Bassanum
Riferimento: | s33106 |
Autore | Valérien Regnard |
Anno: | 1637 ca. |
Zona: | Bassano Romano |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 800 x 275 mm |
Riferimento: | s33106 |
Autore | Valérien Regnard |
Anno: | 1637 ca. |
Zona: | Bassano Romano |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 800 x 275 mm |
Descrizione
Rara veduta panoramica di Bassano Romano.
Sulla sinistra emerge il monumentale palazzo del marchese Vincenzo Giustiniani II (1564 - 1637), il cui nome è riportato sul nastro tenuto da due putti, con al centro lo stemma araldico “un'aquila ad ali spiegate al di sopra delle tre torri”.
L'incisione viene attribuita a Valérien Regnard, incisore e stampatore attivo a Roma dal 1626 al 1650 circa.
Da un disegno di Nicolò Lorenese
La veduta è parte di una serie di incisioni pubblicata sotto il titolo Galleria Giustiniana, della quale non si conoscono né la data di stampa né lo stampatore
Si tratta di due volumi di incisioni a bulino, per un totale di 330 tavole, delle più importanti opere classiche della collezione del marchese Vincenzo Giustiniani (1564 -1637), ordinate per soggetti. Il primo volume è composto di 153 incisioni e riproduce 150 statue; il secondo consta di 169 tavole ed è prevalentemente dedicato a busti e rilievi.
Il frontespizio dell'opera fu realizzato da François Du Quesnoy; due incisioni riproducono il ritratto del marchese, a opera di Claude Mellan.
La datazione della Galleria Giustiniana costituisce un problema particolarmente composito, in primo luogo in ragione della natura del lavoro. Molti furono, infatti, gli artisti coinvolti nelle varie fasi della sua realizzazione. Fra questi, vi sono alcune personalità di grande spicco della scena artistica romana (oltre al Du Quesnoy, Giovanni Lanfranco, Pietro Testa e altri) ma anche autori quasi del tutto sconosciuti, per un totale di 16 disegnatori e 23 incisori.
Claude Mellan ricoprì un ruolo di primo piano; un’altra figura che assunse uno speciale rilievo fu quella di Joachim Sandrart, il quale, peraltro, visse sei anni nel palazzo Giustiniani a S. Luigi dei Francesi. Altri artisti di un certo rilievo che fornirono i loro servigi per i due volumi furono François Perrier, Cornelis Bloemaert, Theodore Matham, Michel Natalis (gli ultimi tre risedettero, come Sandrart, a palazzo Giustiniani), e, probabilmente, Giovan Francesco Romanelli, il “Gio. Fran.co da Viterbo”, che risulta essere l'autore di un disegno per una tavola del secondo volume.
L'impresa, inoltre, richiese tempi lunghi e modalità produttive assai articolate; costò al Giustiniani una fortuna, ciò di cui un poco egli dovette anche vergognarsi, come si legge in una missiva a Camillo Massimo, risalente all'incirca dell'inizio del 1637, in cui dichiarò: “Avendo io fatta quest'opera di far intagliare le cose della mia Galeria, messa e raccolta insieme per un humor peccante, avuto di lunga mano con spesa continuata più che mediocre, non solamente nel costo delle statue, ma anco nello stesso intaglio de' rami; e conoscendo benissimo che questa spesa si poteva applicare ad altro uso pio, e più utile al prossimo, ho voluto in qualche parte supplire al mio mancamento” (Algeri, p. 87).
L'unica data riportata sulle incisioni è quella del 1631, la quale si trova sul ritratto del marchese presente all'inizio di entrambi i volumi.
Sulla base del carteggio tra Rubens e l'amico Nicolas de Peiresc, e tra Peiresc e Cassiano Dal Pozzo, si può far risalire al 1636 la prima edizione del primo volume della Galleria e all'anno successivo la pubblicazione del secondo.
Buona parte delle matrici della Galleria Giustiniana, ritenute a lungo disperse, sono state ritrovate ca. 15 anni fa, a Genova, tra le carte dell'archivio della famiglia Giustiniani; si trovano da alcuni anni in deposito presso l'Istituto Nazionale per la Grafica, dove sono state oggetto di studio, di restauro, di ristampa completa.
Bellissimo esemplare di un’opera estremamente rara.
Incisione al bulino, gora d'umido nel margine superiore, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Giulia Fusconi, I Giustiniani e l'antico p. 620-621
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Valérien Regnard (attivo a Roma dal 1626 al 1650 circa)
Incisore e stampatore attiv a Roma dal 1626 alla sua morte, avvenuta intorno al 1650. Allievo di Thomassin, firmava le sue lastre come il "Belga"
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Bibliografia
Giulia Fusconi, I Giustiniani e l'antico p. 620-621
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Valérien Regnard (attivo a Roma dal 1626 al 1650 circa)
Incisore e stampatore attiv a Roma dal 1626 alla sua morte, avvenuta intorno al 1650. Allievo di Thomassin, firmava le sue lastre come il "Belga"
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