Veduta del Ponte di Faenza

Riferimento: S47214
Autore Achille CALZI
Anno: 1845 ca.
Zona: Faenza
Luogo di Stampa: Faenza
Misure: 250 x 185 mm
300,00 €

Riferimento: S47214
Autore Achille CALZI
Anno: 1845 ca.
Zona: Faenza
Luogo di Stampa: Faenza
Misure: 250 x 185 mm
300,00 €

Descrizione

Acquaforte, circa 1845/50, firmata in lastra in basso a destra.

Da un dipinto di Romolo Liverani (Faenza 1809 – 1872) pittore, scenografo e decoratore di interni, concittadino di Scalzi.

Appartiene ad una serie di vedute che Acille Scalzi realizza doppo il 1844, al suo ritorno a Faenza. Derivano tutte da dipinti dell’amico Liverani.

Achille Calzi (Faenza, 15 giugno 1811 – Faenza, 24 aprile 1850), considerato un disegnatore elegante, di grande finezza e con un segno nitido, fu abile incisore; artista di sensibilità romantica, fu pittore di opere sacre, storiche e letterarie, ritratti e miniature. È imparentato con l'altro Achille Calzi, anche lui pittore italiano. Scalzi fu allievo del pittore Alessandro Ricciardelli, per la pratica del disegno e di miniatura, poi frequentò la Scuola di disegno di Faenza sotto la direzione dell'incisore Giuseppe Marri. Trasferitosi a Roma nel 1836, ottenne la protezione di Tommaso Minardi; nel 1839 partecipa al concorso dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon vincendo il premio per l'incisione a contorno e mezza macchia. Fu poi chiamato dal calcografo Luigi Bardi a collaborare nella pubblicazione delle opere della Galleria palatina per il volume Imperiale e reale Galleria Pitti. Ritornato nel 1844 a Faenza sposa la contessa Maria Bandini e continua l'attività, segnalandosi per la raffinata esecuzione dei ritratti. Stringe amicizia con molti artisti faentini, come Romolo Liverani con il quale collabora per il primo numero del Lunêri di Smémbar, e incide alcune sue celebri vedute di Faenza.

Bellissima prova, impressa su carta coeva, in perfetto stato di conservazione. Molto rara.

Achille CALZI (Faenza, 15 giugno 1811 – Faenza, 24 aprile 1850)

Nasce a Faenza il 15 giugno 1811 figlio di Giuseppe e Teresa Sansoni. Compie studi classici presso il seminario di Faenza seguendo le lezioni di retorica, eloquenza e storia; prima frequenta in privato lo studio del pittore Alessandro Ricciardelli per la pratica del disegno e di miniatura, poi la Scuola di disegno di Faenza sotto la direzione dell'incisore Giuseppe Marri. Nel 1834 esegue il ritratto di Jacopo Mazzoni per le Biografie e ritratti di XXIV uomini illustri romagnoli. Trasferitosi poi a Roma nel 1836 con la protezione di Tommaso Minardi, si fa così conoscere per le buone qualità e la finezza del segno, come nel disegno Il Tasso legge la Gerusalemme liberata ad Eleonora d’Este; nel 1839 partecipa al concorso dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon vincendo il premio per l'incisione a contorno e mezza macchia La predica di Gesù Cristo nel deserto. Fu poi chiamato dal calcografo Luigi Bardi a collaborare nella pubblicazione delle opere della Galleria palatina per il volume Imperiale e reale Galleria Pitti. Dopo il 1843 si trasferisce a Firenze per seguire l'edizione e incide diversi soggetti (Dal Francia, Garofalo, Bassano, Tintoretto). Ritornato nel 1844 a Faenza sposa la contessa Maria Bandini e continua l'attività, segnalandosi per la raffinata esecuzione dei ritratti. Stringe amicizia con molti artisti faentini, come Romolo Liverani con il quale collabora per il primo numero del Lunêri di Smémbar, e incide alcune sue celebri vedute di Faenza. Morta sua moglie e sua figlia si trasferisce a Firenze ma, dopo essersi ammalato, torna a Faenza e ci muore.

Achille CALZI (Faenza, 15 giugno 1811 – Faenza, 24 aprile 1850)

Nasce a Faenza il 15 giugno 1811 figlio di Giuseppe e Teresa Sansoni. Compie studi classici presso il seminario di Faenza seguendo le lezioni di retorica, eloquenza e storia; prima frequenta in privato lo studio del pittore Alessandro Ricciardelli per la pratica del disegno e di miniatura, poi la Scuola di disegno di Faenza sotto la direzione dell'incisore Giuseppe Marri. Nel 1834 esegue il ritratto di Jacopo Mazzoni per le Biografie e ritratti di XXIV uomini illustri romagnoli. Trasferitosi poi a Roma nel 1836 con la protezione di Tommaso Minardi, si fa così conoscere per le buone qualità e la finezza del segno, come nel disegno Il Tasso legge la Gerusalemme liberata ad Eleonora d’Este; nel 1839 partecipa al concorso dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon vincendo il premio per l'incisione a contorno e mezza macchia La predica di Gesù Cristo nel deserto. Fu poi chiamato dal calcografo Luigi Bardi a collaborare nella pubblicazione delle opere della Galleria palatina per il volume Imperiale e reale Galleria Pitti. Dopo il 1843 si trasferisce a Firenze per seguire l'edizione e incide diversi soggetti (Dal Francia, Garofalo, Bassano, Tintoretto). Ritornato nel 1844 a Faenza sposa la contessa Maria Bandini e continua l'attività, segnalandosi per la raffinata esecuzione dei ritratti. Stringe amicizia con molti artisti faentini, come Romolo Liverani con il quale collabora per il primo numero del Lunêri di Smémbar, e incide alcune sue celebri vedute di Faenza. Morta sua moglie e sua figlia si trasferisce a Firenze ma, dopo essersi ammalato, torna a Faenza e ci muore.