisti.